domenica 3 ottobre 2010

SINDROME DI STOCCOLMA

Dopo che ho ascoltato l'onorevole Antonio Di Pietro parlare per la sfiducia a Berlusconi in Parlamento, mi sono documentata, perché non conoscevo il significato dell'espressione in questione. "Onorevole Berlusconi, noi non soffriamo della sindrome di Stoccolma!".

Su medicinalive.com c'è la definizione esatta, che vi riporto:

La Sindrome di Stoccolma più che un vero e proprio disturbo rappresenta un particolare stato psicologico che può interessare le vittime di un sequestro o di un abuso ripetuto che, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino che possono andare dalla solidarietà all’innamoramento. L’espressione fu usata per la prima volta da Conrad Hassel, agente speciale dell’FBI in seguito ad un episodio avvenuto in Svezia nell’Agosto del 1973: due rapinatori tennero infatti in ostaggio per sei giorni quattro impiegati di una banca di Stoccolma i quali, con grande sorpresa degli inquirenti, una volta rilasciati, espressero sentimenti di solidarietà verso i propri sequestratori arrivando a testimoniare in loro favore. Una delle donne rapite poi instaurò un vero e proprio legame sentimentale con uno dei due criminali che si protrasse oltre il rilascio.

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