venerdì 31 ottobre 2008

Elogio a Paola Caruso - Benevento

La foto è tratta dal sito www.ilquaderno.it

La concittadina Paola Caruso è, secondo il mio modesto parere, una delle menti più acute e brillanti dell'intellettualità sannita. Docente di latino e greco, conferenziera, scrittrice seducente, giornalista di grande capacità analitica. Puoi anche non ssere d'accordo con le sue idee, ma confrontarti con lei è sempre un'esperienza ed un arricchimento.
Pur essendo lontana per lavoro, ho appreso dai media della sua seguitissima lezione tenuta a Piazza Santa Sofia (o piazza Matteotti, dipende dai gusti) in questi giorni di contestazione e le dico: brava! Sei una delle poche donne di terra sannita che si espongono e che non hanno paura di far sentire la propria voce. Tu regali cultura, non chiacchiere al vento, ed in questi tempi così bui ai giovani serve un faro di civiltà ed una speranza di progresso che può venire solo da persone competenti e preparate come te. Hai fatto capire ai giovani che la libertà è una conquista e un diritto, che il lavoro un impegno che può essere svolto con decoro ovunque. Grazie, Paola, per il tuo civilissimo impegno.

martedì 28 ottobre 2008

L'amicizia

E un giovane disse: Parlaci dell'Amicizia.
Ed egli rispose, dicendo:
Il vostro amico è i vostri bisogni esauditi.
È il vostro campo, che seminate con amore e che mietete con gratitudine.
Egli è la vostra mensa e l'angolino accanto al fuoco.
Perché vi recate da lui con la fame, e lo cercate per avere pace.
Se il vostro amico vi apre la mente, non temete il "no" nella vostra, né trattenete il vostro "sì".
E se lo vedrete silenzioso, il vostro cuore non cessi d'ascoltare il suo cuore;
Perché senza parlare, nell'amicizia, tutti i pensieri, tutti i desideri,
tutte le aspettazioni, nascono e sono condivisi con una gioia priva di clamori.
Non vi attristate, quando vi dividete dall'amico;
Perché le cose che amate di più in lui saranno più evidenti durante l'assenza,
come la montagna a chi sale, che è più nitida dal piano.
E non vi sia altro scopo nell'amicizia che l'approfondimento dello spirito.
Perché l'amore che non cerca unicamente lo schiudersi del proprio mistero,
non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.
La parte migliore di voi sia per l'amico.
Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea, fate in modo che ne conosca anche il flusso.
Perché cos'è il vostro amico, se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?
Cercatelo invece avendo tempo da vivere.
Perch'egli è lì per servire al vostro bisogno, non per riempire il vostro vuoto.
E nella soavità dell'amicizia fate che abbondino risa, e piaceri condivisi.
Perché è nella rugiada delle piccole cose che il cuore trova il suo mattino e si ristora.
Kahlil Gibran

mercoledì 22 ottobre 2008

Padre Nostro

Fonte: La Stampa, 22 ottobre 2008


Segnala un orripilato lettore che ieri sera il concorrente del quiz di Gerry Scotti non sapeva rispondere alla domanda: chi ha recitato per primo il Padre Nostro? Dunque, Monica Bellucci direi di no: non sa recitare. Anche Berlusconi mi sento di escluderlo: il Padre Nostro pensa di essere lui. Forse il Padre Nostro è una favola sul padre dei fratelli Grimm. La accendiamo?

Accendiamoci di vergogna, anche se non lo fa più nessuno: chi osa dire che la tv dovrebbe stimolare l’apprendimento anziché vellicare gli istinti al ribasso viene accusato di non sapersi sintonizzare con l’umore popolare. È probabile che in tenera età il concorrente abbia letto il brano del Vangelo nel quale la preghiera è recitata per la prima volta dal suo autore, un tale Gesù. Poi è successo qualcosa: gli impegni assillanti, la difficoltà di trattenere troppe nozioni dentro una testa già intasata dalla classifica di serie A. Sta di fatto che ha dimenticato il Padre Nostro e tante altre cosette che oggi magari gli sarebbero utili per viaggiare attraverso la vita come un turista sveglio, invece che come una valigia a cui tutti possono dare impunemente un calcio.

Sono sicuro che servirebbe anche a me ritornare periodicamente a scuola: un weekend al mese dietro i banchi, sotto le grinfie dei maestri licenziati dalla Gelmini. E forse la Chiesa, così attenta alle questioni etiche, farebbe meglio a occuparsi della ragione sociale della ditta, che oggi troppo spesso galleggia dentro omelie più noiose di un film iraniano coi sottotitoli in siamese.

Massimo Gramellini

sabato 18 ottobre 2008

RINGRAZIAMENTI

Viva Silvio! Viva Mariastella!!!!


IL DECRETO 137 è UN CAPOLAVORO ASSOLUTO.
Complimenti a chi l'ha pensato, scritto e approvato!
Però, io spero che in FUTURO accoglierete altre mie richieste:


1 - un minimo di 69 alunni per classe.

2 - licenziare anche il MAESTRO UNICO.

3 - chiudere le scuole IN PIANURA.

4 - graduatorie docenti in base al TELEVOTO (tipo isola dei famosi).

5 - usare i docenti di sostegno per pulire i cessi.

6 - accorpare i LICEI a Facebook.

7 - aumentare la paghetta dei Bulli (+€7000 l'anno).
8 - trasformare le 816 scuole del Piemonte che saranno chiuse in punti SNAI.
9 - trasformare i Dirigenti Scolastici in piloti dell'Alitalia.

10 - ridurre l'obbligo scolastico a 36 mesi (senza biberon).

letto, approvato e sottoscritto
Pierino

venerdì 17 ottobre 2008

Fate tutto il bene che potete

Fate tutto il bene che potete, con tutti i mezzi che potete, in tutti i modi che potete, in tutti i luoghi che potete, a tutta la gente che potete, per tutto il tempo che potete.
John Wesley
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio. Oscar Wilde

L'uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo. Gandhi
Il cinico è uno che sa il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna. Oscar Wilde

Le conseguenze della collera sono molto più gravi delle sue cause.
Marco Aurelio

Una donna che vuole scendere al livello di un uomo non ha ambizioni. Anonimo

Una ragazza virtuosa non corre dietro ai giovanotti: qualcuno ha forse mai visto una trappola inseguire i topi? Julian Tuwin
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità. Filippo Turati

La grandezza fugge chi la cerca e segue chi la fugge. Talmud

Rimandare è meglio che sbagliare. Thomas Lefferson


Tutto va imparato non per esibirlo ma per adoperarlo. Georg Lichtenberg

Napolitano: "Saviano non è solo"

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo430228.shtml

"Roberto Saviano è stato costretto ad una vita dura, una vita assurda: bisogna fargli sentire che non è solo". Questo il messaggio di Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. "Le minacce allo scrittore da parte del più feroce clan camorristico sono una sfida non solo alla cultura, ma alla coscienza civile del Paese", scrive Napolitano. Anche il padre del romanziere interviene: "Lo calunniano, ho paura per lui".
"Lo Stato devefare la sua parte come garante della sicurezza e della legalità - ha scritto Napolitano a Repubblica -. Ma tutti devono comprendere che sono in gioco valori basilari di libertà e di dignità nazionale, che à in gioco il prestigio dell'Italia democratica in Europa".
Accorato anche l'appello del padre di Saviano. In un'intervista a La Stampa, afferma che ''è più forte la rabbia'', quella contro le calunnie che vengono messe in circolazione sul conto del figlio e della sua famiglia ma che nonostante tutto ''ne è valsa la pena''. E lancia un messaggio al figlio che ''non si perdona il fatto di aver coinvolto la famiglia, ''gli voglio dire di stare tranquillo - dice il padre - perche' non avrei mai voluto che rinunciasse alla sua battaglia, alla sua arte''.
Riguardo all'annuncio di voler lasciare l'Italia fatto dal giovane scrittore, il padre aveva gia' capito che qualcosa non andava, che suo figlio stava attraversando un momento difficile ma aggiunge ''i Saviano sono gente tosta''. E sull'ipotesi della partenza risponde: ''Roberto all'estero? Non credo, forse una vacanza ma non certo una fuga, credo che rimarrà in Italia''.

giovedì 16 ottobre 2008

Storia del cioccolato

Nutella, Pocket Coffy, Bacio Perugina, Gianduiotto, Mon Chéri: sono prodotti diventati icone nel Novecento e veri e propri fenomeni di costume.
Ma la storia del cioccolato parte da molto lontano. E' fra i Maya che dai semi della pianta del cacao si comincia a ricavare il “cacahuatl”, la bevanda degli dei.
Il tramite attraverso cui la cioccolata dilaga in Europa è la Spagna. Utilizzata dapprima come bevanda quasi medicinale poi, scoperta la dolcificazione, come bevanda alla moda, ammessa dai Papi anche in periodi di digiuno perché corroborante, amata da Casanova per i suoi portentosi effetti sull’amore e sull’umore.

In tutte le corti d'Europa la cioccolata viene servita come bevanda ad ogni ora. Nel 1802 il genovese Bozelli progetta una macchina per raffinare la pasta di cacao e miscelarla con zucchero e vaniglia. Circa vent’anni dopo, l’olandese van Houten mette a punto un processo che consente di isolare il burro di cacao partendo dalla pasta di cacao. Nel 1875 nasce il cioccolato al latte: la scoperta si deve allo svizzero Daniel Peter. Quattro anni dopo, a Berna, Rodolphe Lindt crea la ricetta per il cioccolato fondente attraverso la tecnica del “concaggio”.


Nel Novecento la cioccolata scatena la creatività di designers ed esperti del settore marketing. Grazie a loro in tutto il mondo si diffondono i marchi di Ferrero, Nestlé, Lindt, Tobler, Perugina, Caffarel, Venchi, Elah Dufour, Pernigotti e tanti altri.

mercoledì 15 ottobre 2008

Profumo di Passera sarà un nuovo colosso bancario

A seguito della crisi finanziaria, l'Unicredit di Alessandro Profumo e Banca Intesa di Corrado Passera si fonderanno dando vita ad una nuova entità bancaria denominata Profumo di Passera.

Primi commenti a caldo:
C'era già "l'odore" di questa fusione ma già al solo annuncio del nome della nuova banca, si sono risollevati tutti i... mercati.
Questa banca farà sicuramente tirare ... l'economia!
Finalmente una ventata di freschezza nel mondo bancario!!!


(un ringraziamento a Lenny per l'invio della notizia)

martedì 14 ottobre 2008

«Premio Napoli», riconoscimento speciale a Rosaria Capacchione, giornalista sotto scorta

La giornalista del «Mattino», Rosaria Capacchione, sotto scorta per le minacce ricevute dal clan dei Casalesi è tra i sei vincitori del Premio Napoli 2008. Alla Capacchione è stato attribuito uno dei riconoscimenti speciali. Il 9 ottobre scorso, inoltre, ignoti hanno fatto incursione nell’abitazione della giornalista entrando da una finestra: hanno messo in subbuglio tutto portando via solo una targa consegnata alla cronista casertana in occasione di un recente premio giornalistico. La consegna del premio avverrà giovedì prossimo 16 ottobre alle ore 21 nella chiesa di S.Caterina da Siena a Napoli (Via Santa Caterina 38).
«Da svariati anni - è questa la motivazione ufficiale - la Capacchione tenta con lavoro testardo, coraggioso e quotidiano di tracciare e aggiornare la mappa dei clan camorristici dell’hinterland, segnalandone i confini, gli spostamenti e le sempre nuove strategie. Il lavoro giornalistico della Capacchione somiglia a quello di un analista scientifico, attento a non esagerare con gli aggettivi e con i sensazionalismi e concentrato soprattutto a vagliare il tasso di inquinamento che l’economia criminale della camorra produce sulle nostre vite. Questo premio speciale è dunque dedicato alla manutenzione del suo lavoro quotidiano e alla speranza - conclude la motivazione - che produca in futuro discepoli altrettanto bravi».


(dal Corriere del Mezzogiorno - visita il sito)

Saviano: vivo con i Carabinieri, mi chiamano capitano

Fonte: Ansa - Lun 13 Ott - 21.04

ROMA - Oggi Roberto Saviano ha compiuto i due anni di vita blindata, sotto protezione di una squadra di carabinieri che notte e giorno lo difendono dai possibili attentati della camorra, che lui ha denunciato nel best seller 'Gomorra'. Un 'compleanno' che il ventinovenne scrittore napoletano ha festeggiato partecipando per oltre mezz'ora alla trasmissione di 'Fahrenheit, che ogni giorno riunisce sulle onde di Radiotre il popolo degli amanti dei libri. 'Sono stati due anni di vita sottoscorta, anni duri - ha raccontato Saviano - All'inizio sembra che non ce la puoi fare, quando il tuo quotidiano viene stravolto e capisci che puoi solo peggiorare, perche' vivi costantemente nel sospetto, nella mancanza di fiducia, nella solitudine, mentre le persone che ti sono attorno spariscono''. Ma la vita quotidiana sotto scorta, com'e'? ''Spesso sono giornate terribili - risponde - Ma faccio molta palestra, soprattutto molta boxe con quelli che chiamo i 'miei ragazzi', cioe' i carabinieri che mi accompagnano giorno e notte e che qualche volta mi chiamano 'capitano'.'' Saviano ha anche ricordato quello che e' successo due anni fa, quando partecipo' ad una manifestazione a Casal di Principe, rivolgendosi direttamente ai boss latitanti. Il libro non era ancora un best seller da milioni di copie, ma qualcosa era successo e i carabinieri e la Procura della repubblica avvertirono lo scrittore. ''Ricordo la telefonata allarmata di un ufficiale dei carabinieri - ha raccontato ai microfoni di Fahrenheit - Un collaboratore di giustizia aveva segnalato il pericolo.

''Non tutti erano dalla mia parte, dalla parte dela legalita' - dice ancora Saviano - Ricordo che quando uscii di casa circondato dai carabinieri, ci fu qualcuno che mi sibilo' alle spalle: 'finalmente t'hanno arrestato!' Saviano oggi ha 29 anni e dice di essersi allontanato da tutti: ''anche da parte di quelli che mi erano vicino c'era una sorta di rimprovero, come se dicessero 'ci siamo presi degli schiaffi in faccia per te, per difendere uno spettro''. Ma Saviano e' anche convinto di una cosa: ''sono i lettori che hanno messo paura ai poteri criminali, non io''.
E spiega che denunce individuali, articoli coraggiosi, prese di posizioni di preti coraggiosi ecc. ecc. ci sono sempre stati, ma non hanno mai preoccupato i boss. Ma quando la denuncia comincia ad arrivare a certi numeri, quando sono milioni le persone che leggono un libro di denuncia, quando addirittura diventa economicamente vantaggioso denunciarli (editori, giornali, cineasti su Gomorra hanno guadagnato molto) allora qualcosa davvero cambia.

sabato 11 ottobre 2008

Premio Nobel per la letteratura

Scoperto dalla piccola casa editrice INSTAR di Torino. A lungo snobbato dalla Rizzoli
Fonte: La Stampa
11/10/08
STOCCOLMA
Il Nobel della letteratura è andato al francese Jean-Marie Gustave Le Clézio, che era tra i favoritissimi. Lo scrittore, nato a Nizza nel 1940 e che ha cominciato a scrivere a 7 anni, ha ormai un repertorio di oltre 30 pubblicazioni (libri, fiabe, saggi e novelle) che lo hanno reso un autore di successo in tutto il mondo. Il primo «Il Verbale» a 23 anni. Tra i suoi libri tradotti in italiano «Il continente invisibile», «Diego e Frida», «L’africano».Deluse anche quest’anno dunque le aspettative degli italiani (in cima alla lista c’erano Claudio Magris e Antonio Tabucchi). Poco noto in Italia, lo scrittore è stato premiato - si legge nella motivazione dell’Accademia - come «autore di nuove partenze, avventura poetica ed estasi sensoriale, pioniere di un’umanità oltre e sottostante la civiltà imperante». Viaggiatore instancabile, Le Clézio ha esplorato in una prima fase della sua produzione i temi della follia, del linguaggio, della scrittura; ma poi dalla fine degli anni ’70, la sua scrittura è divenuta più serena ed è passata ai temi dell’infanzia, della minoranza, del viaggio. Oltre alla gloria, a lui andranno i dieci milioni di corone svedesi, pari a circa un milione di euro con cui si accompagna il premio.
Per quanto non molto conosciuto dal grande pubblico Jean-Marie Le Clézio inizia a scrivere sin da ragazzino e da allora dice di non aver mai smesso di farlo, sino alla pubblicazione a 23 anni del primo romanzo, «Il verbale», con cui vince subito il premio Ranaudot. Nato da famiglia bretone a Nizza (ma con forti legami con l’isola Mauritius) il 13 aprile 1940, ha studiato al collegio universitario letterario di Nizza e, dopo la laurea, va a insegnare negli Usa. Nella sua carriera ha pubblicato una trentina di titoli di opere di ogni genere dai romanzi ai saggi, dai racconti a libri per ragazzi. Come scrittore nasce legandosi alla scia delle vena sperimentale francese, da Perce a Butor o Simon, indagando i temi della scrittura e dell’alienazione con interventi e invenzioni formali e tipografiche, ma alla fine degli anni ’70 comincia a scrivere in modo più piano e risolto, rivolgendosi all’autobiografia, al tema dell’infanzia come del viaggio (ha girato un po' tutto il mondo) e arrivando anche al successo di pubblico.

La speranza

Le banche di tutto il mondo sono in fallimento.

Scoperta una tratta di donne rumene schiavizzate e costrette alla prostituzione da un cla di delinquenti.

Leitmotiv: l'avidità umana.

Ma c'è ancora chi scrive, chi legge, chi combatte, chi sogna, chi lavora, chi ama.
(Vedi post in alto).

domenica 5 ottobre 2008

Volate alto con la fantasia


Il complesso di Edipo spiegato alle ragazzine

Immaginate di trovarvi in una classe di trenta ragazzine tra i 14 e i 15 anni e di spiegare loro Freud.
A parte il fatto che sembra di fare educazione sessuale, invece che scienze sociali, questo è quello che ne può venir fuori…

Classe 1^ F. Inizio a spiegare il complesso edipico di Freud:
- “Cos’è?”, dicono le ragazzine, e la M., ripetente di 1^, che a quanto pare ha seguito bene l’argomento nella classe precedente, dice loro:
- “E’ quando il bambino tra i 3 e i 5 anni sogna di farsi la mamma!”.
Espongo quindi le critiche mosse a Freud:
- “Gli studiosi hanno notato: “Come fa un bambino tra i 3 ed i 5 anni ad avere consapevolezza delle differenze anatomiche tra uomo e donna? Come fa cioè a conoscere i genitali maschili e femminili?”
E la M.:
- “Perché se li paciocca!”.
Quindi riporto che Freud parlava di “invidia del pene”, cioè del fatto che le bambine soffrono di non averlo. Visi di sufficienza tra le 30 fanciulle della classetta in questione. (“Se’! Figurati se mi sconfiffera del fatto di non avere l’attributo maschile!”).
La F., una ragazzina molto intelligente che prende sempre appunti:
- “Prof, ma io sono normale per il fatto di non aver mai provato queste cose?”.

Poesia di vigneti







Parata di auto d'epoca











Oggi ho deciso di accontentare gli appassionati. Divertitevi!





venerdì 3 ottobre 2008

In soffitta la Lettera 22

Il sito dell'Odg titola così in apertura di pagina, il giorno 3 ottobre 2008:

Esame di idoneità professionale: si è conclusa la prima prova scritta con il pc



Si è svolta nella giornata di oggi la prima prova di idoneità professionale per giornalisti con l’utilizzo del computer al posto della macchina da scrivere.
197 i candidati che hanno affrontato l’esame. La prova vera e propria ha avuto inizio intorno alle ore 12.00, dopo che sono stati collaudati e predisposti tutti i pc, installando il sistema che ne cancellava temporaneamente la memoria.
“Una svolta” è stato il commento all’unisono di tutti coloro che, emozionatissimi, hanno affrontato la nuova prova. “L’utilizzo delle funzioni tipiche del computer - taglia, copia e incolla -, la possibilità di cancellare, tornare indietro e modificare, hanno reso più facile la prova” hanno riferito i ragazzi all’uscita. “Inoltre l’assenza del rumore assordante dei tasti della macchina da scrivere ha consentito una maggiore concentrazione sul lavoro da svolgere”. Molti infatti hanno consegnato prima dello scadere delle sei ore di tempo concesse.
Soddisfatti il presidente Lorenzo Del Boca ed il segretario Enzo Iacopino che non hanno mai lasciato la Sala Esperanza dell’Ergife per vivere fino alla fine quella che Del Boca ha definito, nel saluto iniziale, una data storica.
“C’è stato un silenzio…. assordante rispetto al rumoraccio della Lettera 22 a cui eravamo abituati – ha affermato Vincenzo Lucrezi, segretario della commissione esaminatrice.”Questo nuovo modo di scrivere ci ha lasciati soddisfatti e anche molto più rilassati – ha aggiunto - e credo che lo stesso valga anche per i candidati”. http://www.odg.it/

Speriamo di trovare qualche bravo giornalista-scrittore di grande onestà intllettuale, in grado di darci verità, di farci riflettere e di farci emozionare.

Ai neogiornalisti dedico questa preghiera (consapevole della durezza del lavoro giornalistico):

O Maria, la tua giovane vita è stata segnata da una notizia impensata e impensabile, che 'è diventata la Buona Notizia per tutta l'umanità. Tu hai provato l'emozione ed il turbamento che tutti sentiamo di fronte agli eventi. E sei capace di dare ospitalità a Dio nella tua casa e nella nostra casa. O Maria, anche noi giornalisti siamo chiamati a dare notizie che possono costruire o possono distruggere, possono orientare o disorientare, rendere felici o rendere infelici. Aiutaci, o Maria, a raccontare sempre la verità con lo stile sapiente della carità per allargare la casa della speranza. O Maria, la tua libertà è stata un raggio di luce, che si è piegato soltanto davanti a Dio, perché Dio è il senso e lo scopo della libertà. Donna della bella Notizia, aiuta noi giornalisti a non vendere mai la nostra libertà al calcolo dell'interesse o del potere, affinché diamo acqua pulita alla gente che desidera costruire un mondo migliore.


Mons. Angelo Comastri - Preghiera dei giornalisti


mercoledì 1 ottobre 2008

Realmente sentite in giro


Due fidanzati per strada. Lei, rivolta a lui:

"Certo che sei di una finezza! Miiiiiiinchia! Che roba!"

Un attempato preside di scuola superiore alla riunione con i docenti. Raccomanda serietà e poi aggiunge:

"I tagli annunciati dal ministro sono necessari. C'è poco da far polemica. E' un passo doloroso ma necessario!".

La collega seduta a me vicino:

"Ci si può alzare per andarsene?".

Un'altra collega, a scuola, il giorno dopo:

"Se ne deve andare lui! Quell'uomo fa schifo! In tutti i sensi!"

Arte: in Cenacolo Leonardo anguille con arance

Ansa - Mar 30 Set - 21.31
(ANSA) - ROMA, 30 SET - Non c'erano agnello e pane sulla tavola dell'Ultima Cena dipinta da Leonardo bensi' anguille alla griglia guarnite con arance. Insomma, un classico della cucina rinascimentale, secondo quanto sostiene uno studio condotto da John Varriano pubblicato sulla rivista americana 'Gastronomica'. Lo studio, intitolato At supper with Leonard, e' il risultato di una serie di ingrandimenti del dipinto e di analisi dei piatti diffusi nell'Italia rinascimentale.

Grand Canyon

Lettori fissi