“Un amore perfetto” di Howard Jacobson, ed. Cargo
“Scarno, ossessivo, risoluto, racconta il tormento sessuale in maniera formidabile”. Così Harold Pinter definisce Un amore perfetto di Howard Jacobson. Al centro del romanzo, Felix Quinn, un apprezzato libraio antiquario affetto da una strana malattia: il mal d’amore. Come se non bastasse, il sesso per lui è tutto. Per Felix che si reputa ipersensibile, dolce e delicato con le donne, incompreso e non corrisposto, l’amore e il sesso sono sempre stati un tormento. La sua malattia è aggravata da un’ansiosa, irrefrenabile e immotivata gelosia. I guai cominciano quando sposa Marisa, donna bellissima e affascinante che in materia di sesso non si scandalizza di nulla. Il loro è un amore perfetto: ma non tutto va liscio, perché ad ossessionarlo ci sono la gelosia e il tarlo del tradimento. E sarà lui stesso a servirle su un piatto d’argento l’amante perfetto, scoprendo così l’eccitante fascino della lussuria.
“Jacobson è famoso come scrittore comico, e sebbene questo suo nuovo libro sia anche un terrificante viaggio nell’animo umano è comunque incredibilmente divertente. L’amore per lui è pazienza, gentilezza, premura, disponibilità a sopportare ogni prova. Ma è anche molto altro: complicato, divertente, crudele, malato… sempre e comunque degno degli sforzi fatti per averlo”. Cynthia Macdonald, “Globe and Mail”
“Mio figlio mi ha aggiunto su facebook” di Alessandro Schwed, ed. Ancora del Mediterraneo
Due anni fa è accaduto qualcosa al bambino che tredici anni prima, uscito di sala parto, aveva immediatamente preso in consegna il mio pollice, stringendolo come fatale proprietà nel palmo della sua mano minima e grinzosa. Due anni fa ci è entrato in casa un ragazzo lungo e magro, un allampanato bucaniere con la chitarra elettrica, quarantacinque di piede e ha sostituito nostro figlio.
Ricordo bene. Tutto è cominciato così. Sono le otto di domenica sera. È inverno. Guardiamo un confortante telefilm del tenente Colombo. La casa è placida. Nel buio, nostro figlio scende dal soppalco e la sua voce cala su di noi. «Babbo?». «Sì». «Mamma». «Dimmi…». «Vi odio».
Lo tsunami dell’adolescenza che arriva inaspettato e imprevedibile e lascia senza fiato madri e soprattutto padri a lottare con l’irruenza travolgente dell’acne e delle fidanzate, della musica e degli amici.
“Dio è morto. Le canzoni anticlericali dal Medioevo a Vasco Rossi” di Riccardo Navone, ed. Cult
Le canzoni antifeudali, le canzoni contro il papato, i canti risorgimentali, e poi avanti con le canzoni anarchiche, quelle comuniste e quelle degli anni Sessanta, per arrivare fino a Dario Fo, Guccini, Jannacci, De André e Vasco Rossi.
Un excursus frutto di anni di ricerche, con un ampio corredo storico e filologico e una doppia possibile lettura: una più diretta, divertente e immediata e una più seria, quasi uno studio.
“Scarno, ossessivo, risoluto, racconta il tormento sessuale in maniera formidabile”. Così Harold Pinter definisce Un amore perfetto di Howard Jacobson. Al centro del romanzo, Felix Quinn, un apprezzato libraio antiquario affetto da una strana malattia: il mal d’amore. Come se non bastasse, il sesso per lui è tutto. Per Felix che si reputa ipersensibile, dolce e delicato con le donne, incompreso e non corrisposto, l’amore e il sesso sono sempre stati un tormento. La sua malattia è aggravata da un’ansiosa, irrefrenabile e immotivata gelosia. I guai cominciano quando sposa Marisa, donna bellissima e affascinante che in materia di sesso non si scandalizza di nulla. Il loro è un amore perfetto: ma non tutto va liscio, perché ad ossessionarlo ci sono la gelosia e il tarlo del tradimento. E sarà lui stesso a servirle su un piatto d’argento l’amante perfetto, scoprendo così l’eccitante fascino della lussuria.
“Jacobson è famoso come scrittore comico, e sebbene questo suo nuovo libro sia anche un terrificante viaggio nell’animo umano è comunque incredibilmente divertente. L’amore per lui è pazienza, gentilezza, premura, disponibilità a sopportare ogni prova. Ma è anche molto altro: complicato, divertente, crudele, malato… sempre e comunque degno degli sforzi fatti per averlo”. Cynthia Macdonald, “Globe and Mail”
“Mio figlio mi ha aggiunto su facebook” di Alessandro Schwed, ed. Ancora del Mediterraneo
Due anni fa è accaduto qualcosa al bambino che tredici anni prima, uscito di sala parto, aveva immediatamente preso in consegna il mio pollice, stringendolo come fatale proprietà nel palmo della sua mano minima e grinzosa. Due anni fa ci è entrato in casa un ragazzo lungo e magro, un allampanato bucaniere con la chitarra elettrica, quarantacinque di piede e ha sostituito nostro figlio.
Ricordo bene. Tutto è cominciato così. Sono le otto di domenica sera. È inverno. Guardiamo un confortante telefilm del tenente Colombo. La casa è placida. Nel buio, nostro figlio scende dal soppalco e la sua voce cala su di noi. «Babbo?». «Sì». «Mamma». «Dimmi…». «Vi odio».
Lo tsunami dell’adolescenza che arriva inaspettato e imprevedibile e lascia senza fiato madri e soprattutto padri a lottare con l’irruenza travolgente dell’acne e delle fidanzate, della musica e degli amici.
“Dio è morto. Le canzoni anticlericali dal Medioevo a Vasco Rossi” di Riccardo Navone, ed. Cult
Le canzoni antifeudali, le canzoni contro il papato, i canti risorgimentali, e poi avanti con le canzoni anarchiche, quelle comuniste e quelle degli anni Sessanta, per arrivare fino a Dario Fo, Guccini, Jannacci, De André e Vasco Rossi.
Un excursus frutto di anni di ricerche, con un ampio corredo storico e filologico e una doppia possibile lettura: una più diretta, divertente e immediata e una più seria, quasi uno studio.
Nessun commento:
Posta un commento