sabato 5 febbraio 2011

SAVIANO: IL DIRITTO DI SOGNARE UN'ITALIA PULITA

Fonte: www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=147512
Oggi Roberto Saviano dalle 15.00 parla al Palasharp di Milano. Di seguito alcuni stralci del suo discorso:

«L'Italia oggi non e' un paese libero. Sia chiaro: non sto dicendo che la situazione italiana sia in qualche mondo comparabile con i totalitarismi del passato. Niente a che vedere con fascismo o comunismo, e' ovvio. Ma cio' non ci deve impedire di dire che oggi chiunque attacchi il governo sa che subira' un'intimidazione, una forma di ritorsione. Sa che potrebbe essere colpito, lui, o i suoi cari, da una qualche veline infamante che cerchera' di sporcarlo davanti all'opinione pubblica.

Questo e' il momento non dico dell'unita', ma almeno delle affinita'. La purezza non serve piu'. Ricordo quel che diceva Don Milani: 'A cosa sara' servito avere le mani pulite se le abbiamo tenute in tasca?'. Sporcarsi le mani non ha nelle parole del parroco della scuola di Barbiana nessun significato di corruzione, e' ovvio: vuol dire la necessita' di fare, anche sbagliando, di realizzare cose che possano essere difficili, ma utili. Unirsi nelle diversita' e' cosa complicata ma ormai imperativa. Certi che da questa unita' verra' del bene per tutti''.

Sento di poter scrivere queste parole proprio perche' vengo da una terra dove la legalità significa vita e liberta' in maniera forse piu' chiara che qui a Milano. E perche' non appartengo alla generazione che ha creduto nel socialismo reale. Non ho amato i rivoluzionari tramutati in dittatori. Non ho creduto in sogni di societa' perfette divenuti inferni in terra. Appartengo alla generazione che ha visto i caduti della sua resistenza morire per costruire un paese dove le opportunita', il talento, il diritto, fossero cose reali. Gianni Falcone, Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Carlo Alberto Dalla Chiesa. non muoiono mentre stanno portando avanti la loro professione di magistrati a difesa del diritto e perseguendo i reati.
Almeno, non solo per questo. Fanno molto di piu'''».

Sono migliaia le persone arrivate al Palasharp di Milano per la manifestazione "Berlusconi dimettiti per un'Italia libera e giusta" organizzata dal movimento Libertà & Giustizia per chiedere l'uscita del premier dopo lo scandalo del "Ruby gate". Ben presto il palazzetto dello sport si è riempito. Molti sono rimasti fuori, scandendo slogan contro il premier.

Diretta in videostreaming www.unita.it/italia/berlusconi-dimettiti-diretta-da-milano-1.270225

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