sabato 22 maggio 2010

ROMA, SANTIAGO, GERUSALEMME

Sono le vie della spiritualità cristiana. Le tappe fondamentali che si presentano nella vita di chi, per un motivo o per l'altro, ed i motivi sono sempre un po' misteriosi, voglia compiere un pellegrinaggio come si deve. Rigorosamente a piedi o in bici, zainetto in spalla, tante e tante tappe da superare, tanti chilometri al giorno (da 20 a 40 e più), problemi di stanchezza, ricerca d'acqua e di riposo in uno dei tanti ostelli a prezzo stracciato che si incontrano lungo il tragitto.

Ho visto un documentario su questo fenomeno religioso. I camminatori pellegrini sono davvero tanti, si incrociano sulle vie della santità a partire dai punti più disparati del globo. Camminano e pregano. Vivono di accoglienza e di provvidenza. Questo viaggio lo puoi fare a qualunque età. I pellegrini tornati da questa esperienza di bellezza e di vita ci dicono che è più facile sentire la stanchezza i primi giorni, poi il corpo si abitua e gli ultimi tratti scorrono via come niente. Eueste persone si sono incamminate in gruppo. Qualcuno da solo. Ci parlano di Santiago. Ci parlano di Gerusalemme, la terra di Cristo dove oggi l'umanità sembra non trovare mai pace, tra conflitti, miseria, degrado.

Il loro lo viaggio lo hanno chiamato "Cammino di Luce".
Il giorno dopo ne discuto con suor Laura e lei mi fa: "Una mia amica ha fatto sette tappe. Aveva bisogno di capire tante cose di sé. Ha lasciato marito e figli e ha detto "vi saluto". Pare che le sia servito tantissimo. E' tornata rinata."
Io questo cammino non l'ho mai fatto, ma deve essere un'esperienza davvero unica di bellezza e di ripresa del contatto con la propria coscienza. Davvero un viaggio di luce interiore ed esteriore. Grazie a chi me ne ha reso partecipe.

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