giovedì 17 marzo 2011

BUONGIORNO ITALIA

Come tanti torinesi in questa giornata di festa, passeggio sotto i portici imbandierati del centro levandomi il cappello ogni volta che qualcuno mi saluta: «Cerea». Cerea. Anzi... buongiorno!». Oggi si parla italiano. Perché oggi sulla Gazzetta Ufficiale del Regno è nata l’Italia e, comunque la pensiate, è una gran cosa. Una cosa fatta da noi. Già, noi. Una minoranza di entusiasti. Ma sono le minoranze di entusiasti a fare la storia, per poi imporla ai pigri e agli scettici come epica collettiva. Davanti a Palazzo Carignano bivacca un gruppo di patrioti lombardi che cantano Mameli a squarciagola. Soltanto uno rimane in silenzio: «Perché tu non canti, Trota?» lo apostrofa un bergamasco. «Perché son federalista». «E alura? Gli americani sono più federalisti di te. Però quando parte l’inno nazionale si mettono la mano sul cuore! Te capì?».
Uno stormo di tonache svolazza sul selciato, lanciando anatemi contro il misfatto appena compiuto da quella banda di massoni: unire l’Italia contro la volontà del Santo Padre! Svoltano l’angolo, ma uno dei pretini torna indietro, lanciando occhiate furtive. Quando è sicuro che i confratelli non lo vedono, estrae dalla tonaca un fazzolettone tricolore e lo sventola in direzione dei ragazzi lombardi. Poi lo rimette in tasca, si fa il segno della croce e fugge via. Fosse un profeta direbbe: «Fra un secolo e mezzo persino il Papa la penserà come me». Invece è solo un povero diavolo innamorato dell’Italia, nonostante tutto. Come tanti italiani in questa benedetta domenica 17 marzo 1861.

MASSIMO GRAMELLINI
La Stampa
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Borghezio, altro fenomeno da baraccone, definisce l'Inno di Mameli "sfigatello". Lo stipendio che si pappa a fine mese, pagato anche dalle tasse dei terroni e degli extracomunitari che hanno la fortuna di lavorare in regola, come lo definisce? Parassita!
scritto da anonimo 17/3/2011 21:3

Vedo che anche oggi gli insulti o le espressioni becere si sprecano,qui.Altra occasione perduta, "perchè non siam popolo,perchè siam divisi". Ma ho fiducia: di gente normale se ne incontra tanta,a cercarla.

scritto da
Melampo 17/3/2011 21:2

cari leghisti avete perso una buona occasione per dimostrare che siete dei veri italiani. Siete solo dei poveri ignoranti cafoni e non meritate affatto di ricoprire cariche pubbliche. Siete semplicemente degli arraffoni, la peggior classe politica che l'italia abbia mai avuto. E siete in buona compagnia.

scritto da ANDATEVENE 17/3/2011 19:23

avete notato chi mancava alla festa di ieri sera a torino? cota il cameriere personale di bossi. viva l'ITALIA
scritto da franz 17/3/2011 18:36

ah! se avessimo lasciato la lombardia e il veneto agli austriaci - ora saremo tutti diversi
scritto da franco 17/3/2011 18:39

giorno più bello per una nazione,in cui emerge il sentimento di unità e di riconoscenza per il proprio paese, l'assenza dei milanesi leghisti e la presenza del fischiatissimo presidente del consiglio milanese dimostrano quanto questa città e questa regione non abbia nel suo dna il concetto di nazione. supponenti, arroganti, parvenu e provincialotti| riflettete italiani, questi non ci meritano; bisognerebbe lasciarli fare la loro la padania e tassarli ogni volta che entrano Italia
scritto da francesco 17/3/2011 18:32


I leghisti non si sono presentati in Parlamento per le celebrazioni. Questo mese passeranno a incassare il misero stipendio?
scritto da avatabio 17/3/2011 18:20

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