lunedì 24 gennaio 2011

POMICINO: "NEANCHE COL FASCISMO C'ERANO LE AMANTI AL PARLAMENTO"


«E' stato lui (Berlusconi) a voler rendere pubblico il proprio stile di vita. Lui ad andare, da premier, a quella festa a Casoria. Lui a cercare di mandare le veline al parlamento europeo, e nonni riuscì solo per la pubblica denuncia di sua moglie. Sempre lui a far entrare e uscire 'da Arcore, sotto gli occhi di tutti, decine di signorine compiacenti».

Resta il fatto che per molti non è lecito giudicare un politico da quel che fa in casa sua. «Ma questo stile di vita è il segno di una decadenza emotiva, intellettuale e fisica. Fino a quando non tollerava la calvizie, si poteva parlare di mito di Dorian Gray. Ma ora siamo a un disfacimento e un degrado per cui per rilassarsi ha bisogno che un paio di volte la settimana una dozzina di signorine lo vadano a trovare, e mi fermo qui».

«Questo stile di vita non è più solo privato nel momento in cui vengono mandate in parlamento e in consiglio regionale persone che non avrebbero alcun titolo. Guardi: non c'è mai stato, in Italia, un nepotismo sfrenato come quello di oggi. Neanche durante il fascismo si portavano le amanti in. Parlamento. Che poi qúelle di adesso non sono neanche amanti».

«La Prima Repubblica finì sotto l'attacco di importanti forze politiche ed economiche italiane e straniere. Qui invece c'è un disfacimento dall'interno, un implosione. Nessuno sta ammazzando Berlusconi, è lui che si sta suicidando».

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