giovedì 3 febbraio 2011

MARIA SOFIA DI BAVIERA, LA REGINA RIBELLE

Fu moglie infelice di re Francesco II di Borbone, l'ultimo re di Napoli. Personaggio trasgressivo per l'epoca, fumava in pubblico, cavalcava e tirava di scherma. Nell'assedio di Gaeta assistì i militari borbonici vestita in abiti maschili e fu soprannominata "regina-soldato".

Maria Sofia di Baviera (Possenhofen, 4 ottobre 1841 – Monaco di Baviera, 19 gennaio 1925) fu l'ultima Regina consorte del Regno delle Due Sicilie.
Quinta di otto figli, era la sorella minore della più nota Elisabetta di Baviera, meglio nota come Sissi, moglie di Francesco Giuseppe Imperatore
d'Austria.
Nel 1858, a diciassette anni, venne promessa in sposa al giovane erede al trono del Regno delle Due Sicilie Francesco di Borbone Duca di Calabria, che conobbe inizialmente solo attraverso l'immagine di una miniatura. Il matrimonio serviva a rafforzare il legame
tra le corone degli Asburgo d'Austria e i Borbone di Napoli.
Morto Ferdinando II, Maria Sofia divenne regina a soli 18 anni al fianco di Francesco II, allora ventitreenne, il 22 maggio 1859, fino alla capitolazione di Gaeta avvenuta il 13 febbraio 1861.
Divenne molto popolare proprio durante l'assedio della piazzaforte di Gaeta, dove la corte si era rifugiata il 6 settembre 1860 per tentare un'ultima resistenza alle truppe piemontesi. Cercò in tutti i modi di incoraggiare i soldati borbonici distribuendo loro medaglie con coccarde colorate da lei stessa confezionate, prese ad indossare un costume calabrese di taglio maschile affinché pure la popolazione civile la sentisse più vicina, come una di loro, partecipò personalmente ai combattimenti incitando alla lotta i soldati e recandosi in visita dei feriti negli ospedali.
Con la caduta di Gaeta e il Regno delle Due Sicilie, Maria Sofia e il marito andarono in esilio a Roma.
Durante il soggiorno romano la regina fu oggetto di calunnie per screditarla. Nel febbraio del 1862 apparvero alcune foto oscene che la ritraevano nuda e che fecero il giro di tutte le corti d'Europa. Le foto si rivelarono essere degli abili montaggi nei quali la testa della regina era stata montata sul corpo di una giovane prostituta ritratta in pose lascive, le indagini svolte portarono la polizia pontificia all'arresto di Antonio Diotallevi e di sua moglie Costanza Vaccari autori dei misfatto
La sua ricchezza e privilegio erano, in una certa misura, oscurati da tragedie personali. Il suo matrimonio rimase non consumato per molti anni, dovuto al fatto che il marito soffriva di fimosi. La timidezza e il fanatismo religioso di Francesco avevano anche impedito alla coppia di sviluppare qualsiasi tipo di intimità fisica fra di loro. Mentre era in esilio a Roma, Maria Sofia si innamorò di un ufficiale della guardia pontificia, Armand de Lawayss, rimanendo incinta. Si ritirò a
casa dei genitori a Possenhofen, dove un consiglio di famiglia decise che doveva partorire in segreto per evitare lo scandalo. Il 24 novembre 1862 Maria Sofia diede alla luce una figlia nel convento di S. Orsola ad Augusta. La bambina fu immediatamente affidata alla famiglia di Lawayss. A Maria Sofia era stato fatto promettere che non avrebbe mai tentato vederlo di nuovo, cosa che la colpì profondamente. Maria Sofia soffrì di depressione in età avanzata, che si ritiene sia stato radicato da questo evento.
Un anno dopo, su consiglio della sua famiglia, Maria Sofia decise di confessare la relazione a suo marito. Successivamente, il rapporto tra i due migliorò per qualche tempo. Francesco si sottopose ad un'operazione che gli consentì di consumare il matrimonio, e Maria Sofia rimase incinta una seconda volta, questa volta dal marito. Entrambi erano felicissimi per l'evento e pieni di speranza. Il 24 dicembre 1869, dopo dieci anni di matrimonio, Maria Sofia diede alla luce una figlia, la principessa Maria Cristina Pia delle Due Sicilie. Cristina nacque nello stesso giorno di sua zia, l'imperatrice Elisabetta, che divenne la
sua madrina. Purtroppo, la bambina visse solo tre mesi e morì il 28 marzo 1870. Maria Sofia e suo marito non ebbero altri figli.
on la caduta di Roma e dello Stato Pontificio il 20 settembre 1870, il re e la regina si trasferirono in Baviera. Francesco II mori nel 1894. Maria Sofia trascorse molto tempo a Monaco, e poi si trasferì a Parigi, dove presiedeva in qualche modo ad una informale corte borbonica in esilio.
Maria Sofia non smise di sperare di riconquistare il regno perduto, arrivando persino ad avere contatti col mondo anarchico ed insurrezionale: conobbe lo stesso Errico Malatesta e fu soprannominata, del tutto impropriamente, "Regina degli anarchici".
Durante la Prima guerra mondiale, Maria Sofia si era schierata attivamente verso l'Impero tedesco e l'Austria-Ungheria nella loro guerra con il Regno d'Italia. Ancora una volta, le voci sosteneva che lei fosse coinvolta in atti di sabotaggio e di spionaggio contro l'Italia nella speranza che una sconfitta italiana avrebbe disintegrato la nazione a parte e che il Regno di Napoli sarebbe stato ripristinato. Ciononostante aveva l'abitudine di visitare i campi di prigionieri italiani per portare loro dei libri e quel poco di cibo che si poteva trovare nell'affamata Germania. I soldati non riuscivano a capire chi fosse quell'anziana signora che parlava la loro lingua con uno strano accento tedesco-napoletano e che chiedeva notizie soprattutto dei paesi del Sud.
Durante la sua vita, ha generato un'aria di ammirazione anche tra i suoi nemici politici. Gabriele D'Annunzio la soprannominò "severa piccola aquila bavarese" e Marcel Proust ha parlato della "regina soldato sui bastioni di Gaeta".
Maria Sofia morì a Monaco nel 1925. Dal 1984 le sue spoglie con quelle del marito e della figlia sono sepolte nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove riposano tutti i Sovrani di casa Borbone.

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