martedì 23 febbraio 2016

SCOMPAIONO DUE GRANDI ITALIANI

Se ne sono andati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altra. Umberto Eco (84 anni) e Ida Magli (91 anni). Il primo padre della semiotica e docente emerito all'Università di Bologna. La seconda antropologa, acuta e brillante polemista. Personaggi talmente noti da non avere bisogno di presentazioni. La terra vi sia lieve.
 

mercoledì 17 febbraio 2016

FRANCO ARMINIO, CI VUOLE LA POESIA

La modernità finisce ogni giorno e ogni giorno prolunga la sua esistenza con una magia collettiva che occulta ciò che è in piena evidenza: non crediamo più alla nostra avventura su questo pianeta. Non abbiamo nessuna religione che ci tiene assieme, nessun progetto da condividere. La paesologia denuncia l’imbroglio della modernità, il suo aver portato l’umano dalla civiltà del segno alla civiltà del pegno. Navighiamo in un mare di merci, e intorno a noi è tutto un panorama di navi incagliate: le nazioni, gli individui, le idee, tutto è come bloccato in un presente che non sa volgere la sua fronte né avanti né indietro.
In uno scenario del genere una politica possibile è la poesia. La poesia non è il fiore all’occhiello, è l’abito da indossare, ma prima di indossarlo dobbiamo cucirlo e prima di cucirlo dobbiamo procurarci la stoffa. La poesia ci può permettere di navigare nel mare delle merci lasciandoci un residuo di anima. La poesia è la realtà più reale, è il nesso più potente tra le parole e le cose. Quando riusciamo a radunare in noi questa forza, possiamo rivolgerci serenamente agli altri, possiamo scrivere, possiamo fare l’oste o il parlamentare, non cambia molto. Quello che conta è sentire che la modernità è una baracca da smontare. Una volta che la baracca è smontata, piano piano impareremo a guardare la terra che c’è sotto per costruire in ogni luogo non altre baracche, ma case senza muri e senza tetto, costruire non la crescita, non lo sviluppo, costruire il senso di stare da qualche parte nel tempo che passa, un senso intimamente politico e poetico, un senso che ci fa viaggiare più lietamente verso la morte. Adesso si muore a marcia indietro, si muore dopo mille peripezie per schivare o per cercare la fine. E invece c’è solo il respiro, forse ce n’è uno solo per tutti e per tutto. Spartirsi serenamente questo respiro è l’arte della vita. Altro che moderno o postmoderno, altro che localismo o globalità. La faccenda è teologica. Abbiamo bisogno di politica e di economia, ma ci vuole una politica e un’economia del sacro. Ci vuole la poesia.

Per salvare il mondo dobbiamo pensare che siamo mortali, dobbiamo usare i nostri corpi, camminare, abbracciarci, stenderci al sole e sgretolarci, annusarci, danzare, suonare, salutare il sole, scrivere poesie, non ci sono altre strade, dobbiamo congedarci da ogni idea di progresso, dobbiamo congedarci da ogni fissità, muoverci sciolti, muoverci nel provvisorio, scatenare immaginazioni, lasciare i caselli delle mete obbligate, muoverci verso l’impensato, tenere il miracolo del mondo nel nostro fiato, raccontarci la meraviglia di essere qui assieme ai cani, ai vermi, ai conigli, alle nuvole, alle foglie, ai pesci, agli uccelli, assieme alla pioggia, assieme al vento, stare qui a sentire l’aria che gira senza mai fermarsi, raccontarci storie belle, mutilare l’efficienza, l’indifferenza, sgangherare l’idea del profitto, disarmare il disincanto. Con queste munizioni nello spirito possiamo guarire qualcosa, il nostro compito non è di allungare la permanenza a niente e a nessuno, ma rendere più lieve e lieto quello che c’è e quello che siamo. Poi tutto avrà fine e buona notte.

FRANCO ARMINIO

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domenica 14 febbraio 2016

RE MANFREDI DI SVEVIA HA IL SUO MONUMENTO

Manfredi di Svevia (Venosa, 1232 – Benevento, 26 febbraio 1266)è stato l'ultimo sovrano svevo del Regno di Sicilia (istituito nel 1130 da Ruggiero d'Altavilla e durato fino alXIX secolo). Era figlio illegittimo dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca Lancia
Morì "in co' del ponte presso a Benevento", com'è ricordato da Dante Alighieri nella Divina Commedia, il 26 febbraio 1266, nello scontro che oppose le sue truppe a quelle guelfe di Carlo d'Angiò. Gli Angioini si impossessarono così del Regno di Sicilia. Il suo corpo fu seppellito sul campo di battaglia sotto un mucchio di pietre da parte degli stessi cavalieri francesi, che ne vollero onorare il valore mostrato in combattimento.
Sette mesi dopo la tomba fu violata da Bartolomeo Pignatelli, vescovo di Cosenza, con il consenso del papa francese Clemente IV. Il corpo riesumato fu deposto o disperso, quale scomunicato, fuori dai confini dello Stato della Chiesa, in un luogo che resta tuttora sconosciuto. L'anno scorso il Comune pugliese di Manfredonia gli ha dedicato un monumento in città. Ecco le foto.




 

LE 10 CAPABILITIES SECONDO MARTHA NUSSBAUM



1.
Vita.
Essere in grado di vivere fino alla fine una vita umana di normale durata; di non morire prematuramente, o prima che la vita di una persona sia ridotta in uno stato tale da renderla indegna di essere vissuta.

2.
Salute fisica.
Essere in grado di avere una buona salute, inclusa quella riproduttiva; essere nutriti in modo completo; avere un’abitazione adeguata.

3.
Integrità fisica.
Essere in grado di muoversi liberamente da un luogo all’altro; avere assicurata la sovranità sul proprio corpo, ovvero poter essere al riparo da ogni tipo di violenza, inclusa l’aggressione sessuale, l’abuso sessuale su minori e la violenza domestica; avere la possibilità di trovare soddisfazione sessuale e di scegliere in materia di riproduzione.

4.
Sensi, immaginazione e pensiero.
Essere in grado di usare pienamente i sensi, di immaginare, pensare e ragionare – e di far ciò in modo «propriamente umano», ovvero in modo informato e coltivato da adeguata istruzione, che includa alfabetizzazione e conoscenze matematico-scientifiche di base, ma non sia affatto limitata a questo. Essere in grado di usare immaginazione e pensiero in relazione alla propria esperienza, alla produzione di opere di auto-espressione e a manifestazioni, liberamente scelte da ciascuno, di natura religiosa, letteraria, musicale e così
via. Essere in grado di esercitare il proprio senso critico in modo protetto dalle garanzie di libertà d’espressione, sia sul piano politico sia su quello artistico, e la libertà di culto. Essere in grado di ricercare il senso ultimo della vita in modo autonomo. Essere in grado di avere esperienze piacevoli e di evitare dolori non necessari.

5.
Emozioni.
Essere in grado di avere legami con persone e cose al di fuori di noi stessi; poter amare chi ci ama e si interessa di noi, soffrire per la loro assenza; in generale, amare, soffrire, sentire mancanza, gratitudine e rabbia giustificata. Avere uno sviluppo emotivo non rovinato da eccessiva paura e ansia, o da eventi traumatici come abusi o incuria. (Sostenere questa capacità significa sostenere forme di associazione umana che si possono dimostrare cruciali nel loro sviluppo.)

6.
Ragion pratica.
Essere in grado di formarsi una concezione del bene e di impegnarsi nella riflessione critica sul modo in cui pianificare una propria forma di vita. (Ciò implica anche protezione della libertà di coscienza.)

7.
Unione.
a)
Essere in grado di vivere con gli altri e rispetto agli altri, di riconoscere e mostrare interesse per altri esseri umani, di impegnarsi in diverse forme di interazione sociale; essere in grado di immaginare la posizione di un altro e di avere compassione per quella situazione; essere capace sia di giustizia sia di amicizia. (Proteggere questa capacità significa sostenere istituzioni che costituiscono e nutrono questo genere di affiliazioni, e anche proteggere la libertà di associazione e di espressione politica.)
b)
Avere le basi sociali per il rispetto di sé e per non essere umiliati; poter avere una dignità pari a quella di tutti gli altri. Questo implica, come minimo, protezione contro le discriminazioni sulla base della razza, del sesso, dell’orientamento sessuale, religione, della casta, dell’appartenenza etnica o della nazionalità. Sul posto di lavoro, poter lavorare come un essere umano, esercitare la ragion pratica ed entrare in relazioni significative di reciproco riconoscimento con altri lavoratori.

8.
Altre specie.
Essere in grado di vivere prendendosi cura e stando in relazione con animali, piante e con il mondo naturale.

9.
Gioco.
Essere capaci di ridere, giocare e godere di attività ricreative.

10.
Avere controllo sul proprio ambiente.
a)
Politico. Essere in grado di partecipare effettivamente alle scelte politiche che regolano la propria vita; godere del diritto di partecipazione politica attiva, così come della protezione della libertà di parola e di associazione.
b)
Materiale. Essere in grado di avere proprietà (sia di terra sia di beni mobili), non solamente in senso formale, ma in termini di possibilità concrete; avere diritti di proprietà su base paritaria rispetto agli altri; avere il diritto di cercare lavoro su base paritaria rispetto agli altri; essere garantiti da perquisizioni e confische ingiustificate.

M.C. Nussbaum, Women and Human Development. The Capabilities Approach, Cambridge-New
York, Cambridge University Press, 2000, cap. I, § 4, pp. 74-80, trad. di T. Lynch

lunedì 8 febbraio 2016

FONDARE BIBLIOTECHE

"Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire"
 
Marguerite Yourcenar

ARCO DI TRAIANO, BENEVENTO


REPORTAGES STORIA & SOCIETA' NUMERO 20

 
E’ uscito il numero 20 della rivista “Reportages Storia & Società”, edita per conto di Realtà Sannita Benevento dalle edizioni Youcanprint, ISBN 9788893322928. Il direttore responsabile è il dott. Giovanni Fuccio. Fondatore e direttore scientifico la prof.ssa Lucia Gangale.
A giorni sarà possibile acquistarla su tutti i principali store librari (Amazon, Isb, Mondadori, Feltrinelli), oltre che sulla piattaforma Youcanprint. E’ disponibile anche in e.book.

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