martedì 24 maggio 2016

MARIA ELENA E LA TV DI REGIME CHE NON PARLA DELL'EPISODIO...


È allucinante. Quello che ha detto la Boschi, passato sotto silenzio, è la prova provata, la pistola fumante, del fatto che Napolitano è andato oltre alle sue prerogative di Capo dello Stato, che gli danno l'onere/onore di attribuire un mandato esplorativo a un possibile presidente del Consiglio in pectore, per capire se avrà il sostegno delle forze parlamentari (bisogna superare la fiducia del Parlamento), ma che non gli danno il privilegio di stabilire quale debba essere la linea programmatica del Governo, che ovviamente spetta agli eletti sulla base del mandato elettorale, il patto stretto con il popolo. Ora, che Napolitano avesse interferito in tutti modi, e che fosse stato l'architetto del colpo di stato morbido del 2011, lo sanno tutti. Ma che un ministro dica tranquillamente che Napolitano ha agito specificatamente con l'obiettivo di attribuire il mandato per la formazione di un Governo "solo a patto che"... beh, è francamente allucinante. Ed è ancora più allucinante che nessuno lo abbia fatto notare.

CLAUDIO MESSORA

lunedì 9 maggio 2016

GUZZI, NON TI ASSERVIRE MAI AI POTERI DEL MONDO

Non ti asservire mai ai poteri del mondo.
Non ti asservire a nessuno, non compiacere i potenti.
Non ti sottomettere, non forzare
Gli altri ad amarti, non puoi
Avere amore in cambio 
Della dignità.

Non inseguire
I sogni di riscatto
Della bambina omessa o maltrattata.
Non perseguire queste strategie
Fallimentari.

Non dimostrare
Niente a nessuno. Non metterti alla prova. Non graffiarti.
Non serve a nessuno farsi del male.

Non essere falso con l'uomo che disprezzi.
Non ti umiliare davanti a chi non crede
In te e in niente.
Mai ti darà l'onore che ti aspetti,
Né quel riconoscimento che ti negò tuo padre.
Non mendicare onori e successo.
Nessuno può concederti il diritto
Di esistere. Non calpestare la tua verità.
Non sazierai mai così quella tua fame
Atroce, non di successo
Ma di eternità.

Non ti asservire mai. Stattene eretto. Stattene al sicuro.


È dall'integrità che capirai 
Come comportarti, non dagli sdruccioli
Riflessi mentali
D'un desiderio coatto, non credere
A quei morsi che ti spingeranno
A umiliarti, a barattare, a prostituirti.
Sono antiche costrizioni di un fanciullo
Che spera ancora d'essere accettato
Rivoltando e violentando la giustizia
E forzandosi oltre ogni misura.

Non è così
Che troverai la pace dell'integrità
E la tua azione giusta.

Rinunciando 
Piuttosto a ogni sogno
Di gloria, a quel guinzaglio
Che ti tiene prono al volere dei potenti.

No. Non ti asservire mai
Per vanità o per orgoglio. Siì sovrano. E resta tale.
Saldo, libero e sciolto. Né servo né ribelle.
Semplicemente altrove.
Gioca con me quest'altro gioco
Fuori dall'inferno dei padroni.
Rompi con me tutti gli specchi del potere, togli loro
La forza che gli dai tu
Con l'energia di desideri morti.

Liberati.
Non devi primeggiare né essere speciale né isolarti.
Liberati da ciò che spezza il cuore
In due voracità entrambe senza fondo.
Liberati da ciò che ti divide
E manderai in frantumi tutto questo mondo
Con tutti i suoi potenti pervertiti.

Non ti meravigliare 
Perciò se il mondo ti rifiuta. Pensa a me. Le opposizioni 
Tu le schiverai 
Come puzzolenti fumi dentro il tuo intimo sereno.

Il figlio
Dell'uomo già ti chiama
Oltre la fine del mondo.
E dal sollievo che ti do
Mi riconosci, e forse
Perfino mi ami.

MARCO GUZZI

domenica 8 maggio 2016

LA MADONNA DI POMPEI E BARTOLO LONGO

La Vergine di Pompei si festeggia l'8 maggio e il 7 ottobre perché alla sua intercessione fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani nel 1571 a Lèpanto. A fondare il Santuario in Campania fu un avvocato anticlericale e dedito allo spiritismo, Bartolo Longo, che si convertì per dedicarsi ai poveri.

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LE GRANDI MENTI PARLANO DI IDEE

Le grandi menti parlano di idee.
Le menti medie parlano di fatti.
Le menti piccole parlano delle persone.

Eleanor Roosevelt

venerdì 6 maggio 2016

TI LASCIO QUESTE RIGHE

Ti lascio queste righe. Null’altro pretendono da te che l’illusione d’esserti amiche, se un giorno mai le leggerai, magari proprio quando scoprirai di non avere altri amici all’infuori di chi le ha scritte per te e …
E non rinunciare mai ai tuoi sogni, anche a costo di rinunciare a una parte di te stesso, perché quelli sono comunque la tua parte migliore

E non perdere mai di vista la tua strada. Sceglila, percorrila e non voltarti indietro: rischieresti di smarrirti tra i sensi unici dell’irresolutezza e i semafori del compromesso

E non aspettare il futuro, preparalo

E non avere mai rimpianti, solo gl’incapaci ne hanno

E sii leale, sempre. Ricorda che c’è un giudice al cui giudizio non potrai mai sottrarti: è quell’uomo che incontrerai ogni volta che ti specchierai. Guardalo sempre dritto negli occhi, non chinare mai il capo al suo cospetto ed egli t’indennizzerà, ti ripagherà. Sì, perché la lealtà costa, vedrai; però non vi è ricchezza più grande del viver degni di sé

E dai al denaro il giusto valore, ma soprattutto non permettere che sia il denaro a darti valore. Trattalo per quello che è: un Dio infame e deforme, al cui altare dovrai sacrificarti, è vero; ma non lo idolatrare, finiresti per assomigliargli

E non piegarti mai ai potenti, sii forte con loro e, nella stessa misura, umile coi deboli

E non salire mai sul carro del vincitore, saresti comunque un perdente

E non esaltarti quando vinci, né deprimerti quando perdi: la vita, in fondo, è una partita che finisce 0 a 0; quindi, ciò che conta è giocar bene tutti i novanta minuti

E non cercar vendette, solo rivincite. Perché se le prime ammorbano l’animo, le seconde lo sublimano

E non inseguire il tempo. Lui corre, egoista frettoloso, e tu lascialo correre, prenditi il tuo di tempo, falle girare tu le lancette e capirai la differenza tra l’esser uomini o soltanto frenesia

E cresci, nel corpo e nello spirito, ma non scordarti mai di quel bambino che adesso sei. Conserva l’ingenuità del tuo sorriso, la spontaneità dei tuoi pianti, la tenacia dei tuoi capricci, la serenità dei tuoi sonni, la bramosia per le tue pappe, la fantasia dei tuoi giochi, la curiosità dei tuoi occhi e delle tue mani; e sarai un grande

E va’ dove vuoi ma non perdere mai la via del ritorno, fa’ ciò che vuoi ma non perdere mai la via del senno: si chiama equilibrio ed è il segreto della vita

E impara a chiedere scusa e a dire grazie. Impara ad essere onesto con te stesso prima che con gli altri: è questo il coraggio, figlio mio

E non rinnegare nessuno dei tuoi amori: in ognuno di essi rimarrà impressa l’eco armonica del tuo cuore, i suoi battiti migliori, le tue pulsioni più intese, la tua felicità più intima

E non assuefarti mai al normale, vivi straordinario, vivi a colori: la vita è questa, figlio mio

E non smettere mai d’emozionarti davanti ad un tramonto o alla vista d’una vetta innevata, non smettere mai di commuoverti per un film o una canzone o una poesia. Non lasciare che il quotidiano t’inaridisca: passeresti tutta la vita a dissetarti, ma non smetteresti d’aver sete

E non permettere a nessuno di farti cambiare idea, però cambiala se ti rendi conto che è sbagliata e difendila ad ogni costo se, anche per te solo, è quella giusta. E rispetta sempre quella degli altri, sempre

E rifugi l’ignoranza: è letale come nessun’arma sa esserlo. E non mostrarti superiore in presenza d’un ignorante: sarebbe una gara a chi lo è di più

E non saziare mai l’invidia della gente: un sorriso alle avversità è il miglior medicamento che tu possa concedere al tuo orgoglio ferito; una lacrima solitaria laverà poi la ferita e … domani è un altro giorno

E non fidarti di nessuno, ma vivi con fiducia

E non negare mai il tuo aiuto, purché non ti aspetti che qualcuno te lo renda. Sarà il buon Dio a rendertelo

E amaci sempre, me e tua madre, perché è di questo bene che respiriamo, che camminiamo, che litighiamo, che ci amiamo, che ci adiriamo, che lavoriamo, che dormiamo e ci svegliamo, che preghiamo, che ti sgridiamo e t’abbracciamo. E’ di questo bene che viviamo. E’ per te che viviamo, figlio mio

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