giovedì 30 aprile 2009

sabato 18 aprile 2009

COME FIORI IN UN CAMPO

Io sono lui, come tu sei lui, come tu sei me e noi siamo tutti assieme
Beatles

Queste foto le ho scattate ieri mentre ero in biblioteca. Un gruppo di giovani musicisti che, armati di chitarre e spartiti, studiano assieme musica. Al centro una giovane studentessa delle superiori che legge gli spartiti e dirige il discorso. Intorno gli altri giovani che ascoltano ed intervengono.
Scene da far allargare il cuore.
Altro che nichilismo dei giovani!
Questi ragazzi che stanno insieme, leggono, lavorano insieme e, come credo, si divertono anche insieme, sono l’espressione più completa dell’espansività, potenza e coralità della vita, nel periodo del suo massimo fulgore.
Giovani che leggono e discutono insieme. Tutti insieme. Per tutte le cose.
Hanno sostato piuttosto a lungo nell’ampio cortile, erano sereni e gioiosi. Poi i saluti hanno chiuso questo armonioso incontro.
Bravi ragazzi. Di voi per fortuna ce ne sono molti e tutti, ma proprio tutti, abbiamo bisogno di voi, della vostra impagabile voglia di fare, del vostro impegno e dei vostri bellissimi sorrisi.


Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza
Salmo 127

lunedì 13 aprile 2009

LA FEDE: SUPERARE IL LIMITE

Il Signore protegge i forestieri, sostiene l’orfano e la vedova (SI 146, 9)

Un bel documentario trasmesso la sera di Pasqua su RaiDue all’interno di Voyager (una delle poche trasmissioni utili della Tv italiana), ha mostrato le più grandi figure di uomini di fede della storia. Abramo, Mosè, Salomone. Figure con i loro limiti oggettivi di uomini, i quali hanno però in comune una fede smisurata nella parola e nei piani di Dio. Abramo ne ascolta la voce, lascia la casa del padre perché Dio gli dice che da lui discenderanno le popolazioni di tutta la terra. Lui va, si incammina in giro per il mondo, a 90 anni concepisce un figlio –Isacco– dalla sterile moglie Sara. E quando Dio gli chiede di sacrificarlo, Abramo non esita a seguire questo comando, pur nella sconfinata drammaticità del momento, combattuto com’è tra l’amore paterno e l’obbedienza all’Altissimo. Dio lo ricompensa per la sua fede, fermandolo prima che Abramo trafigga con un coltello il figlio. Così gli fa capire che Lui non chiede sacrifici (com’era convinzione ampiamente diffusa nella cultura e nella religione del tempo di Abramo), ma solo la fede.
Mosè, invece, benché sia un uomo con difficoltà di parola, riesce a liberare il popolo ebraico dalla lunga schiavitù sotto gli egizi ed a condurli alla propria terra, dopo il miracolo dell’apertura delle acque del mar Rosso.
In entrambi i casi, Dio sceglie uomini con limiti oggettivi. Il motivo di questo, a mio parere, è duplice. Il primo è che a Dio niente è impossibile e la sua potenza si esplica anche e in presenza di limiti oggettivi. Il secondo mi pare di ravvisarlo nel fatto che l’uomo riesce a compiere le imprese più grandi quando capisce che può superare i suoi limiti. Che i limiti ci sono, ma sono lì apposta per essere superati. E chi può superarli? Solo i campioni, o, appunto, gli uomini di fede. Poi, superato il limite (come una sorta di movimento dialettico di sapore fichtiano), i miracoli accadono da soli.
Chiunque ha sperimentato questo almeno una volta nella sua vita.
Lo sperimenta, soprattutto, quando ama. Quando si spoglia dell’egoismo. Quando non conserva, trattiene per sé, inutilmente, ma dona, espande, irradia fuori l’amore e quindi la forza che ognuno ha in sé
E’ il messaggio più grande che può venire da questa Pasqua di Resurrezione: il potere è in noi. Ed in Qualcuno di più grande che ha fiducia in noi.
Questo messaggio lo giro alle popolazioni abruzzesi, drammaticamente colpite dal terremoto.

giovedì 9 aprile 2009

CERCANSI EX ALLIEVI DELLA SCUOLA DI STRESA

Chiara, Elena, Silvia, Damiano, Nicola, Alessio, Stefano...... Eccetera eccetera eccetera.
Ho trovato i vostri profili su Facebook (aggeggio infernale al quale io non mi iscriverò mai) e mi è venuta notalgia di voi. Ho visto che alcuni di voi sono iscritti all'Università di Londra.

Scrivetemi, sarò lieta di ricevere vostre notizie.
Un abbraccio e buona fortuna a tutti.

venerdì 3 aprile 2009

PERSONE MERAVIGLIOSE

Chiara ha 17 anni, studia alle superiori, ed ogni mattina prende il treno che dalla sua città la porta nella città vicina dove si trova la sua scuola. Uno di quei treni pieni di ragazzini infreddoliti nei giorni degli interminabili inverni, dove si raccontano le proprie avventure e disavventure scolastiche, si ascolta la musica con le cuffiette, si caricano zaini pesanti.
Questa ragazzina sottile, dai lunghi capelli rossi e dai modi garbati, è una delle più grandi pianiste che io conosca. Non è famosa, non è sotto i riflettori, non in televisione o sui giornali. Ieri sera, in una sala cittadina, ha suonato Mendelssohn (di cui ricorre il bicentenario della nascita) ed i suoi compagni di scuola non ne sapevano quasi nulla…
Se l’aveste sentita vi avrebbe mandato in estasi, per la sua tecnica perfetta unita alla passione che ci ha messo nel suonare pezzi di enorme difficoltà. Non è riuscita a contenere l’emozione quando alla fine dell’esibizione mi sono avvicinata per salutarla, dicendole quanto la natura sia stata generosa con lei e come debba fare buon uso del talento che ha. Di fronte a me c’era una persona veramente umile. Grande, nella sua umiltà.
Chiara l’ho avuta l’anno scorso in una classe terza, e posso dire di essere fiera, molto fiera, di avere avuto tra le mie alunne una persona come lei.


Orsola, invece, è mia alunna attualmente. E’ un’energica donna di poco più di cinquant’anni, penso, perché la sua età non la conosco. Orsola lavora in ospedale e studia alle serali. Ha una figlia ed un marito disabili, in casa deve pensare a tutto lei e farsi in quattro anche fuori. Adesso che sua figlia è caduta rompendosi il piede le difficoltà sono aumentate. Ma Orsola non molla. L’ho sentita parlare in conferenze pubbliche, con l’energia di sempre e con lo spirito critico che la contraddistingue anche in classe. Con l’entusiasmo e con la voglia di fare che fa parte della sua natura.
Tutti quanti avremmo da imparare da lei. Un vulcano di idee e di energia positiva che sfida qualsiasi tentazione nichilistica che spesso fa capolino nelle coscienze individuali, soprattutto dei più giovani.
L’ho vista fare parte di uno dei “borghi” che partecipano al palio cittadino, cucinava pizze per gli avventori. L’ho vista elegantissima parlare in difesa delle pari opportunità. Adesso, in vista delle elezioni amministrative, si è candidata in una lista cittadina, e ti parla come una politica consumata.
Ogni volta che mi vede mi saluta sorridendomi e abbracciandomi affettuosamente.
Lavora sempre sodo, Orsola, e studia con profitto.
Non si è mai pianta addosso, ma si è sempre rimboccata le maniche ed è andata avanti con la sua vita difficile, con il sorriso e con il suo calore per gli altri.

Queste sono persone meravigliose.
Persone di cui il mondo è pieno, ma di cui la gran parte delle volte nessuno parla, perché il bene e la bontà non fanno mai scoop.
Sono queste le persone che ti convincono a non mollare, nonostante tutte le crisi planetarie. Loro, e non i politici che blaterano proposte e soluzioni improbabili.
Queste grandi persone, con la loro volontà e l’impegno. Nonostante tutto.
Persone meravigliose.

CRISI PSICOLOGICA?

Il cavaliere Berlusconi ha detto testualmente che la crisi attuale è “soprattutto psicologica”.
Milioni di persone hanno quindi l’illusione di essere rimaste in mutande, il che non corrisponderebbe a realtà, ma sarebbe frutto delle loro menti malate.
Un mondo di pazzi…
Dobbiamo ridere a quest’ennesima uscita del premier?
Fa ridere la disperazione di migliaia di italiani rimasti senza lavoro perché le aziende sono in fallimento?
Scene pietose di gente rimasta in mezzo ad una strada, viste proprio ieri sera ad “Annozero”. Scene di povertà e disperazione e fatica immane di vivere.
Comodo per il sazio non credere al digiuno
Sarebbe ora di smetterla con le frasi pressappochiste e qualunquiste. Anche io credo al “think positive”, ma non all’essere presi in giro in siffatto modo.

mercoledì 1 aprile 2009

CORRISPONDENZE


La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.

Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un'unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.

Profumi freschi come la pelle d'un bambino
vellutati come l'oboe e verdi come i prati,
altri d'una corrotta, trionfante ricchezza

che tende a propagarsi senza fine- così
l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.

Charles Baudelaire

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