lunedì 18 febbraio 2013

TALLEYRAND, IL VESCOVO LIBERTINO CHE FU PRINCIPE DI BENEVENTO



 Vescovo libertino, amante di cento dame, politico dissimulatore, impassibile, impenetrabile, uomo dai mille volti, nobile di sangue,  colui che portò la Francia distrutta al Congresso di Vienna, l’uomo che prendeva tangenti su ogni affare. Ma anche politico illuminato, con in mente un grande progetto illuminista e moderno, destinato ad adattarsi a quello che la storia gli offriva. Tutto questo e molto altro fu Charles-Maurice de Talleyrand-Périgod, ministro degli Esteri francese e principe di Benevento, città che aveva ottenuto da Napoleone  e nella quale non mise mai piede, ma che amministrò come il più illuminato dei principi: istruzione obbligatoria e gratuita per tutti, bimbe comprese, una cosa mai vista fino a quel momento. Fece in modo che Benevento fosse un’isola felice e riuscì ad impedire che subisse l’invasione delle truppe francesi, così come impedì che Parigi e la Francia, nel momento della disfatta, fossero invase dalle truppe francesi.
Talleyrand nasce a Parigi il 2 febbraio 1754, giorno della candelora, sotto il segno dell’Acquario. Com’era consuetudini presso le famiglie abbienti, anche se i suoi tanto abbienti non erano visto che non si permettevano molta vita di corte,  fu messo a balia da una nutrice (consuetudine che provocava nei piccoli sofferenze a non finire, tanto che diversi di loro morivano). Un giorno cadde da un armadio, aveva un anno appena, si azzoppò un piede e visto che la nutrice non si curò di avvertire la famiglia, rimase deforme per tutta la vita. Ed i suoi si limitarono a togliergli il maggiorascato (cioè la trasmissione del patrimonio al figlio maggiore, che fu concesso in sua vece al fratello Archambaud), pensando che non avrebbe ben figurato nei balli a corte. Supposizione sbagliata, infatti se ci fu un uomo che visse tra tutti i ricevimenti di corte e gli avvenimenti più importanti, questi fu proprio lui, il grande Talleyrand. Il quale brigò per avere il titolo di vescovo non certo per vocazione, tanto che si disinteressò sempre del suo vescovado, ma per assicurarsi carriera e denaro. Tant’è vero che ci fu uno scontro tra Napoleone ed il papa, il quale non concesse contemporaneamente a Talleyrand di ritornare allo stato secolare e la licenza di sposarsi. Difatti il pontefice scrisse: «In diciotto secoli di storia della Chiesa non si è mai visto un vescovo che volesse spretarsi per prendere moglie».
La sua consorte, madame Grand, in gioventù era stata una donna di una bellezza ineffabile, ma anche di una stupidità e di un’ignoranza senza confini. Gli studiosi si chiedono come mai un avventuriero come Talleyrand, che ebbe tra le sue amanti madame de Staël, volle sposare ad ogni costo un’avventuriera che lo tradì spudoratamente. Forse, dicono alcuni, aveva tra le mani carte compromettenti che inchiodavano Talleyrand per via delle sue tresche con inglesi e Borboni. Ma come poteva, un’oca di tal fatta, avere in pugno il principe di Benevento?
Amante di dame aristocratiche, tutte maritate, accadeva che ogni tanto ne mettesse incinta qualcuna. Come accadde con madame Flahaut, col consenso del marito di lei, o con la bella moglie del ministro degli esteri Delacroix. In quest’ultimo caso, oltre ad avere la carica del marito, ebbe il corpo di lei, ed un figlio naturale, cui impose il nome di Eugene. Sì, proprio Eugene Delacroix, grande pittore romantico, in tutto il ritratto del padre, l’ex vescovo spretato, il principe di Benevento.
Di lui stesso, Talleyrand disse: «Per secoli cercheranno di capire la mia vera natura, i miei veri progetti, la mia personalità». Suoi sono famosi aforismi passati alla storia: “La parola è stata data all'uomo per nascondere i propri pensieri”; “Si conosce, nelle grandi corti, un altro modo di farsi grandi: curvarsi”; “Il caffè dev'essere caldo come l'inferno, nero come il diavolo, puro come un angelo, dolce come l’amore”.
A differenza del condottiero Napoleone, Talleyrand preferiva l’arma della diplomazia, della moderazione, della mediazione. Lui ingannava tutti, tutti quelli con cui trattava:  con lo zar di Russia, con Metternich, con i Borboni, con Bonaparte… Napoleone ne era irritato e conosceva bene la sua mania di rubare a man bassa ovunque si trovasse, tant’è vero che spesso chiedeva alle sue vittime: «Ditemi, quanto vi ha estorto Talleyrand». Quando costui fu sul letto di morte, il re Luigi Filippo, che lo aveva nominato ambasciatore a Londra, andò a trovarlo. Soffriva molto. Così il re gli chiese: «Come vi sentite?». E lui: «Soffro le pene dell’inferno».  «Di già?», rispose il re, sorridendo sotto i baffi. Quando ricevette l’estrema unzione ed il viatico, disse al sacerdote: «Non dimentichi che sono un vescovo». Alla sua morte, lo scrittore Ernest Renan disse che Talleyrand, uomo per tutte le stagioni, era riuscito a ingannare la terra e il cielo.

venerdì 15 febbraio 2013

LUCIANA LITTIZZETTO E CARLA BRUNI A SANREMO 2013

"Carla Bruni ha avuto una vita difficile, e' nata gnocca, e' nata ricca, ha detto 'mi fidanzo con un francese' e ha sposato Sarkozy; ha preso la chitarra e ha venduto milioni di dischi. Scusate, ma questa c'ha più culo che anima!" (Luciana Littizzetto)



martedì 12 febbraio 2013

I CINQUE COMANDAMENTI IN SOCIETA' DELLA MARCHESA DANIELA DEL SECCO D'ARAGONA

ESSERE SEMPRE GALANTI
L'uomo deve essere sempre cavaliere. Sempre. E' un requisito indispensabile. Ma la donna deve saper apprezzare certe accortezze e non lamentarsi. Un caro amico si è sentito dire da una dama, alla quale aveva aperto la portiera della macchina: "Ma pensi che sia impedita?". orrore! Ecco: donne così non meritano neppure un simile riguardo.

VIETATO ALZARE LA VOCE
Il tono, durante una conversazione, deve essere sempre pacato. Se qualcuno aumentail tono della voce, ci si alza e si va via. Chi grida è un debole, una persona fragile. Non merita alcuna attenzione perché ci sta mancando di rispetto. E poi le persone di potere hanno sempre parlato sottovoce, facendosi capire benissimo. Perché urlare?

MAI USARE LA PRIMA PERSONA
Mai dire "io" e "mio". E' un approccio che denota un ego insopportabile. Meglio usare un "noi". Diranno: ma la marchesa parla come il Papa? Ebbene sì. Meglio un plurale maiestatis che un atteggiamento spocchioso. ma per questo serve una buona dose di nonchalance.

UN ABITO PER OGNI SERA
Mai sbagliare il vestito da indossare. Ogni ora necessita di un abito adeguato: mattino, pomeriggio, sera e notte. Così come occorre anche scegliere bene il profumo, che deve essere diverso a seconda della fascia oraria. Nel look delle donne, poi, l'uso dei guanti, simbolo di eleganza purissima, è determinante. Sarebbe come uscire senza scarpe.

UN FILO DI PERLE E' NECESSARIO
Sfatiamo un luogo comune: le perle non portano lacrime. O meglio: semmai fanno piangere chi le regala, perché spende soldi. Mai andare a dormire senza prima averle indossate. Marilyn andava a letto con una goccia di Chanel numero 5. Noi, invece, optiamo per le perle. Non vogliamo certo fare la sua stessa fine...

(Tratto dal settimanale 'NUOVO' n. 6 del 14 febbraio 2013)

UN FULMINE SU SAN PIETRO

E' venuto dal cielo poco dopo l'annuncio a sorpresa delle dimissioni papali ed è stato immortalato dallo scatto del fotoreporter Ansa Alessandro Di Meo, che spiega i particolari dello scatto: «Stava arrivando un temporale. Quando ho visto il primo fulmine ho avuto l'idea e mi sono subito spostato sotto il colonnato. Sono stato quasi quaranta minuti a combattere con la macchina fotografica e le intemperie per cercare di realizzare la foto che avevo pensato. Mentre pulivo la lente dalle gocce di pioggia, un primo fulmine ha colpito la cupola. E io non ho potuto far altro che osservare impotente, oltre che decisamente arrabbiato. Ho provato ancora diverse volte finchè un fulmine ha colpito la cupola proprio mentre scattavo». 


Naturalmente, da più parti la cosa è stata interpretata come un segno, non si sa quanto positivo. Un fulmine a ciel sereno, esattamente come l'annuncio di dimissioni di papa Ratzinger. Improvvisamente, gli affitti della zona intorno San Pietro sono raddoppiati. In queste ore nel Vaticano stazionano migliaia tra curiosi, giornalisti e turisti di passaggio. Ed il Berlusca deve rassegnarsi, preso com'è tra Sanremo e le dimissioni papali: queste ultime, destinate a fare rumore più di qualunque sovraesposizione mediatica di vecchi dinosauri della politica.

lunedì 11 febbraio 2013

IL PAPA SI DIMETTE

(La Stampa) - L’annuncio durante un discorso in Vaticano. Dal 28 febbraio inizierà la “sede vacante”

Papa Benedetto XVI ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni a partire dal prossimo 28 febbraio. L’annuncio è stato fatto direttamente dal Santo Padre, nel corso di un suo discorso in latino in Vaticano. Il conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI si terrà a marzo.  
 «Il papa ha annunciato che rinuncerà al suo ministero alle 20.00 (le 19 Gmt) del 28 febbraio. Comincerà allora il periodo di “sede vacante”», ha precisato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, con un annuncio praticamente senza precedenti nella storia della Chiesa Cattolica. 
“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio - ha detto Benedetto XVI - sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.  

Intanto la satira impazza su Internet...

domenica 10 febbraio 2013

CINQUANT'ANNI FA LA SCOMPARSA DI BEPPE FENOGLIO

Beppe Fenoglio, uno dei massimi scrittori del Novecento, scompariva nella città natale, Alba, capitale delle Langhe, nella notte tra il 17 ed il 18 febbraio 1963, per un cancro ai polmoni. Nei suoi romanzi è tracciata la sua esperienza di partigiano e l'amore per le sue Langhe.

VALORE DEL TEMPO

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti...
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale e diventerà ancora più importante.

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