sabato 22 gennaio 2011

LA SCOMPARSA DI TULLIA ZEVI, SIMBOLO DELL'EBRAISMO IN ITALIA


Muore a 92 anni Tullia Zevi, una delle principali personalità dell’ebraismo italiano.
Giornalista, scrittrice e presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per più di vent'anni, ottenne nel 1992 il titolo di Cavaliere di Gran Croce dall’allora Capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro.
Nata il 2 febbraio 1919, Tullia Zevi avrebbe compiuto 93 anni tra dieci giorni.
Tullia Zevi aveva ricevuto, nel 1994, il Premio Nazionale Cultura della Pace, e quattro anni dopo, nel 1998, è stata eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e membro della Commissione Italiana dell'Unesco.

Estratto da: www.newnotizie.it/2011/01/22/muore-tullia-zevi-simbolo-dellebraismo-in-italia/


BIOGRAFIA

Discendeva da una famiglia della borghesia ebraica. Suo padre era un avvocato affermato ed un antifascista dichiarato.

Studiò filosofia all'Università di Milano e frequentò il Conservatorio. Quando in Italia vennero promulgate le leggi razziali contro la comunità ebraica, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia. In seguito si trasferirono in Francia, dove Tullia Zevi continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi. Quando anche in Francia si preannunciò l’inizio della guerra, emigrarono negli Stati Uniti. Zevi continuò a studiare all’università e suona l'arpa in maniera professionale in diverse orchestre. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Leonad Bernstein e Frank Sinatra. A New Yoirk frequentava i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista. Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, un architetto e critico d’arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga. Per più di trent’anni – dal 1960 al 1993 – lavorò come corrispondente per il giornale israeliano Maariv, un’attività durante la quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Inoltre collaborò con il settimanale londinese „The Jewish Chronicle“.

Nel 1992 è Cavaliere della Gran Croce, la massima onorificenza, conferitale dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

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