Ieri è stata la volta di “Famiglia cristiana”, oggi è invece “Avvenire” che affronta la questione Ruby e il coinvolgimento del presidente del Consiglio. “Non ci piace guardare dal buco della serratura - scrive nel’editoriale il direttore, Marco Tarquinio - e del personale stato di salute dei nostri politici ci interessiamo con sommo rispetto e soltanto lo stretto necessario. Ma lo sguardo che riserviamo ai fatti della nostra politica è diretto e attento. E lo stato di salute delle istituzioni repubblicane ci preme moltissimo”.
Concita De Gregorio invece si rivolge direttamente a Berlusconi e, riferendosi alle sue stesse parole - “sono un uomo di buon cuore che aiuta chi ha bisogno” - gli suggerisce di “volgere lo sguardo fuori dalla finestra e di esercitare la sua generosità anche all’esterno del suo palazzo” . “Un giovane su quattro è disoccupato - prosegue il direttore dell’‘Unità’ -. Anche una giovane su quattro, evidentemente. Non le chiediamo di adottarle tutte, né di prenderle in affidamento. Molte del resto, per quanto le possa risultare incomprensibile, rifiuterebbero”. Anche fra gli studenti c’è qualcuno che si lamenta, ricorda, e “se volesse fornire loro qualche strumento in più - in questo caso non chiedono Audi né beauty farm ma insegnanti e aule - sarebbe del tutto coerente con la sua generosità, ormai celebre nel globo”. E, conclude: “Ci scuserà se ci facciamo portavoce delle loro istanze ma purtroppo non tutte, come Ruby, sono in possesso del suo numero privato per poterla avvisare dell’emergenza”.
Concita De Gregorio invece si rivolge direttamente a Berlusconi e, riferendosi alle sue stesse parole - “sono un uomo di buon cuore che aiuta chi ha bisogno” - gli suggerisce di “volgere lo sguardo fuori dalla finestra e di esercitare la sua generosità anche all’esterno del suo palazzo” . “Un giovane su quattro è disoccupato - prosegue il direttore dell’‘Unità’ -. Anche una giovane su quattro, evidentemente. Non le chiediamo di adottarle tutte, né di prenderle in affidamento. Molte del resto, per quanto le possa risultare incomprensibile, rifiuterebbero”. Anche fra gli studenti c’è qualcuno che si lamenta, ricorda, e “se volesse fornire loro qualche strumento in più - in questo caso non chiedono Audi né beauty farm ma insegnanti e aule - sarebbe del tutto coerente con la sua generosità, ormai celebre nel globo”. E, conclude: “Ci scuserà se ci facciamo portavoce delle loro istanze ma purtroppo non tutte, come Ruby, sono in possesso del suo numero privato per poterla avvisare dell’emergenza”.
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