martedì 30 novembre 2010

CORTEI ANTIGELMINI

Proteste studentesche in tutta Italia. Per visionare alcuni video vai su
http://www.google.it/search?q=protesta+studenti%2C+gelmini&tbo=p&tbs=vid%3A1&source=vgc&hl=it&aq=f#q=protesta+studenti,+gelmini&hl=it&tbs=vid:1&psj=1&ei=fEH1TOmwC8zCswaWzqjABA&start=10&sa=N&fp=4085c5087f83a4ec
Strano comunque che l'attuale classe dirigente continui a pensare che si tratti di poche migliaia di protestanti e tutti di Sinistra. Strano che non prenda consapevolezza che la sua gestione della scuola è fallimentare com'è stata quella dei rifiuti in Campania. O in Italia sono tutti comunisti, e allora Berlusconi chi cavolo l'ha votato, oppure questa classe dirigente ha perso il contatto con la realtà, ancora prima della propria dignità politica e umana...


MIGLIAIA DI STUDENTI IN CORTEO IN TUTTA ITALIA CONTRO LA RIFORMA GELMINI

Fonti varie

MILANO - Studenti, ricercatori e dottorandi martedì in piazza per protestare contro il ddl Gelmini, nel giorno del voto alla Camera. Diverse centinaia di ragazzi si sono dati appuntamento in largo Cairoli, per partire in corteo attraverso il centro cittadino.
STAZIONI OCCUPATE - Qualche tensione si è registrata quando, davanti alla stazione Cadorna, uno spezzone degli studenti ha lasciato il grosso del corteo per tentare di dirigersi verso il Castello Sforzesco: le forze dell’ordine gli si sono parate di fronte impedendo di passare e gli studenti hanno desistito dal loro tentativo. Un gruppo di ragazzi ha occupato per una ventina di minuti i binari della stazione Cadorna causando il ritardo di alcuni convogli. Alcuni giovani si sono stesi sui binari fino all'arrivo delle forze dell'ordine.

ROMA Proteste studenti, Maroni: misure giuste
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha criticato duramente la "gestione criminale dell'ordine pubblico" a Roma in occasione delle proteste degli studenti. Secondo Vendola, tale atteggiamento "finisce per alimentare le spinte estremistiche". Le critiche sono state respinte dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Il dispositivo è adeguato e i fatti lo stanno dimostrando", ha spiegato Maroni negando la militarizzazione della Capitale.

Nel video la protesta FIRENZE

RIVOLTA DEGLI STUDENTI A PERUGIA

WIKI WIKI

Diciamo la verità: per ora è stata più eccitante la Waka Waka del Wiki Wiki. I rapporti degli ambasciatori americani, rivelati in un’atmosfera thriller dal sito Wikileaks, sembrano una scopiazzatura di Dagospia e forse lo sono. Berlusconi è un donnaiolo vanitoso che fa affari con il macho Putin. Sul serio? E io che quei due me li ero sempre immaginati dentro la biblioteca di un monastero, immersi nella lettura dei «Fratelli Karamazov». Sarkozy: uomo permaloso e dispotico. Strano, con quell’aria umile e remissiva, tipicamente francese. La Merkel, poi: ostinata, prudente, poco creativa. Tutto il contrario dell’immagine dei tedeschi, genia di improvvisatori estroversi. Aspettiamo qualche indiscrezione sul presidente svizzero che va matto per il cioccolato fondente e gli orologi a cucù. Ah, ma ce n’è anche per Gheddafi: uccide le rughe col botulino e si fa scortare da un’infermiera bionda. Un’informazione top secret (se si escludono quelle due o trecento copertine sull’argomento) che cambierà la storia. Come quell’altra, secondo cui i diplomatici fanno le spie. Da alcune migliaia di anni, verrebbe da dire. Almeno giustificano lo stipendio, perché per fare il «copia e incolla» degli articoli di giornale bastava una segretaria.Sicuramente domani usciranno prove di torture, golpe, alieni seppelliti nel deserto con le antenne di fuori. Ma per adesso la vera vittima di Wikileaks è il mito della carriera diplomatica. Con gli ambasciatori, per secoli burattinai del potere, ridotti a messaggeri dell’ovvio.
MASSIMO GRAMELLINI, La Stampa 30/11/2020

domenica 28 novembre 2010

A TORINO TORNA 'LUCI D'ARTISTA'

Sono passati tredici anni e le Luci d'Artista continuano a illuminare piazze, vie e strade di Torino. Fiore all'occhiello della città - da anni considerata un punto di riferimento del mondo dell'arte contemporanea - le installazioni di Luce d'Artista sono ormai un must della stagione di Contemporary Art Torino Piemonte, nonché il simbolo di una concezione "universale" dell'arte, che la porta in contatto diretto con un pubblico vastissimo.
Visti i nomi coinvolti, Luci d'Artista 2010 offre ancora una volta un altissimo valore non solo scenografico, ma anche qualitativo. E, com'è ormai tradizione, ogni anno si arricchisce di nuove "luci". L'edizione 2010-2011 della rassegna prevede l'esposizione di 20 opere. (http://www.torinocultura.it/primo_piano/lucu-dartista.shtml
)




A BENEVENTO CORTEO ANTI-GELMINI AL TEATRO ROMANO

La protesta è cominciata questa mattina sui gradoni del Teatro Romano.
Ecco la nota del Collettivo Studentesco beneventano e del Centro Sociale Depistaggio:
"Con un centinaio di studenti abbiamo voluto affermare la contrarietà di massa del mondo della scuola e dell’Università alla controriforma Gelmini.
In una fase come questa in cui, a causa del crollo delle borse e del sistema finanziario, il sistema economico subisce la crisi più forte da molti decenni a questa parte, la scuola, l’università e tutto il mondo della formazione sono visti dai governanti di turno esclusivamente come voci di spesa da tagliare.
Siamo convinti che l’unico cambiamento possibile sia quello che costruiamo giorno dopo giorno dal basso, nelle assemblee, nelle occupazioni, nell’autogestione di spazi e non una riforma scritta da burocrati che rappresentano solo se stessi e i loro interessi".

DOPO SEI ANNI I FUNERALI DI ENZO BALDONI


Ci sono voluti sei anni, tre mesi e un giorno, ma eccoli i funerali di Enzo Baldoni. Ora il giornalista freelance e pubblicitario ucciso in Iraq nell’agosto 2004 è sepolto nel paesino umbro dov’era cresciuto, sotto una lapide a forma di balena (animale a cui aveva intitolato la sua agenzia di pubblicità, scherzando sulla propria mole), e intorno un paio di allegre girandole che girano. E una frase di Marguerite Yourcenar che finisce così: “Talvolta dico tra me e me che ho avuto la buona vita di un cane al sole con varie risse e qualche osso da rodere”.

Quel che restava del suo corpo è tornato in Italia ad aprile, ma solo una decina di giorni fa - dopo controanalisi del Dna volute dalla famiglia, illusa e delusa molte volte - si è avuta la certezza che si trattava proprio di lui. "A quel punto - ha confessato la moglie, Giusi, in un breve discorso al termine della messa - la voglia era di una cerimonia privata, solo tra di noi. Ma adesso sono contenta di avere diviso il saluto finale a Enzo con così tanta gente che ha fatto così tanti chilometri".

Fonte:
La Repubblica

sabato 27 novembre 2010

RICORDI

Lucia Gangale, Iconografia della donna sannita, tecnica mista, 2005

APPELLO PER LA CULTURA A NAPOLITANO


Seicento intellettuali hanno scritto a Napolitano deplorando lo stato in cui si trova la cultura in Italia e chiedendo le dimissioni del ministro Bondi. Il documento è stato sottoscritto il 25 novembre. In esso si legge che gli stanziamenti per i beni culturali sono solo 0,20% del bilancio dello Stato, contro 0,90% della Francia e 1,20% in Inghilterra. I firmatari hanno anche messo in luce gli errori commessi nel patrimonio dell'Aquila post-terremoto e di Pompei.

IL TESCHIO DI HIRST IN MOSTRA A FIRENZE

http://www.ilquotidianoitaliano.it/gallerie/2010/11/news/un-teschio-da-100-milioni-di-euro-lopera-di-hirst-in-mostra-a-firenze-39312.html

Un teschio da cento milioni di euro
L’opera, protetta da una teca trasparente e sorvegliata 24 ore al giorno da tre guardie armate, sarà esposta nella Camera del Duca Cosimo I, dalla quale è possibile accedere attraverso lo Studiolo di Francesco I dé Medici, uno dei capolavori del manierismo fiorentino realizzato a cavallo tra 1570 e 1575, che in genere è visitabile solo su prenotazione.

‘For the Love of God’ è un calco di platino di un teschio umano in scala reale tempestato di 8.601 diamanti al massimo grado di purezza o con pochissime imperfezioni, per un totale di 1.106,18 carati.

http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b0.11.26.20.08
Damien Hirst è, probabilmente, il più importante artista del Regno Unito, o meglio il più conosciuto del gruppo Young British Artists. La sua veloce ascesa durante gli anni Novanta è strettamente legata alla vicinanza e promozione da parte del collezionista e pubblicitario anglo-iracheno Charles Saatchi, anche se le continue frizioni tra i due portarono nel 2003 alla fine della proficua collaborazione.

La morte è il tema centrale delle sue opere. È noto soprattutto per una serie di opere in cui corpi di animali, come squali-tigre, pecore e mucche, sono imbalsamati ed immersi in formaldeide.
L'intenzione degli organizzatori, sembra essere quello di esporre un'opera contemporanea importante in una città come Firenze, poco incline ad accogliere, anche a livello istituzionale opere d'arte contemporanee
.

giovedì 25 novembre 2010



Mentre i parlamentari discutono alla Camera la Riforma dell’Università targata Gelmini, fuori, in tutta Italia, dilaga la protesta di studenti, ricercatori e professori precari. Anche Antonello Venditti e Nichi Vendola al corteo degli studenti a Roma, sul tetto della facoltà di Architettura.
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Fonte: www.corriere.it

MILANO - Scontri a Firenze tra studenti e polizia e blitz al Colosseo: in tutta Italia si protesta contro la riforma universitaria mentre prosegue alla Camera l'esame del disegno di legge in questione con il governo di nuovo battuto su un emendamento di Futuro e libertà. A Roma gli studenti sono riusciti a entrare all'interno dell'Anfiteatro Flavio e affacciandosi dal secondo anello hanno esposto uno striscione che reca la scritta «Nessun taglio, nessun profitto». Poi hanno dato vita a un corteo all'interno del monumento simbolo della Capitale. In molti hanno gridato in coro «Siamo noi i veri leoni» e hanno acceso fumogeni rossi, tra lo stupore dei turisti presenti. Il blitz al Colosseo è durato pochi minuti e non ha creato particolari tensioni.

GELMINI - Nel caso in cui la riforma risulterà stravolta «sarò costretta a ritirarla», è l'avvertimento lanciato da Mariastella Gelmini dopo il nuovo ko alla Camera. In mattinata, intervenendo a Mattino Cinque, il ministro dell'Istruzione aveva ribadito che le risorse per l'università sono state trovate e sono del tutto sufficienti.


PROTESTE - Sul fronte delle proteste, gli studenti universitari, dopo il sit-in di mercoledì e il blitz al Senato, hanno proseguito le manifestazioni contro la riforma Gelmini. A Roma rinforzati i presidi delle forze dell'ordine che hanno bloccato gli accessi per impedire l'accesso in piazza Montecitorio. In mattinata davanti alla Sapienza di Roma, la cui inaugurazione dell'anno accademico (prevista venerdì) è stata rimandata dal rettore, è comparso uno striscione: «Libertà per gli studenti - due, ndr - arrestati». A Milano un corteo di circa 400 gli studenti degli istituti superiori ha attraversato il centro: tensioni con la polizia al Politecnico e in piazzale Loreto, due ragazzi sono rimasti contusi. A Napoli, la sede dell’Università degli studi Orientale è stata occupata così come il rettorato dell'Università Federico II. A Palermo sei cortei formati un migliaio di studenti si sono diretti all'Ufficio scolastico provinciale e in seguito hanno bloccato la stazione per un'ora e l'ingresso al porto. A Bari una ventina di studenti ha occupato la facoltà di ingegneria del Politecnico. A Torino sfidando il freddo i ricercatori dell'università hanno trascorso la seconda notte sul tetto della sede delle facoltà umanistiche, sono state occupate le sedi del Politicnico e ci sono stati picchetti davanti alle facoltà di fisica e chimica. Inoltre davanti alla sede della Regione Piemonte sono stati lanciati uova e fumogeni e la stazione di Porta Susa è stata bloccata per mezz'ora. Ad Ancona un gruppo di studenti ha occupato il tetto della facoltà di ingegneria del Politecnico. A Bologna un corteo di qualche centinaio di studenti ha creato qualche difficoltà agli autobus in centro. A Firenze carica di alleggerimento delle forze dell'ordine davanti a scienze sociali dove si erano raccolti circa 500 giovani dei collettivi di sinistra, che protestavano contro la partecipazione del sottosegretario Daniela Santanchè a un dibattito sull'immigrazione. In precedenza dai manifestanti erano stati lanciati alcuni fumogeni. A Cagliari è proseguita l'occupazione del tetto del Palazzo delle scienze: agli studenti si sono associati alcuni ricercatori. A Pisa A Pisa gli studenti sono saliti sulla Torre Pendente e hanno srotolato uno striscione.

COERENZA


- A Berlusconi piace raccontare barzellette agli italiani;

- Berlusconi ha detto "meglio con le donne che gay";

- Berlusconi ha detto: "Ogni tanto ho bisogno di una seratina rilassante" (leggi bunga bunga);

- Berlusconi ha detto di avere difinitivamente risolto il problema spazzatura a Napoli. Dopo 7 volte dalla sua ammissione, Napoli è invasa dai rifiuti e dopo 16 anni stiamo ancora a parlaredi "emergenza";

- Berlusconi ha dato del matto a Sarkosy;

- Berlusconi ha detto che lui non si dimetterà mai;

- Berlusconi, nel corso di un'esagitata telefonata al giornalista Giovanni Floris, ha detto che "la tv di Stato" non è di Floris;

- Berlusconi ha detto alla giornalista Mariella Venditti che Rai Tre è peggio di TeleKabul...


BERLUSCONI HA AFFERMATO: "CI VUOLE SOBRIETA'"

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre è la 'Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne'

Questa data, scelta dalla conferenza femminista dell´America Latina e dei Caraibi del 1981, ricorda il giorno in cui venne compiuto uno dei più truci assassini della storia dominicana; avvenuto durante il regime di Rafael Leonidas Trujillo (il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni) e le cui vittime furono le tre sorelle Mirabal.
Patria Mercedes, Minerva Argentina e Antonia María Teresa Mirabal animarono un movimento democratico chiamato 14 di Giugno, e lì conquistarono il soprannome di Farfalle. Furono incarcerate in varie occasioni, ma non abbandonarono mai la lotta contro la dittatura.
Considerate “esempio di donne rivoluzionarie”, per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime, il 25 novembre del 1960, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate, sotto preciso ordine di Trujillo, da agenti del Servizio Militare di Intelligenza.
Una volta condotte in un luogo nascosto, nelle immediate vicinanze, furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio (a bordo della loro auto) per simulare un incidente.
Con questo, Trujillo credette di aver eliminato un problema, ma la morte delle sorelle Mirabal causò grandi ripercussioni nell'opinione pubblica dominicana (nonostante la censura); molte coscienze si scossero e il movimento culminò con l'assassino dello stesso Trujillo nel 1961.
Nel 1999 l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì questa giornata, con la risoluzione 54/134, al fine di sensibilizzare governi, organizzazioni governative e non governative, società civile e mezzi di informazione sul fenomeno sempre più frequente della violenza ai danni delle donne.

lunedì 22 novembre 2010

LA POLITICA ODIA IL TALENTO


- In Italia abbiamo tanti giovani talenti che non hanno niente da fare. La politica teme il talento, perché il talento ti regala la libertà e la forza di ribellarti.

- I giovani devono andare, devono partire, non per disperazione, ma per curiosità.

- La bellezza e l'utilità messe insieme vincono il formalismo, vincono l'accademia.

- Ascoltare è un'arte complessa e difficile, che richiede attenzione soprattutto a quelli che parlano poco, perché hanno più cose da dire di coloro che parlano molto.

RENZO PIANO

domenica 21 novembre 2010

CARFAGNA, "MUSSOLINI VAIASSA", LA REPLICA "FINI MI TUTELI"



(AGI) - Roma, 21 nov. - Nuovo e acceso scontro tra il ministro delle Pari opportunita', Mara Carfagna e l'onorevole Alessandra Mussolini. In una intervista al 'Mattino' di Napoli Mara Carfagna nel ribadire le sue dimissioni ha ricordato la foto che la Mussolini le ha scattato in aula alla Camera mentre parlava con Italo Bocchino e ha affermato: "Quello e' stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l'ha commesso", ha detto Carfagna, "a Napoli le chiamano vaiasse...", che in dialetto napoletano viene utilizzato per indicare una 'serva'.
La replica di Alessandra Mussolini, che chiede la tutela del presidente della Camera, Gianfranco Fini, non si e' fatta attendere: "E' gravissimo che il ministro Carfagna rivolga a mezzo stampa gratuiti e volgari insulti a una donna parlamentare", ha dichiarato in una nota.
"Per questo inqualificabile comportamento, in palese contrasto con le finalita' che il ministero delle Pari Opportunita' persegue, dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni", ha aggiunto, "le sue parole e il suo agire sono la conferma che non e' in grado di ricoprire una cosi' alta carica governativa".
"Chiedero' al presidente della Camera Gianfranco Fini di adottare ogni iniziativa a tutela della onorabilita' e della dignita' dei deputati che lui rappresenta", ha preannunciato.
"Inoltre, dato che la Carfagna e' membro dell'ufficio di presidenza del Pdl, rappresentero' ai vertici del partito la necessita' di valutare ai sensi dello Statuto le parole ingiuriose rivolte dal ministro contro la classe dirigente della Campania", ha aggiunto.
"La Carfagna sappia, infine, che alla prima occasione di incontro sara' mia cura replicare ai suoi insulti, guardandola dritta in quei suoi occhioni, che dopo le mie parole, ne sono certa, risulteranno ancora piu' sbarrati", ha concluso. (AGI) .

PROMOZIONE EDITORIALE


Questi grandi piemontesi sono vocati al marketing, di tutti i tipi: territoriale, aziendale, turistico, culturale, editoriale. Sono tipi fantasiosi, pur nella loro grande concretezza, come sa chi li conosca almeno un po'.
Una casa editrice - di cui per ovvie ragioni non rivelo il nome - la quale ogni anno a Natale mi recapita il catalogo con le ultime novità, ha inventato il sistema per incentivare la lettura, e quindi gli ordinativi. Il sistema, per la verità, è vecchio come il cucco e consiste nel famoso corteggiamento... in questo caso del lettore. Esso avviene attraverso la seguente strategia: iscrivetevi al "club degli amici" per soli 12 euro all'anno e riceverete: uno sconto del 20% su tutte le pubblicazioni, un volume in omaggio, un segnalibro della casa editrice stessa, ed ancora -udite udite- una confezione di cioccolattini da 200 gr., newsletter periodiche via mail, promozioni e saldi periodici, libri a domicilio con la modalità di pagamento più gradita, e se spendete oltre i 100 euro non vi verranno addebitate spese postali. Babbo Natale? No, solo genio.

I POETI LAVORANO DI NOTTE

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore

di una dorata cupola di stelle.

ALDA MERINI

Grazie a http://pacoswing.wordpress.com


sabato 20 novembre 2010

GIORNATA MONDIALE DIRITTI PER L'INFANZIA


Proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale dei diritti del bambino, Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia lancia un allarme. C’è infatti secondo il presidente, un’emergenza italiana da risolvere. Emergenza rappresentata dalla scarsa attenzione posta dal governo ai problemi dell’infanzia, che si traduce in una carenza di fondi da destinare ad iniziative che riguardano i bambini.
Non è possibile, prosegue Spadafora, tornare a una situazione come quella creatasi nel dopoguerra, quando l’Unicef prestava la sua assistenza anche ai bambini italiani. È necessario che lo stesso governo italiano assuma dei provvedimenti concreti.
Due sono le priorità del momento su cui urge intervenire secondo Spadafora: rivedere il taglio al 5 per mille (ridotto, per le associazioni, da 400 a 100 milioni l’anno) e approvare il piano nazionale per l’infanzia, che si attende da ben 5 anni.
http://notiziefresche.info/unicef-italia-poca-attenzione-ai-diritti-dei-bambini-nel-nostro-paese_post-52506/

Riportare al centro dell’attenzione dei cittadini il Paese vero: scuola e lavoro. Flc Cgil, Cisl e Uil scuola nella Giornata Unicef dei diritti per l’infanzia ribadiscono “che anche nei periodi di crisi non si può tagliare l’istruzione”.

DOSSIER UNICEF SU LIGURIA


La Liguria è la prima regione italiana per numero di minori fuori famiglia. E’ il dato che emerge dal dossier realizzato dal dottorato in “Democrazia e diritti umani” dell’Università di Genova su incarico del Comitato ligure dell’Unicef e presentato in occasione della Giornata per i Diritti dell’Infanzia. La ricerca si sviluppa in quindici capitoli, su dati forniti dalla Procura dei minori di Genova, dal Tribunale dei minori e dai ministeri.

Ciò che ne esce è un quadro piuttosto allarmante degli adolescenti di oggi: sempre più dipendenti dai computer; almeno uno su tre, fra i 15 e i 19 anni, ha provato almeno una sostanza psicoattiva (droghe, psicofarmaci, alcool e tabacco); cresce il numero di segnalazioni alla Procura dei minori di casi di disagio in cui si verificano anche situazioni di abbandono o di potestà genitoriale male esercitata; aumenta il numero di minori fuori famiglia, per i quali, appunto, la Liguria presenta la più alta percentuale in Italia. Si riducono, invece, le notizie di reato iscritte nel registro e la maggioranza degli autori non sono più stranieri.

"IL VOLO RENDE LIBERI"


TREVISO (19 novembre) - Una protesta di quelle forti e destinate a suscitare un polverone di commenti e polemiche. È quella messa in atto dall'Aeroclub di Treviso che in conflitto con l'Enac e la società di gestione Aertre, ha riprodotto sulla propria cancellata la scritta che sovrasta il cancello di Auschwitz, mutando la frase "Il lavoro rende liberi" in "Il volo rende liberi": "Fliegen Macht Frei".
Per il Rabbino capo della comunità ebraica di Venezia, Elia Richetti, però, si tratta di un messaggio di una trovata di «pessimo gusto» in quanto banalizza l'Olocausto.

Nonostante le prime critiche già piovutegli addosso, il presidente dell'associazione Volo Treviso, Francesco Montagner, ribadisce la scelta di far montare quella scritta mercoledì: «Il forte richiamo ai campi di concentramento è tutt'altro che una mancanza di rispetto verso i martiri del nazismo, bensì un atto di devozione nei loro confronti». 'aLssociazione Volo ha mesos in atto una manifestazione di protesta perché «l'Enac e la società esercente Aertre Spa, controllata al 51% da Save-Venezia, stanno portando la scuola di volo trevisana alla chiusura».

Fonte: http://gazzettino.it/articolo.php?id=127363&sez=NORDEST

giovedì 18 novembre 2010

NEESWEK E LE DONNE D'ITALIA. "LORO NON SONO LE RAGAZZE DI BERLUSCONI"


Da Rita Levi Montalcini ad Anna Magnani, da Oriana Fallaci a Miuccia Prada: icone contro gli stereotipi
IL NOSTRO PAESE VISTO DAGLI ALTRI

MILANO - Tempi duri per le donne che vivono nel Belpaese. Non bastavano le periodiche classifiche che confermano come l'Italia resti il fanalino di coda dell'Europa nel garantire lavoro e benessere al gentil sesso. Negli ultimi tempi, soprattutto a causa degli scandali che hanno coinvolto il premier Berlusconi, i giornali internazionali hanno focalizzato la loro attenzione sull'intramontabile maschilismo italico e sul ruolo apparentemente sottomesso delle donne nostrane. Ma come racconta in un recente reportage Newsweek, non tutte le donne italiane sognano di diventare veline o modelle. L'autorevole magazine americano celebra le grandi donne della nostra storia recente e afferma che queste prominenti figure mettono completamente in discussione gli stereotipi della società berlusconiana. Loro, spiega Newsweek, non sono le ragazze del premier.

Le grandi donne d'Italia
DALLA LOTTE FEMMINISTE AL CINEMA - Una delle prime grandi italiane che compare nel reportage è Anna Maria Mozzoni. Pioniera del femminismo italico, la Mozzoni, che visse tra la metà dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, è considerata la prima donna italiana a essersi battuta affinché anche il gentil sesso potesse votare alle elezioni. Nel 1878 rappresentò l'Italia a Parigi nel "Congresso internazionale per i diritti delle donne" e l'anno seguente fondò a Milano la "Lega promotrice degli interessi femminili". Segue una delle più grandi attrici del cinema neorealista italiano: Anna Magnani. Per rendere chiara la distanza che separa la grandezza e la fierezza femminile di "Nannarella" dagli stereotipi italici odierni il settimanale statunitense riprende una vecchia frase che il premio Oscar amava ripetere al suo truccatore: «Le rughe non me le coprire. Ci ho messo una vita a farmele venire». Tra le grandi donne presenti in rassegna c'è anche Isabella Rossellini. La figlia del grande regista Roberto Rossellini e dell'attrice svedese Ingrid Bergman recentemente ha presentato "Green Porno", brevissimi cortometraggi che in maniera ironica e seducente raccontano la vita sessuale degli insetti

DALLA SCIENZA AL GIORNALISMO - Nella lista delle grandi italiane non poteva mancare Rita Levi Montalcini. Premio Nobel per la medicina nel 1986 e senatrice a vita dal 2001 , la Montalcini, nonostante abbia superato i 100 anni, continua a partecipare alle sedute di Palazzo Madama. La rassegna continua con Sofia Villani Scicolone, in arte Sofia Loren, una delle donne del Belpaese più conosciute nel mondo grazie alle sue indimenticabili interpretazioni cinematografiche che le hanno garantito ben due Oscar: «Il suo nome - scrive Newsweek - è sinonimo di cinema italiano, di bellezza e rappresenta l'ideale della donna forte del Belpaese». Ma le donne italiane si sono distinte anche nel mondo del giornalismo locale e internazionale. È il caso di Oriana Fallaci e Rosaria Capacchione. La prima è stata una dei più grandi reporter della storia. «Le sue interviste - dichiara Newsweek, riprendendo un vecchio articolo del Guardian di Londra - divennero oggetto di un'autentica venerazione in America». La seconda, esperta di cronaca giudiziaria, è uno dei simboli odierni della lotta contro la criminalità organizzata. Più volte minacciata di morte dai Casalesi, la giornalista vive da anni sotto scorta e nonostante le continue minacce, continua il suo apprezzabile lavoro di cronista per "Il Mattino" di Napoli.

DALLA POLITICA ALL'INDUSTRIA - Nel corso del tempo l'Italia non solo ha avuto grandi donne nella politica nazionale, ma le ha anche esportate in altri paesi. Ne è un esempio Sonia Gandhi, nata a Lusiana in Veneto e vedova di Rajiv Gandhi, già primo ministro indiano. Recentemente Sonia è divenuta presidente del Partito del Congresso, formazione politica al governo nel subcontinente indiano e quest'anno è stata definita da Forbes la nona persona più influente del mondo. Seguono due autentici miti della moda: Miuccia Prada e Donatella Versace. La prima ha trasformato l'azienda paterna in uno dei brand di moda più importanti al mondo, la seconda invece ha preso le redini del marchio "Versace" dopo la tragica morte del geniale fratello Gianni, nel luglio del 1997. Uno dei prodotti italici più famosi nel mondo è il vino. Le tre sorelle Allegra, Albiera e Alessia Antinori hanno contribuito a rendere il proprio marchio unico nel pianeta e continuano con eleganza il mestiere che la famiglia fiorentina porta avanti da più di 600 anni. Chiudono la lista altre due famose donne: Emma Marcegaglia e Carla Bruni. La prima è l'unica donna a essere riuscita a diventare Presidente di Confindustria. La seconda dopo una lunga carriera da modella e cantante, è ormai conosciuta da tutti, dopo il matrimonio con Nicolas Sarkozy, come la Première Dame di Francia

Francesco Tortora

LA FRASCA BENEVENTANA DEL 1855

mercoledì 17 novembre 2010

LE 9 "C" DEL SUCCESSO SECONDO LEE JACOCCA



Istruzioni:
Scrivi i nomi dei candidati per un determinato posto.
Considera ogni candidato in ogni C usando una scala da 1 a 5, dove 1 è insufficiente e 5 è eccellente. Rivedi le definizioni delle 9C per imparare di più sul loro significato.
Considera tutti i candidati per il posto. Come puoi votare se non conosci le qualità e le qualifiche delle persone?
Dopo aver finito di assegnare il punteggio ai candidati, aggiungi ogni riga per determinare chi ha il punteggio più alto; questo è il tuo miglior leader secondo i criteri delle 9C.
Curiosità
Fai domande. Ascolta. Nessuno dovrebbe pensare che si tratti di prove così grandi da non imparare qualcosa. Dobbiamo immaginare cosa induce gli altri a spuntare.



Creatività
Un leader deve essere creativo. Avere la volontà di provare qualcosa di differente. Pensa prima di tutto.
Comunicazione
Un leader deve comunicare, parlare con la gente. Bill Clinton disse: E' folle smettere di parlare con la gente con la quale sei in disaccordo. Finché parli, c'è speranza.
Carattere
E' riconoscere la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ed avere il fegato di fare la cosa giusta. Lincoln disse, “Se vuoi testare il carattere di un uomo, dagli potere”.
Coraggio
Pavoneggiarsi non è coraggio. Parlare non è coraggio. Accetta la responsabilità personale.
Convinzione
E' quel fuoco che hai dentro che mostra il desiderio di realizzare veramente le cose.
Carisma
E' l'abilità di ispirare la gente e motivarla ad agire facendo appello al buono che hanno dentro, non al male nei cuori degli altri. E' essere più interessati al fatto che gli altri si sentano bene con sé stessi piuttosto che con te.
Competenza
Ottenere risultati. Ma cosa dire dell'individuazione dei problemi? Devi mostrare ciò che funziona.
Buon senso (Common Sense)
Come mio maestro d'affari, Charlie Beacham dice, “L'unica cosa che devi mantenere come essere umano è la tua abilità a ragionare e il buon senso.

“Che sia costruire un'auto migliore o un futuro migliore per i nostri figli, tutti abbiamo un ruolo da giocare”.

martedì 16 novembre 2010

VIENI VIA CON ME...


Pare che il ministro leghista Roberto Maroni non abbia gradito molto quello che Roberto Saviano ha detto ieri sera in Rai, e cioè che la Lega è collusa con la mafia, in particolare in affari riguardanti i rifiuti e la ristorazione. Si è detto "offeso"...
Ma và?...

CASTELPAGANO ANTICO

Nel corso di una ricerca storica mi è capitato di imbattermi in queste vecchie foto di Castelpagano, un piccolo centro in provincia di Benevento (archivio G.D.M.). Guardate quanto sono suggestive.

domenica 14 novembre 2010

A 100 ANNI DALLA MORTE ESCE LA BIOGRAFIA DI MARK TWAIN


Lunedì uscirà in Gran Bretagna Lo scrittore decise di tenere segrete le sue memorie e diede indicazioni precise agli eredi

LONDRA
Dubbi sull'esistenza di Dio, forti perplessità sull'operato del presidente americano Theodore Roosevelt, commenti al vetriolo su amici, politici e intellettuali e tanti particolari sulle sue avventure galanti, a partire dalla relazione con la sua segretaria: è destinata a essere riscritta la vita di Mark Twain (1835-1910), il padre della letteratura americana, con la pubblicazione della sua autobiografia integrale inedita, che uscirà in Gran Bretagna lunedì.

Fu proprio lo scrittore statunitense a volere che la sua vita, scritta con le sue mani, restasse segreta per 100 anni dopo la sua morte ed in tal senso dette precise disposizioni ai suoi eredi sulle modalità di pubblicazione. L'Università della California ha custodito gelosamente per un secolo le cinquemila pagine autografe scritte dall'autore delle avventure di Tom Sawyer e Huckleberry Finn.


Ora gli studiosi della biblioteca dell'ateneo di Berkeley hanno confermato che l'autobiografia di Twain uscirà in tre volumi: per l'occasione l'Universitaà della California organizzerà un grande evento culturale, uno dei più importanti negli Usa che festeggiano il centenario della scomparsa dell'autore di ''Vita sul Mississippi''.

Fonte: La Stampa, 14/11/2010

LA PALESTRA DE "LA ZANZARA"


"Infine, arrivarono i nove numeri all'anno del giornale, fatto molto bene anche professionalmente, con i cliché delle foto che ci venivano regalati da importanti testate milanesi. Ciò era possibile anche grazie alla pubblicità, raccolta con un sistema un pò... ricattatorio, anche se amichevole: i genitori dei ricchi (Pesenti, Pirelli, Bassetti, eccetera) per mezza pagina di pubblicità pagavano una quota simile a quella addirittura richiesta dal Corriere della Sera e così ci si poteva permettere le varie attività, compresa la festa di fine anno, con ballo e orchestra - sempre nell'aula mgna del liceo.
La tiratura del giornale corrispondeva rigorosamente al numero degli iscritti al nostro liceo, cioè era di 940 copie.
Quello della Zanzara era un lavoro complesso: usciva un numero di 36 pagine al mese e bisognava idearlo, scriverlo, farlo comporre, correggere le bozze, impaginarlo a piombo, scegliere foto, diascalie e titoli.
Era piuttosto interessante la selezione dei redattori, fatta per cooptazione...
La cooptazione avvenva da parte dei compagni dell'ultimo anno, i più bravi, che dirigevano il gornale e che sceglievano nuovi adepti tra quelli di qinta ginnasio (di solito i migliori) e li tiravano dentro; per un anno restavano in prova e poi - se non andavano bene - venivano espulsi (con la durezza tipica dei ragazzi nei confronti dei propri simili) e solo i più meritevoli potevano restare." - Testimonianza di Marco Sassano

MARCO SASSANO SU DON MILANI

Marco Sassano è giornalista del quotidiano "Il Giorno". Da liceale ha scritto per il giornale scolastico "La Zanzara" che si editava al Liceo Classico "Parini" di Milano.

"La vicenda Zanzara permise a me e a molti di noi l'apertura di mille porte per cui, ad esempio, quando nel maggio del '67 don Milani stava già male io, che non sono credente, mi misi a sfogliare Esperienze pastorali, datomi da un amico operaio della Pirelli. Fu per me una lettura splendida, a dir poco devastante e con questo viatico mi recai a Barbiana dove incontrai l'unico uomo della mia vita a cui non seppi reggere lo sguardo. Stranissimo, il potere di don Lorenzo, una persona malata e in fondo mite, però talmente forte... Io ho retto lo sguardo di molti uomini potenti (per il mio mestiere me ne sono capitati tanti), ma di fronte al priore di Barbiana avevo... questo problema serio, tanto egli mi sembrava... una potenza medievale assoluta! Mi diede il manoscritto della Lettera a una professoressa...
... con Lettera a una professoressa, nell'ottobre del '67, per una settimana facemmo la prima occupazione in Italia del liceo Parini. Curioso, no? Tutti pensano che le occupazioni siano nate su testi marxisti, o marxiani che dir si voglia, mentre inece partono dallo scritto di un prete, che oserei definire persino integralista!"

CASA DELLE ARTI E DEL GIOCO DI MARIO LODI


Mario Lodi, pedagogista italiano nato a Piadena nel 1922, dopo la pensione ha creato la Casa delle Arti e del Gioco, che si trova nel paese di Drizzona, pianura padana, in una bella cascina cremonese. E' inesauribile il programma di attività che la Casa porta avanti, avendo come centro lo sviluppo della persona del bambino.
Infatti, sul sito dell'associazione,
http://www.casadelleartiedelgioco.it/, si evidenziano, tra le tante attività, le seguenti:

- L’attività di ricerca per lo sviluppo delle capacità espressive,creative e logiche dei bambini: disegno, pittura, scultura,costruzione di giocattoli ed altri oggetti ludici, narrativa, (a titolo esemplificativo: invenzione di storie e realizzazione di libri), il gioco, la musica, il canto, l’espressione corporea, il teatro, il cinema, la televisione, la promozione e la ricerca scientifica per mezzo dell’esperienza diretta con il mondo della natura.
- La costituzione di un centro studi e ricerche sui problemi dell’età evolutiva.
- L’organizzazione e l’offerta di giornate di formazione didattico-ludico-culturali per scolaresche e/o gruppi di bambini e/o ragazzi.

Interessante, no? Vi consiglio di andare a vedere il sito.

venerdì 12 novembre 2010

I SASSI DI MATERA


COGITO ERGO VOMITO

Cogito ergo Vomito
Non ci sono più tante risposte.
Solo domande.
Solo incertezze.
Nel 1644 Cartesio affermava che dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di dubitare, l'uomo esiste, penso dunque sono, cogito ergo sum.
Oggi non abbiamo più la possibilità di pensare, di credere, immaginare.
E perchè no, di dubitare.
Una realtà sempre più relativa delimita sempre di più i margini delle speranze, dei sogni e delle illusioni.
Dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di vomitare, l'uomo esiste.

http://cogitoergovomito.blogspot.com/

UN PO' CARTESIO UN PO' SARTRE

LA CARTA DI TREVISO

- Il rispetto per la persona del minore, sia come soggetto agente, sia come vittima di un reato, richiede il mantenimento dell'anonimato nei suoi confronti, il che implica la rinuncia a pubblicare elementi che anche indirettamente possano comunque portare alla sua identificazione.
- La tutela della personalità del minore si estende anche - tenuta in prudente considerazione la qualità della notizia e delle sue componenti - a fatti che non siano specificamente reati (suicidio di minori, questioni relative ad adozione e affidamento, figli di genitori carcerati, ecc.) in modo che sia tutelata la specificità del minore come persona in divenire, prevalendo su tutto il suo interesse ad un regolare processo di maturazione che potrebbe essere profondamente disturbato o deviato da spettacolarizzazioni del suo caso di vita, da clamorosi protagonismi o da fittizie identificazioni.
- Particolare attenzione andrà posta per evitare possibili strumentalizzazioni da parte degli adulti portati a rappresentare e a far prevalere esclusivamente il proprio interesse.
- Per i casi ove manchi una univoca disciplina giuridica, i mezzi di informazione devono farsi carico della responsabilità di valutare se quanto vanno proponendo sia davvero nell'interesse del minore.
- Se, nell'interesse del minore - esempi possibili i casi di rapimento e di bambini scomparsi - si ritiene opportuno la pubblicazione di dati personali e la divulgazione di immagini, andrà comunque verificato il preventivo assenso dei genitori e del giudice competente.
- Al bambino coinvolto -come autore, vittima o teste- in fatti di cronaca, la cui diffusione possa influenzare negativamente la sua crescita, deve essere garantito l'assoluto anonimato. Per esempio deve essere evitata la pubblicazione di tutti gli elementi che possono portare alla sua identificazione, quali le generalità dei genitori, l'indirizzo dell'abitazione o il Comune di residenza nel caso di piccoli centri, l'indicazione della scuola cui appartenga.
- Per quanto riguarda i casi di affidamento o adozione e quelli di genitori separati o divorziati, fermo restando il diritto di cronaca e di critica circa le decisioni dell'autorità giudiziaria e l'utilità di articoli e inchieste, occorre comunque anche in questi casi tutelare l'anonimato del minore per non incidere sull'armonico sviluppo della sua personalità.
- Il bambino non va intervistato o impegnato in trasmissioni televisive e radiofoniche che possano ledere la sua dignità né turbato nella sua privacy o coinvolto in una pubblicità che possa ledere l'armonico sviluppo della sua personalità e ciò a prescindere dall'eventuale consenso dei genitori.
- Nel caso di comportamenti lesivi o autolesivi (come suicidi, lanci di sassi, fughe da casa, ecc...) posti in essere da minorenni, occorre non enfatizzare quei particolari di cronaca che possano provocare effetti di suggestione o emulazione.
Nel caso di bambini malati, feriti o disabili, occorre porre particolare attenzione nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona.

SCOPERTE


Ruby è la nipotina di Mubarak
Rosy Bindi è la suocera di Zapatero.

giovedì 11 novembre 2010

BERLUSCONI SI DIMETTA

CIOCCOLATTINI D'ITALIA

Si chiama "Cioccolati d'Italia" il marchio promosso dalle Camere di commercio di Cuneo, Ragusa e Belluno per valorizzare le eccellenze artigiane
TRA LE INIZIATIVE UN PORTALE WEB E UN PERCORSO ENOGASTRONOMICO CHE LEGA L'OFFERTA TURISTICA DEI TRE TERRITORI ALLE CREAZIONI DOLCIARIE

Mercoledì 17 novembre nella sede romana di Unioncamere sarà presentato il progetto “Cioccolati d’Italia” realizzato dalle Camere di commercio di Cuneo, Ragusa e Belluno per promuovere l'eccellenza artigianale del cioccolato italiano.
Tra le iniziative realizzate, anche un portale web www.cioccolatiditalia.it dove i navigatori posso trovare una presentazione delle eccellenze del cioccolato artigianale italiano nelle sue variegate produzioni e presentazioni legate ai territori.
Altra iniziativa sono le “Strade del Cioccolato”, percorsi nei territori ad alta vocazione cioccolatiera, come il Cuneese, caratterizzati non solo da cioccolaterie ma anche da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative così da creare una più completa offerta enogastronomica. Le “Strade del Cioccolato” sono anche un dvd multimediale che permette la conoscenza dei territori e delle loro produzioni tipiche.

LA COCA COLA PIU' CARA DEL MONDO


Una bottiglia in bianco e nero della bevanda su tela di Andy Warhol è stata venduta per 35 milioni di dollari da Sotheby’s nella più robusta asta d’arte contemporanea e del dopoguerra.
Una delle icone della Pop Art, la tela ”Large Coca Cola” di Andy Warhol, e’ stata aggiudicata ieri sera ad un’asta di Sotheby’s a New York per 35,3 milioni di dollari (25,4 milioni di euro). Secondo il Telegraph, l’opera simbolo del consumismo è stata proposta con una stima tra 20 e 25 milioni. La ”Grande bottiglia di Coca Cola”, dipinta dal re americano della Pop Art nel 1962, è stata la star della vendita dedicata all’arte contemporanea, che complessivamente ha incassato 222,4 milioni di dollari (160,1 milioni di euro).
SALA STRACOLMA E VIP - L’acquirente che ha chiesto di restare anonimo è un collezionista privato.
Da Giornalettismo.com

mercoledì 10 novembre 2010

PENSIERINI

http://vukicblog.blogspot.com

Pronto il nuovo spot dei Radicali a favore dell'eutanasia. Un'altra voce che spinge Gianfranco Fini a staccare la spina al Governo Berlusconi.

Scienza: fotografato l'orgasmo femminile. Era in un'auto blu che entrava a Palazzo Grazioli.

Berlusconi dice che dietro alle sue escort c'è la mafia. Nel senso che gliele paga "Cosanostra"?

Cosima dal marito Michele: "Mi ha fatto rivelazioni clamorose!" Nell'ordine:
1) Il vero nome del proprietario della casa di Montecarlo
2) Berlusconi lascia il Pdl per entrare in Futuro e Libertà
3) Le poesie di Bondi fanno cagare
4) Bossi fa finta di parlare con difficoltà perchè non ha un cazzo di intelligente da dire
5) L'arma del delitto è Gomorra di Saviano, con copertina molto rigida

BERTOLASO NON CI MANCHERA'


La Campania non credo sentirà la mancanza di Guido Bertolaso, forse mancherà alle cricche degli appalti e a qualche speculatore nel settore dell’edilizia, certamente ad una parte della politica a cui piace arricchirsi sfruttando i posti di potere, come un ministero o una poltrona da sottosegretario con delega proficua. Probabilmente, poi, molti abruzzesi continueranno ad interrogarsi sulla sua figura, dovendo scontrarsi con la vita quotidiana che ancora scorre, per loro, tra macerie reali e affettive.
Mister emergenza l’11 novembre lascia l’incarico di grande capo della Protezione civile e si dichiara pronto al riposo e alla vacanza, speriamo trovi il tempo di non sottrarsi alla giustizia. Soprattutto speriamo si apra una nuova stagione per la stessa Protezione civile: perchè un nuovo corso è ciò che si meritano i coraggiosi volontari che la animano e l’intero paese. Naturalmente ci auguriamo che questo incipit di vita nova sia una priorità per il successore di Mr emergenza Bertolaso, cioè Franco Gabrielli, al quale spetta anche un altrettanto importante compito: respingere il pericoloso tentativo di trasformare la Protezione civile in una Spa, come accaduto per il settore della Difesa. Un tentativo sempre in agguato perchè questo governo è divorato da un delirio di privatizzazione e deregolamentazione che cerca di imporre ad ogni settore, smantellando pezzo dopo pezzo i fondamenti pubblici del paese. Un delirio, appunto, perchè offre spazio a ulteriori forme di collusione e speculazione affaristica, mare magnum di opacità e sperpero di denaro pubblico in cui sguazzano le cricche di imprenditori senza scrupoli e politici permeabili, amministratori pubblici famelici e scaltri faccendieri: tutti pronti ad incassare a spese della comunità, della legalità e della pietà umana (ricordate le telefonate del post terremoto in Abruzzo quando, tra le macerie fumanti e i lutti ancora laceranti, alcuni imprenditori già pregustavano il guadagno? Erano i sodali di Balducci – vice di Bertolaso e presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici – e di Anemone, arrestati nell’inchiesta di Firenze sui grandi eventi). Un sistema infame che ha avuto gioco facile sfruttando anche il modello del “tutto è emergenza”, di cui Bertolaso è stato grande fautore e di cui questo esecutivo ha abusato. Negli ultimi anni la morte del papa e i mondiali di nuoto, al pari delle alluvioni e dei terremoti, sono diventati appuntamenti eccezionali meritevoli della presunta gestione emergenziale, che comporta la deroga alle norme e alle leggi. Tradotto: l’assenza di controllo e la deregulation degli appalti e delle commesse, come cricca richiede e come cricca ordina.
Semplificato: la Bertolaso connection, cioè un network di “incriccati” in cui Mister emergenza è dentro fino al collo, tanto da essere indagato nell’inchiesta per gli appalti del G8, oltre ad esser stato risucchiato nella polemica sulla ricostruzione in Abruzzo. Come dimenticare poi le cronache sugli appartamenti di Propaganda Fide o i massaggi al Salaria sport Village? Il grande gestore dei fondi pubblici, anche straordinari, che guida la Protezione Civile e favorisce gli “amici” i quali poi lo ricompensano con case e relax.
Infine il triste capitolo dell’emergenza rifiuti in Campania con la recentissima fuga, solo pochi giorni fa, dalla Regione. Perchè “quello che si doveva fare lo abbiamo fatto”. Ma cosa? Napoli e la Campania ancora inondate di immondizia e la tensione sociale che stenta a spegnersi. Arrivederci Bertolaso, Mister emergenza che ha tristemente resistito a tutti i governi perchè non c’è niente di più bypartisan della questione morale (legale!). Anzi speriamo che quello dell’11 novembre sia, per Bertolaso, un addio alla vita pubblica, piuttosto che un saluto temporaneo in vista di un nuovo incontro che il paese non meriterebbe.

TUTTO IL RESTO E' GIOIA


Signor Franco Califano, ho appena saputo che lei è un anziano povero e solo, tanto da essersi appellato alla legge Bacchelli che garantisce un sussidio statale agli artisti in disgrazia. Non mi scandalizza l’attenzione mediatica riservata al suo caso, mentre della povertà e solitudine degli anziani ignoti non importa un fico secco a nessuno. E non punterò il dito sui milioni da lei sperperati nel corso della vita in amorazzi, fuoriserie e sostanze assortite: fatti suoi. Ma le canzoni no, sono fatti anche nostri. Una in particolare: «Tutto il resto è noia». Ha idea dei disastri causati da quel manifesto della superficialità umana, che esalta le emozioni a scapito dei sentimenti e considera «noia» qualsiasi cosa non produca una scarica di adrenalina?

Eugenio Finardi provò a metterci una pezza («l’amore è fatto di gioia ma anche di noia») e un Franco più spirituale di lei, Battiato, cercò «un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente», ma ormai era troppo tardi: i materialisti avevano trovato l’inno a cui appoggiarsi per giustificare il loro sfarfallio esistenziale privo di senso, salvo ritrovarsi alla fine della giostra isolati e depressi. Perché quella che lei chiama «noia», Califano, è la vita vera. E non è affatto così noiosa. Noiosi, e un po’ patetici, sono i settantenni che continuano ad abitare il mondo come ragazzini. Da contribuente sono disposto a finanziare la sua vecchiaia, ma a una condizione: se proprio non vuol cambiare registro, cambi almeno il testo.

MASSIMO GRAMELLINI
La Stampa, 9.11.10

domenica 7 novembre 2010

ARTE E DESIGN NELLE DIMORE STORICHE DELL'UMBRIA


É in programma per lunedì 8 novembre, alle ore 12.00, nel Palazzo della Provincia di Perugia , Sala della Partecipazione, una conferenza stampa di presentazione del progetto relativo all’iniziativa “Festa a Palazzo 2010 – Design & Arte nelle dimore storiche dell’Umbria.” Il progetto, curato dallo Studio Artemis, è sostenuto dalla Provincia di Perugia, Comune di Foligno , Comune di Montefalco, Camera di Commercio, Ordine degli Architetti della Provincia di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, Club Unesco, Associazione Amici dell’Arte e dei Musei Umbri, in collaborazione con Abati, Banca Mediolanum, Cornacchini srl, Istituto Tecnico Commerciale F. Scarpellini di Foligno, Fulginart e Ekpharasis. Il progetto “Festa a Palazzo”, giunto alla sua sesta edizione, vuol essere una proposta dal carattere fortemente culturale, con l’intento dichiarato di promuovere un elemento distintivo ben preciso del nostro articolato sistema di beni culturali: le dimore storiche, siano esse ad uso privato che a destinazione pubblica.

FINI SUL GOVERNO A BASTIA UMBRA

Stamane, davanti a seimila persone, il leader di AN Gianfranco Fini ha chiesto le dimissioni del premier Berlusconi dopo un'analisi lunga e serrata dei mali del Paese. Ovviamente il cavaliere, perennemente alla ribalta della cronaca per i suoi incontri a luci rosse con relative generose elargizioni, i soliti attacchi alla magistratura rea di non dargli pace, e quelli triti e ritriti ai comunisti che lo attaccherebbero di quae di là, afferma che il discorso di Fini non lo tange e che lui non rassegnerà nulla, in quanto la sfiducia va votata in Parlamento. Gli esponenti del Pdl Bondi e Cicchitto hanno detto che Fini " getta alle ortiche con una spregiudicatezza imbarazzante un impegno comune di quasi vent'anni, liquida una parte cospicua del patrimonio della destra italiana", che Berlusconi continuerà ad operare per l'interesse del Paese e bla bla bla bla. L'unica cosa imbarazzante, per la verità, è per l'Italia essere governata dall'attuale maggioranza, e di questa cosa abbiamo ripetute conferme nel consesso internazionale. Standing ovation per Fini durante il suo discorso, durato più di un'ora. Un grande discorso, in cui, dopo anni, la dignità e l'immagine del nostro Paese, scesi vertiginosamente sotto i tacchi a causa degli scandali privati del premier e delle sue battute poco felici (l'ultima sui gay), Fini passa in rassegna i problemi reali del Paese, che non coincidono certamente con quelli privati di Berlusconi, a livello sia aziendalistico che privato. Parole che sono state come una boccata di ossigeno in un Paese bloccato, fermo, fossilizzato ed incapace di uscire dalle secche della crisi che lo attanaglia.

Tre cose impediscono ad un sovrano di servire il proprio Paese: la pigrizia, la stupidità e la lussuria.
Federico II di Prussia (1740-1786)

DOMUS DEI GLADIATORI SARA' RICOSTRUITA

Napoli, 7 nov. (Adnkronos) - "Gli affreschi danneggiati a seguito del crollo della Domus dei gladiatori potranno essere restaurati". Lo ha annunciato il ministro per i Beni e le attivita' culturali Sandro Bondi, a Pompei per un sopralluogo dopo il crollo della Schola Armatorum. "Anche la Schola potra' essere ricostruita cosi' com'era dopo il restauro della seconda guerra mondiale", ha detto il ministro.
www.ilvelino.it
“Il governo venga al più presto alla Camera a riferire su questo vero e proprio disastro generato dall’incuria dell’uomo che ha determinato lo smottamento fatale per la Antica Armeria dei Gladiatori a Pompei”, chiedono la capogruppo del Pd in commissione Cultura, Manuela Ghizzoni ed Emilia De Biasi, deputata della stessa commissione. “Quello che è avvenuto a Pompei negli ultimi due anni – aggiungono - è vergognoso, dopo chiusure, commissariamenti, interventi della protezione civile, il risultato è un crollo che provoca indignazione in tutto il mondo. Sono insopportabili l’indifferenza avuta da tutto il governo e l’inadeguatezza del ministro Bondi, che dovrebbe trarre le conseguenze dal modo dilettantistico con cui ha gestito la situazione”. “Anche gli interventi della finanziaria con nuovi pesanti tagli - concludono - dimostrano la sottovalutazione dei problemi da parte del governo”. "E una vergogna" è stato il commento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

sabato 6 novembre 2010

VIDEOLETTERA DI VENDOLA A BERLUSCONI

"Caro Berlusconi, le battute, soprattutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo: quella che tu spacci per galanteria spesso si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell'imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico..."

mercoledì 3 novembre 2010

UNA “GOMORRA” DEL 1861


Estratto di una lettera di Costantino Nigra a Cavour, del 1861, sulle condizioni generali del Sud Italia e sulle cause del brigantaggio. Per Napoli “una condizione generale di cose la cui gravità non poteva nemmeno sospettarsi”

Napoli, 20 maggio 1861

Per ordine di S.A.R. il Principe di Carignano, luogotenente generale di S.M., ho l’onore di presentare a V.E. un sunto dell’amministrazione delle provincie napoletane dal principio del corrente anno fino ad oggi (…).
Le storie contemporanee, da Colletta in poi, sono piene de’ biasimi dell’Amministrazione borbonica. Ma nessuna storia ha potuto svelare tutta quanta la immensa piaga. Fatte le debite eccezioni, tanto più onorevoli quanto più rare, ben si può dire con tutta verità, come ogni ramo di pubblica amministrazione fosse infetto dalla più schifosa corruzione. La giustizia criminale serva delle vendette del Principe; la civile, meno corrotta, ma incagliata anch’essa dall’arbitrio governativo. Libertà nessuna, né ai privati né ai municipii. Piene le carceri e le galere dei più onesti cittadini, commisti a’ rei dei più infami delitti. Innumerevoli gli esiliati. Gli impieghi concessi al favore o comperati. Gli impiegati in numero dieci volte maggiore del bisogno. Gli alti impieghi largamente pagati, insufficientissimi gli stipendi degli altri. Quindi corruzione e peculato ampiamente e impunemente esercitati.
Abuso di pensioni di giustizia e di grazia. Ammessi in gran numero ad impieghi governativi ragazzi appena nati, cosicché contavano gli anni di servizio dalla primissima infanzia. Istruzione elementare insufficiente. L’universitaria anche più poca e cattiva. Trascurata più ancora l’istruzione femminile. Quindi ignoranza estrema nelle classi popolari. Pochi i mezzi di comunicazione. Non sicure le strade, né le proprietà, né le vite dei cittadini. Neglette le provincie. Poco commercio malgrado le risorse immense di paese ricchissimo. Pochissime le industrie. Perciò aggiunta all’ignoranza la miseria e la fame. Le spese di amministrazione molto maggiori d’ogni più largo calcolo. Gli istituti di beneficenza, largamente dotati, depauperati da schiera immensa di impiegati, di amministratori, di ingegneri, di avvocati. I proventi loro consumati, di regola generale, per tre quarti in spese di amministrazione e per un quarto solamente nello scopo dell’istruzione. Nelle carceri, nell’esercito, nelle amministrazioni, in tutti i luoghi pubblici esercitata largamente la camorra, il brigantaggio nelle provincie, il latrocinio dappertutto. La polizia trista, arrogante, malvagia, padrona della libertà e della fama dei cittadini. I lavori pubblici, decretati, pagati e non fatti. Ogni potere, ogni legge, ogni controllo concentrato nell’arbitrio del Principe. Clero immenso, ignorante, salvo alcune eccezioni meno rare nelle diocesi di Napoli; sforniti di dignità e della coscienza del proprio ministero. Bassa superstizione nel popolo. La mendicità esercitata, sotto forme diverse, da tutte le classi dei cittadini, non escluse le più elevate. Non giornali, non libri. L’esercito corrotto, non esperto di guerra, privo di fiducia nei capi. (…).
Accanto ai patrioti onesti e liberali che aiutarono la rivoluzione in queste provincie si unirono uomini rei di ogni delitto, di perduta fama, sfuggiti all’azione della giustizia o alle carceri, i quali e per fare dimenticare i commessi misfatti e per acquistare credito o ricchezze, od anche per esercitare private vendette, cooperarono al compimento del rivolgimento politico che stabilì il nuovo ordine di cose. Credevano essi che il nuovo Governo (seguendo esempii non nuovi nelle storie napoletane) non solo avrebbero dimenticato le loro nequizie, ma li avrebbe ricompensati.

Costantino Nigra fu poeta, scrittore, diplomatico e uomo politico di fiducia di D’Azeglio e Cavour. La relazione è compresa nel Carteggio Cavour-Nigra, v. IV

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