"Infine, arrivarono i nove numeri all'anno del giornale, fatto molto bene anche professionalmente, con i cliché delle foto che ci venivano regalati da importanti testate milanesi. Ciò era possibile anche grazie alla pubblicità, raccolta con un sistema un pò... ricattatorio, anche se amichevole: i genitori dei ricchi (Pesenti, Pirelli, Bassetti, eccetera) per mezza pagina di pubblicità pagavano una quota simile a quella addirittura richiesta dal Corriere della Sera e così ci si poteva permettere le varie attività, compresa la festa di fine anno, con ballo e orchestra - sempre nell'aula mgna del liceo.
La tiratura del giornale corrispondeva rigorosamente al numero degli iscritti al nostro liceo, cioè era di 940 copie.
Quello della Zanzara era un lavoro complesso: usciva un numero di 36 pagine al mese e bisognava idearlo, scriverlo, farlo comporre, correggere le bozze, impaginarlo a piombo, scegliere foto, diascalie e titoli.
Era piuttosto interessante la selezione dei redattori, fatta per cooptazione...
La cooptazione avvenva da parte dei compagni dell'ultimo anno, i più bravi, che dirigevano il gornale e che sceglievano nuovi adepti tra quelli di qinta ginnasio (di solito i migliori) e li tiravano dentro; per un anno restavano in prova e poi - se non andavano bene - venivano espulsi (con la durezza tipica dei ragazzi nei confronti dei propri simili) e solo i più meritevoli potevano restare." - Testimonianza di Marco Sassano
Nessun commento:
Posta un commento