giovedì 30 settembre 2010

MACHO MICIO


Una capsula di buonumore in mezzo a tanta pesantezza. Il James Dean della mutua, Fabrizio Maria Corona in Belen, ha avuto una relazione col diversamente longilineo Lele Mora, il cosiddetto manager dei cosiddetti teledivi che amava farsi fotografare in pose da odalisca fra valletti nerboruti. Adesso sappiamo che uno di quei bronzi era lui, il Fabrizio Maria. Lo ha rivelato proprio Mora ai magistrati che indagano su un giro di fatture false, spiegando di aver speso per l’amante uno sproposito in auto, appartamenti e altri ammennicoli rigorosamente esentasse.

Dov’è il buonumore in una storia così triste, direte voi? Ma nella vendetta dell’Immagine, l’unica dea che questi eroi del luccicante nulla siano disposti a onorare. Corona ha costruito il suo mito presso i poveri di spirito sbandierando dalle copertine dei rotocalchi la sua mascolinità «maledetta» e la contabilità delle performance erotiche con la ricarica telefonica Belen: sei giorni la settimana, ovviamente, perché quelli al suo livello il settimo si riposano sempre. Finché si scopre l’altarino, che un mio amico gay aveva sospettato da tempo (infatti non la smette più di ridere). Corona come il predicatore moralista con il conto in banca alle isole Cayman. O come l’estremista vegetariano sorpreso ad azzannare un hamburger da McDonald’s. Dice il saggio: chi ostenta la sua virilità nasconde una doppia verità. E se non vi piace la rima, proviamo con l’assonanza: in fondo al ruggito del macho si può udire il miagolio di un micio.
MASSIMO GRAMELLINI

RUPE TARPEA


«Prima della didattica viene la genetica», sentenzia un professore del Conservatorio di Milano su Facebook, la piazza di Internet dove si chiacchiera con le dita e spesso si straparla, anzi si strascrive. «Prima della didattica viene la genetica» e quindi ha proprio ragione quell’assessore di Chieri che a scuola vuol separare i bambini disabili dai «normali». Per quanto la soluzione ottimale sia ancora un’altra: «Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare», rievoca nostalgico il prof, «perché stiamo decadendo geneticamente e una pseudoscienza senza bussole fa campare persone che non dovrebbero». Guai a dargli del nazista («cosa che non sono») o del razzista («inconcepibile»). Lui è «una persona che ragiona liberamente» e, ragionando ragionando, scrive: «Prima della didattica viene la genetica».

Che peccato. Perché se invece fosse venuta prima la didattica, durante il suo lungo corso di studi il professore avrebbe imparato che dalla Rupe Tarpea i romani non gettavano i disabili, ma i traditori della patria. Era a Sparta che selezionavano la razza abbandonandone i frutti meno ortodossi sul monte Taigete. E poiché la cultura è come le ciliegie e ogni nozione se ne tira dietro un’altra, il prof avrebbe potuto riflettere sul destino singolare degli spartani, che - unici nel mondo greco - non hanno lasciato all’umanità uno scultore, un architetto, un filosofo, un musicista. Non sarà che, a furia di «spuntare» quelli che ritenevano imperfetti, si ritrovarono con una massa di bietoloni allergici al nuovo e al diverso come certi contemporanei?

MASSIMO GRAMELLINI

mercoledì 29 settembre 2010

L'ASTRO NASCENTE DI DEBORA SERRACCHIANI


Nella Sinistra italiana è nata una stella. Ha parlato con chiarezza e senza retorica, raccontando la verità con il sorriso, usando un tono di voce suadente, ma con l’indice alzato di chi con autorevolezza sa arringare le folle.
Si chiama Debora Serracchiani ed è la segretaria del Partito democratico di Udine, è avvocato e sembra proprio una ragazzina, con il viso tondo da bambina, ma invece ha 38 anni e ha una grinta e l’autorità oratoria dell’avvocato che sa il fatto suo, che sa quello che dice e lo dice consapevole dell’effetto che deve suscitare.
Il suo intervento è durato solo 13 minuti, ma è stato interrotto ben 35 volte da vere e proprie ovazioni, sotto lo sguardo compiaciuto del Segretario Dario Franceschini, che tra l’altro la invitava a proseguire. “la diversità, è la ricchezza del nostro Partito” dice la Serracchiano, e continua sempre parlando a braccio “bisogna imparare a votare, ad assumere decisioni, se è necessario anche solo a maggioranza e magari lasciando a casa qualcuno” , e giù duro, ricevendo una vera e propria ovazione.


"Parecchi di noi si facevano gli affari loro uscendo…e visto che mi state ascoltando adesso io voglio dirvi questo: che noi non ci possiamo riconoscere in un Paese che crede che la sicurezza si possa realizzare affidandola a dei politicizzati che si mettono a fare gli sceriffi, noi non possiamo riconoscerci in chi pensa che gli immigrati siano i criminali.
Noi non possiamo riconoscerci in un Paese che non investe nella scuola nell’università e nella ricerca.
Noi non ci possiamo riconoscere in un Paese che pensa di superare la crisi economica solo prendendola più allegramente.
Noi non ci possiamo riconoscere in un Paese che pensa che i propri lavoratori siano dei fannulloni e che i medici debbano denunciare i propri assistiti.
E noi non ci possiamo riconoscere in un Paese che non si preoccupa di quei bambini che rischiano di essere bambini non esistenti, bambini che non potranno essere registrati. Io quel paese non lo voglio.
Noi non ci dobbiamo riconoscere in questi".

Fonte: http://massimo.delmese.net/1851/debora-serracchiani-politica-sinistra-e-nata-una-stella/

SPACCIO

martedì 28 settembre 2010

I MISTERI DELLA DONNA GRECA IN MOSTRA A NAPOLI

Napoli, 27 set. (Adnkronos) - Svelare come vivevano le madri di famiglia, le mogli ma anche le bellissime ete're, le colte 'cortigiane', o le donne del mito, Amazzoni e Menadi tra il V e il III secolo avanti Cristo, in Grecia e nella Magna Grecia. Tutto visto con gli occhi di un gruppo di ceramisti. Questo l'obiettivo della mostra 'Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo' che sara' ospitata a Napoli da mercoledi' al 3 aprile 2011, nella sede espositiva dell'istituto bancario torinese di Palazzo Zevallos Stigliano. Sono infatti solo ed esclusivamente maschi i ceramisti che realizzano e soprattutto dipingono le ceramiche che Intesa Sanpaolo espone dal 29 settembre. L'eccezione, l'unica nota, e' quella documentata in una kalpis attribuita al 'Pittore di Leningrado'. Il pezzo illustra l'interno di una bottega di ceramisti e mostra al lavoro proprio una donna intenta a decorare un vaso.Tutte le ceramiche esposte provengono dalla collezione Intesa Sanpaolo, ricca di ben 522 reperti provenienti da Ruvo di Puglia, importante centro dell'antica Apulia. La mostra e' la prima del ciclo espositivo intitolato 'Il Tempo dell'Antico. Pagine di archeologia e cultura' destinato a svelare, attraverso percorsi tematici di cui questa mostra e' il primo esempio, questa magnifica collezione.
http://www.pianetadonna.it/gossip/eventi-e-spettacoli/mostre-a-napoli-la-vita-e-i-misteri-delle-donne-della-magna-grecia.html

sabato 25 settembre 2010

HO CONOSCIUTO ISA FERRAGUTI

Alla Settimana della Salute che si sta svolgendo in questi giorni a Viareggio, mi è capitato di conoscere l'ex senatrice comunista Isa Ferraguti, emiliana, presidente della Cooperativa Libera Stampa, che edita il mensile "Noi Donne", già Consigliera di Parità della Provincia di Modena, Presidente del Comitato dell'Associazione Onlus "Gli amici di Eleonora", che organizza la settimana viareggina, nonché molte altre cose.
Un fiume in piena, una emiliana doc, un'intelligenza scoppiettante ed uno spirito di iniziativa fuori dal comune.
Abbiamo parlato per ore. Di politica, di lavoro, di varia umanità, della sua storia, che mi meraviglio non sia diventata ancora un libro, una testimonianza di vita piena di insegnamenti per tutti, donne e uomini.
Lei ti racconta la sua storia, col sorriso sulle labbra, quegli occhietti intelligenti e quel volto rassicurante.
Isa Ferraguti entra molto giovane nel mondo del lavoro. Lavora in una camiceria di Carpi, quella della famosa "camicia coi baffi" resa nota da un Maurizio Costanzo nei panni di testimonial in un famoso spot. Fa l'operaia tessile per circa dieci anni, ha bisogno di lavorare e di mantenersi. Mi racconta le angherie subite sul posto di lavoro, dei primi "no" ad episodi di umiliazione inflitti alle donne nel contesto di fabbrica, del suo licenziamento, inflittole per non essersi piegata a raccogliere una camicia buttata a terra proprio con lo scopo di umiliarla e poi dell'essere stata convocata per numero (e non per nome) nell'ufficio del capo.
"Ho capito che la dignità personale è più importante del salario", dice.
Dopo il licenziamento, da una fabbrica che non accettava l'ingresso del sindacato, Isa Ferraguti inizia a spendersi senza sosta in politica per i diritti delle donne.
Salva da un mare di debiti la storica rivista "Noi Donne", per la quale non esita a dare in garanzia la propria casa di Carpi dietro prestito bancario. "Telefonai a mia figlia e le dissi: "Ciccia, male che vada qui in città abbiamo i portici: dormiamo lì sotto!". Riesce a saldare tutti i debiti. Quest'anno, per la prima volta, la rivista registra un bilancio positivo di poco più di un migliaio di euro.
E sempre con grinta, determinazione e voglia di fare, affronta il suo incarico di Consigliera di Parità a Modena, rifiutandosi di percepire l'indennità che le spetta: "Ho costituito un fondo che ho utilizzato per i concorsi nelle scuole - mi racconta-. Facevo svolgere temi sulla parità e poi davo mille euro al primo classificato, settecento a secondo e via di questo passo".
Dal 1987 al 1992 Isa è stata senatrice. Dal '98 è diventata perito agrario. Adesso è in pensione ma ha una carica vitale travolgente, un carico di esperienza e concoscenze da trasferire agli altri. Si sta laureando in giurisprudenza. Si occupa sempre di "Noi Donne", che grazie a lei ha avuto nuova vita.
Si dichiara atea, eppure dice di avere fatto un accordo col Padreterno: "Gli ho detto: se mi fai campare cento anni e un giorno, in perfetta salute e lucida come la Montalcini, smetto di pensare che non ci sei e al primo giorno dopo i cento anni mi converto. Lui ha accettato. Ha detto: "Mi piace un casino questa roba, accetto!"".
Una donna, una storia, un grande personaggio che anche il Sannio, dopo Viareggio, si prepara ad accogliere.

SETTIMANA DELLA SALUTE A VIAREGGIO




EXPERIMENTA


domenica 19 settembre 2010

PROGETTARE EVENTI PER IL TERRITORIO


In alcune grandi scuole progettano concorsi e percorsi rivolti ai giovani, affinché essi imparino a valorizzare il territorio in cui vivono, imparando a "sfruttarli" in ambito narrativo e sperimentando sul posto la propria capacità di realizzare un evento culturale.
Pensare che si fanno briefing per questa roba e che poi il tutto si concretizza con reading, incontri con autori, festival, laboratori, esposizioni, kermesse, cinema, teatro e compagnia bella.

Oltre le grandi scuole ci sono i grandi talenti, singoli individui, oppure organizzazioni, che mettono insieme questo popo' di cose, spesso riuscendo spesso ad ottenere l'impossibile e l'insperabile. Solo con la loro determinazione e voglia di fare. Vincendo difficoltà inenarrabili, andando dritti alla meta senza lasciarsi distrarre da niente, puntando solo all'obiettivo, nutrendo pensieri elevati.
In realtà, se ognuno di noi riuscisse a mettere a frutto le proprie capacità, di cui sfruttiamo solo la millesima parte, cose del genere si potrebbero fare anche in contesti minuscoli, paesi di campagna o quartieri di periferia.
Non occorrono grandi finanziamenti, ma solo entusiasmo e fiducia. Queste due cose, quando esistono, sono contagiose. E se eventi del genere si riuscissero a fare anche in comuni piccoli o microbici, sapremmo veramente vivere i nostri territori e dar loro qualcosa. Costruendo un ponte con i giovani, che hanno un desiderio forse solo inconscio che le loro capacità vengano messe alla prova.

GIORNALISTI DI PROVINCIA


Sogno un'informazione giornalistica nuova, che porti una ventata di novità nelle case degli italiani.
Non voglio parlare dei tiggì nazionali, ma dell'informazione provinciale.
Per l'ennesima volta su una web tv o una tv di provincia ho sentito parlare della "sagra della caciotta". Non è mica la prima volta che si spacciano notizie culinarie. Sentite un po' qua: "Pizze e patate al forno". "Sagra dei cecatielli". "Festa della salsiccia".
C'è poi il solito scribacchino di paese che si atteggia a fotoreporter ad una messa tra vecchiette di paese, non avendo neppure il physique du rôle del fotoreporter ed al contempo spacciandosi per professore plurilaureato, benché faccia a pugni con la lingua italiana... Vabbè che poi gli danno 5 euro ad articolo e lui è contento lo stesso.
E basta... Non se ne può più.
Mai un'inchiesta sulle infrastrutture, sull'innovazione, sui disservizi, sulla vita nella scuola, nella sanità, sulla pubblica amministrazione, sui talenti locali, sulla musica, sull'arte, sulla società.
Ma cosa ce ne frega di questa roba? Il cibo è argomento nobile, ma bisogna saper informare veramente la gente e farla riflettere sulle realtà dei propri territori.
Date più ampio respiro e più dignità alla vostra professione. E ddai!

RIFLESSIONE SCRITTORICA



Gran bella cosa la scrittura. I libri, le storie, i racconti, i romanzi, le poesie, i saggi. Sono tra le cose più belle che la mente umana può produrre.

Però una cosa è fare per professione i professori di scrittura creativa, altra è essere scrittori veri, cioè artisti. Questa cosa non c'è nessuna scuola che possa insegnarla.

IRELAND - ÉIRE




sabato 18 settembre 2010

I VERI VIAGGIATORI


Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Charles Baudelaire

LA POESIA DEL PRIMO MATTINO





Copyright by Lucia Gangale =D

RETROMARCH!


La Gelmini ha detto che le scuole italiane sono piene di simboli di Sinistra. Le hanno chiesto se si riferisse al Crocifisso o alla foto di Napolitano.
Adesso, invece, ha scritto una lettera al sindaco di Adro (Bs), Oscar Lancini, dicendogli di rimuovere il "Sole delle Alpi", simbolo celtico di cui la Lega si è appropriata, dalla scuola di quel paese, perché "è dovere dell'amministrazione evitare che la politica di parte entri nella scuola".

giovedì 16 settembre 2010

TORNERA' IL '68?


Oggi ho seguito il telegiornale di Rai3, ovvero quello che ti dice tutta la verità che il TG1 di Minzolini non ti fa vedere:
1. Hanno fatto vedere gli aspiranti ricercatori universitari in sciopero per via di un contratto che non riusciranno mai ad ottenere, dopo aver lavorato tutta la vita gratis. Saranno rimpiazzati dai precari, dicono...

2. I cassintegrati della Fiat

3. I rom brutti sporchi e cattivi di cui si vuole fare piazza pulita nelle città

4. Aule strapiene di alunni in scuole pronte ad esplodere. Ventimila alunni in più e 3500 scuole in meno. La gran parte fatiscenti

5. Berlusca che è dovuto scendere dall'aereo, atterrato perché si è rotto un vetro (premonizione di declino?)

6. Quasi un milione di disoccupati in più, che si aggiungono a quelli che già c'erano. L'Italia allo sfascio

7. Il Berlusca che non sa se avrà i numeri per tenere a galla il suo governo

8. La berlusconite di cui tutti vorremmo liberarci

Ma... non c'era qualcuno che diceva "Forza Italia?"...

martedì 14 settembre 2010

A TORINO LA SATIRA RISORGIMENTALE IN MOSTRA

http://www.torinocultura.it/portal/page?_pageid=67,1667702&_dad=portal&_schema=PORTAL&idEvento=53899&idCanale=1

La satira politica illustrata ha svolto una funzione importante all'interno dell'evoluzione socio-politica della storia italiana, in quanto spesso ai giornali satirici era delegata, fin dalla loro nascita intorno ai moti del 1848, la funzione di divulgazione dei messaggi politici e delle riflessioni attorno agli accadimenti nazionali e internazionali.
L'evento espositivo consiste in una ricognizione panoramica dedicata alla satira illustrata italiana sui rapporti fra Stato e Chiesa, a partire dalle sue origini, affrontandone innanzitutto i temi principali e loro persistenze, per proseguire con gli autori e le testate più rappresentativi di 150 anni di storia.
Una sezione della mostra è dedicata alle confessioni religiose minoritarie storiche del nostro Paese (ebraismo e protestantesimo). Uno sguardo particolare è dedicato al Piemonte e ai suoi giornali satirici storici (come Il Pasquino, Il Fischietto, Numero).

lunedì 13 settembre 2010

IL PIDUISTA

http://irpinianelmondo.wordpress.com/2010/07/15/p3-da-cervinara-av-ecco-pasquale-lombardi-luomo-che-sussurrava-ai-giudici/
Lo chiamano "l'intrallazzatore"

Cervinara, paesotto irpino di novemila anime in provincia di Avellino. Eccolo, forse non ci crederete, ma è proprio questo il paesotto. È lontano geograficamente, ma assai vicino idealmente al salotto tripiani di Bruno Vespa a piazza di Spagna dove il Vaticano s’incontra con le esigenze terrene, il luogo della P3 degli affari. È il luogo da dove il geometra Pasquale Lombardi, presunto giudice tributario che sussurrava ai giudici veri, decideva, o tentava di farlo spesso con successo, le nomine ai massimi vertici della magistratura, le maggioranze parlamentari sulle leggi berlusconiane, i grandi affari eolici destinati a Flavio Carboni, sospetto omicida assolto dall’impiccagione di Roberto Calvi sotto il Ponte dei Frati neri a Londra.

Dettava le regole a Cervinara, non a Londra, la fondamentale Colonna Irpina, l’antico lascito del demitismo transitato al berlusconismo, che grande fece con il terremoto questa terra.
È nativo proprio di Cervinara non solo Pasquale Lombardi, l’uomo finito in galera per ricostituzione di una loggia massonica segreta come la P2 di gelliana memoria, ma, guarda un po’, per nascita dei genitori, anche Marco Milanese, ex ufficiale delle Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, oggi deputato del Pdl, ma soprattutto portaborse, anzi di più, alter ego in servizio diuturno effettivo del superministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il Tremonti che Berlusconi vive come il principale avversario, aspirante a sostituirlo alla premiership. Possibile che in un buco campano, ignoto ai più, s’intreccino tra l’ignoto Lombardi e il rampante Milanesi le sorti politiche d’Italia? O comunque i cuspidi dello scontro politico nazionale all’interno del Partito delle Libertà ?
Lì vicino impera ancora l’antica potenza irpina demitiana di Nicola Mancino, vicepresidsente del Consiglio superiore della Magistratura, il cui potere locale sembra intatto e che nella vicenda delle nomine ai vertici della magistratura dovrà dare anche lui qualche spiegazione , visto, che dalle intercettazioni è apparso piuttosto sensibile agli ordini della lobby di Cervinara.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=32419&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=
ROMA (11 settembre) - La prima crepa nel muro di silenzi che i magistrati romani si erano trovati davanti fino a poche settimane fa l’ha aperta Arcangelo Martino, uno dei tre arrestati eccellenti dell’inchiesta sull’eolico. E anche uno dei presunti sodali di riferimento di quella che è già stata ribattezzata Loggia P3 per la rete fittissima di rapporti con magistrati, politici, uomini delle istituzioni che personaggi del calibro di Flavio Carboni e di Pasquale Lombardi erano riusciti a creare.
Anche la seconda importante ammissione di Martino, e cioé che la P3, attraverso Pasquale Lombardi, si attivò sui vertici della Cassazione per ottenere un rinvio di una certa causa che stava per far abbattere sulla Mondadori una maxi-multa da 450 milioni di euro (e in effetti la causa fu rinviata alle Sezioni Unite, rinvio che ha permesso alla Mondadori di beneficiare del concordato fiscale presentata tra le pieghe della Finanziaria) non è sembrata sufficiente al gip. Anche il solo accenno di Martino a un supposto intervento dei vertici della Cassazione su questa materia, intervento che sarebbe stato sollecitato da Pasquale Lombardi detto «l’intrallazzatore», ha però suscitato l’irritazione del procuratore generale presso la Suprema Corte, Vitaliano Esposito, il quale smentisce ogni suo intervento.

sabato 11 settembre 2010

MARCO TRAVAGLIO, DI TUTTO DI PIU'

Il giornalista televisivo Marco Travaglio al premio letterario e giornalistico "Marzani" 2010 a San Giorgio del Sannio (BN). Tiene incollato alle sedie il folto pubblico su temi caldi della politica: i rapporti Fini-Berlusconi, la mancata legge sul bavaglio e gli interessi degli editori, la mancata ricostruzione post-terremoto all'Aquila, il bluff dei "grandi eventi" della Protezione Civile e la politica degli sprechi, le leggi ad personam del Presidente del Consiglio Berlusconi, le escort promosse attrici e politiche... Lo tsunami Travaglio colpisce ancora.

PARENTOPOLI PIEMONTESE

“La vicenda di “parentopoli” è la dimostrazione dell’inaudito grado di nepotismo e familismo raggiunto dalla gestione dell’amministrazione regionale da parte di Cota e della sua Giunta. Lascia stupefatti che gli esponenti del partito di “Roma ladrona” tollerino prassi che loro stessi stigmatizzano quando denunciano il malcostume presente nel Sud del nostro Paese. L’assunzione massiccia in Regione di familiari e parenti vari toglie alla Lega e al centrodestra ogni credibilità proprio in un momento in cui alla politica sono richieste rigore e sobrietà. Pertanto, il Consiglio regionale calendarizzi e approvi quanto prima la proposta di legge predisposta da Roberto Placido: sarebbe un importante segnale per i tanti piemontesi in cassa integrazione, per i precari e per tutte le persone che fanno fatica a vivere dignitosamente. E, soprattutto, Cota e suoi la smettano con i proclami populistici su sprechi vari attribuiti al precedente governo regionale di centrosinistra. Dalla vicenda relativa alla doppia sede della Regione a Roma allo scandalo parentopoli, pare evidente che la destra non ha la fedina morale pulita per dare lezioni sulla razionalizzazione delle spese e la trasparenza della cosa pubblica.”

Mariano Rabino - Vice Segretario PD Piemonte

POETRY

venerdì 10 settembre 2010

COSA SCRIVEREBBE "LA ZANZARA" OGGI?

Parlare di sesso nel 1945 era pericoloso e poteva offendere il pudore di bigotti e benpensanti.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti ed è quindi interessante ripercorrere le vicende che portarono tre studenti del Liceo Classico "Parini" di Milano che vennero incriminati per oltraggio al pudore, alla sensibilità ed al costume morale comune.
I tre rei confessi, autori di un'inchiesta sulla sessualità tra i giovani, si chiamavano Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi, Marco Sassano. La protesta contro di loro si levò dall'associazione Cattolica Studentesca ispirata da don Luigi Giussani. I tre vennero accompagnati in questura ed applicando una legge del 1934 furono obbligati a spogliarsi per verificare l'eventuale presenza di tare fisiche e psicologiche. I maschi acconsentirono, mentre Claudia Beltramo si rifiutò.
La storia rimbalzò sui giornali nazionali e divise in due il Paese: DC e MSI costituirono il fronte della colpevolezza, invece la Sinistra ed i progressisti intervennero in difesa degli studenti.
Fu celebrato un processo, conclusosi il 2 aprile 1966 con l'assoluzione dei tre giovani. Ad esso parteciparono centinaia di giornalisti, anche dall'estero.
L'episodio fu sintomatico di un cambiamento di mentalità e di costumi ed anche come un segno del malessere giovanile che avrebbe di lì a poco coinvolto l'intera società, sfociando nelle proteste del '68.
Chissà cosa devono inventarsi oggi i giovani per scuotere questa società in crisi e questo Paese sull'orlo del fallimento economico?
Sbaglio, o di preti pedofili e di festini gay tra prelati, di ragazzini abusati morti suicidi o che hanno fatto una vitaccia infame ne abbiamo già sentito parlare, come anche di precari della scuola affamati che vanno alla Caritas?
Hai visto mai che a sconvolgere questo mondo di ladri sarebbero degli articoli sui buoni sentimenti?...

ATRANI: GEOLOGI, DISASTRO ANNUNCIATO


(ANSA)- ROMA, 10 SET - Era annunciata, l'alluvione che la notte scorsa ha colpito Atrani:osserva la geologa Nicoletta Santangelo dell'Universita' di Napoli. L'acqua che in poco tempo ha gonfiato il fiume Dragone, ha raggiunto la zona del bacino idrografico dove avrebbe dovuto defluire, ma 'il letto del fiume e' stato coperto con una strada e la parte finale edificata'.

Eppure e' noto che questa zona viene colpita da alluvioni, osserva l'esperta, che da 10 anni studia i bacini idrografici della Campania.

giovedì 9 settembre 2010

LA CATTEDRALE NEL DESERTO

Pietrelcina

La storia di questa mega struttura che vedete nelle foto è piuttosto particolare, perché dopo vent'anni dalla costruzione non si è mai capito a cosa sia servita e di quali sprechi all'italiana sia la protagonista.
Costruita nello scenario naturale di Piana Romana, frazione di Pietrelcina, dove San Pio si recava a piedi per dire messa attraversando la via del Rosario sospesa tra i boschi, oltre ad essere costata alla collettività qualcosa come diversi centinaia di migliaia degli attuali euro non è mai stata utilizzata ed aperta al pubblico.
Sta lì, senza sapere a che serva. All'origine pare fosse stata concepita come casa per il pellegrino, poi si era detto che la sua gestione sarebbe passata alla Asl, poi... più nulla.
Attualmente è un rudere semifatiscente le cui mura sono impregnate d'umido ed i cui spazi esterni sono invasi dalle erbacce.
Qualcuno, poco carinamente, ha anche pensato che il cancello esterno possa essere utilizzato come ricettacolo dei sacchetti dell'immondizia che penzolano su di esso.
Striscia la Notizia ed il Gabibbo, potete farvi un giro da queste parti?



BENEVENTO CITTA' SPETTACOLO

Letture stregate nell'incantevole spazio scenico dell'Hortus Conclusus




martedì 7 settembre 2010

GARIBALDI A NAPOLI 150 ANNI FA

L'eroe dei due mondi 150 anni fa entrava a Napoli, la città che ha ricordato il suo liberatore con un convegno nel Cappella del Maschio Angioino.
Qui, tuttavia, hanno avuto luogo anche manifestazioni antigaribaldine con i neoborbonici, che per provocazione hanno esposto un manifesto listato a lutto.
Garibaldi entrò in Napoli da Salerno il 6 settembre 1860, accolto da una folla festante.
Alloggiò a palazzo D'Angri (nella foto al lato) dal cui balcone si affacciò più volte per salutare il popolo.
Intanto nello straordinario patrimonio dell'emeroteca Tucci di Napoli (
www.emerotecatucci.it) ci sono lettere autografe ed inedite di Garibaldi, che Salvatore Maffei, eminenza grigia dell'emeroteca, vorrebbe far pubblicare in un prezioso libretto. Il compianto professor Alfonso Scirocco della Federico II, studioso di Garibaldi, esaminò a lungo i documenti conservati nella struttura di piazza Matteotti.

SPOETIZZANTE


Sarà, ma marinare la scuola (nelle sue varie espressioni "bigiare", "fare filone", "tagliare") d'ora in poi sarà praticamente impossibile, in quanto il MIUR ha deciso che la vita dei ragazzi va monitorata minuto per minuto, spostamento per spostamento... Infatti i genitori, muniti di password personale per accedere al sito ScuolaMia, potranno controllare assenze e voti dei figli e registrandosi ricevere in tempo reale un sms che li avverte di eventuali assenze ingiustificate dei pargoli. Per fortuna le scuole hanno la facoltà di avvalersi o meno del servizio, che per ora resta facoltativo.
Ma scusate: non bastano già i patemi e le menate di un'età faticosa come l'adolescenza, che andate anche ad imporre una pressione psicologica che sarebbe intollerabile per chiunque, figuriamoci per ragazzi in fase formativa ed ansiosi di preservare i loro spazi di libertà?
Credete di ottenere un scuola formativa imponendo metodi hitleriani e non puntando sul miglioramento della formazione, sulla dotazione di infrastrutture, sull'incentivare la produttività di docenti e alunni?
Anche io odio i furbetti e adoro Internet. Ma sopra tutto amo e venero la poesia.
E la poesia ai tempi di internet va a farsi benedire. Va bene punire i furbi, ma un po' di poesia ci vuole...
E scusate!

SCUOLA ELEMENTARE DELLA VALLE


Un orto botanico, un'aula informatica, una di musica, dieci laboratori, un campo sportivo polifunzionale, una palestra e pannelli solari. E' la nuova scuola elementare inaugurata nella minuscola frazione di Casette d'Ete (Fermo), nelle Marche. Un avvenimento che non ha fatto in tempo ad essere cronaca che è già entrato nella storia. Sì, perché chi l'ha fatta erigere è l'imprenditore Diego Della Valle, originario del posto, il quale dopo avere speso la bella cifra di 5 milioni di euro ha donato la struttura (3000 metri quadrati) allo Stato.
Pare che l'onorevole Clemente Mastella, grande amico dell'imprenditore e presente alla cerimonia insieme alla propria consorte Sandra, abbia detto scherzosamente: "Diego, non è che puoi fare una scuola così anche a Ceppaloni?".
Caro Clemente: perché non ci pensi tu?

Lettori fissi