mercoledì 22 ottobre 2008

Padre Nostro

Fonte: La Stampa, 22 ottobre 2008


Segnala un orripilato lettore che ieri sera il concorrente del quiz di Gerry Scotti non sapeva rispondere alla domanda: chi ha recitato per primo il Padre Nostro? Dunque, Monica Bellucci direi di no: non sa recitare. Anche Berlusconi mi sento di escluderlo: il Padre Nostro pensa di essere lui. Forse il Padre Nostro è una favola sul padre dei fratelli Grimm. La accendiamo?

Accendiamoci di vergogna, anche se non lo fa più nessuno: chi osa dire che la tv dovrebbe stimolare l’apprendimento anziché vellicare gli istinti al ribasso viene accusato di non sapersi sintonizzare con l’umore popolare. È probabile che in tenera età il concorrente abbia letto il brano del Vangelo nel quale la preghiera è recitata per la prima volta dal suo autore, un tale Gesù. Poi è successo qualcosa: gli impegni assillanti, la difficoltà di trattenere troppe nozioni dentro una testa già intasata dalla classifica di serie A. Sta di fatto che ha dimenticato il Padre Nostro e tante altre cosette che oggi magari gli sarebbero utili per viaggiare attraverso la vita come un turista sveglio, invece che come una valigia a cui tutti possono dare impunemente un calcio.

Sono sicuro che servirebbe anche a me ritornare periodicamente a scuola: un weekend al mese dietro i banchi, sotto le grinfie dei maestri licenziati dalla Gelmini. E forse la Chiesa, così attenta alle questioni etiche, farebbe meglio a occuparsi della ragione sociale della ditta, che oggi troppo spesso galleggia dentro omelie più noiose di un film iraniano coi sottotitoli in siamese.

Massimo Gramellini

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