sabato 9 ottobre 2010

ULTIME SUL NOBEL PER LA PACE LIU XIAOBO


L’assegnazione del premio Nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo ha generato un movimento una miriadi di manifestazioni a sostegno della sua liberazione. Che non sembra essere un obiettivo impossibile da raggiungere.

LIBERAZIONE POSSIBILE - Una speranza c’è. A confermare questa sensazione è Mo Shaoping, un avvocato di Pechino che in passato ha difeso numerosi dissidenti ed e’ considerato un profondo conoscitore del sistema giudiziario cinese. “E’ possibile“, dice oggi in un’intervista all’ANSA, che Liu Xiaobo venga liberato liberazione prima che abbia finito di scontare la pena di 11 anni di prigione alla quale e’ stato condannato l’ anno scorso. Come altri avvocati e dissidenti residenti a Pechino, Mo ha aggiunto, però, di non avere da ieri informazioni sulla sorte di Liu Xia, la moglie del neo premio Nobel, che avrebbe dovuto incontrare oggi il marito nel carcere nel quale e’ detenuto a Jinzhou, nel nordest della Cina. Da ieri sera, quando ha lasciato la sua abitazione di Pechino accompagnata dal fratello e da un folto gruppo di poliziotti, la donna e’ irraggiungibile. Ci sarebbe pure la possibilità di ottenere una pena meno severa. “Il nostro timore – afferma Nicholas Becquelin, del gruppo umanitario Human Rights Watch – e’ che finisca in una sorta di arresti domiciliari di fatto, come e’ successo ad altri familiari di dissidenti imprigionati“.

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