In replica alla proposta della maggioranza governativa di rinviare a ottobre l’inizio dell’anno scolastico, la Rete degli Studenti Medi - un’associazione che rappresenta gli iscritti ai licei e agli istituti superiori - ha diffuso un duro comunicato stampa che comincia così: «La Gelmini cerca di mettere delle pezze hai disastri che ha causato?». Bella domanda. Ne avremmo una anche noi. Ragazzi, non ci sarà un’acca di troppo? Piccola dritta: non è la seconda, nonostante in molte lettere, anche di adulti, ci sia spesso qualcuno che «à detto» o «à fatto» qualcosa. Prima che mi tacciate di passatismo, vorrei fosse messo a verbale che non ho (ò?) nulla contro le innovazioni linguistiche. Nell’Ottocento i giornali scrivevano China e chinese. Poi quell’acca si è persa e molti si chiedevano dove fosse andata a finire. Ma ora che è rispuntata nel vostro comunicato siamo più tranquilli. Insomma, fino a un certo punto. Bisogna mettere delle pezze hai disastri: su questo havete ragione. E il disastro più disastroso è che la scuola habbia abdicato alla sua funzione di base: insegnarci a scrivere e a parlare in modo corretto. Mica per altro: è che chi parla e scrive male, pensa male. E’ come uno che esce di casa con le scarpe slacciate: magari cammina per qualche metro, però prima o poi cade. Su tutto il resto si può discutere. Ma se non ci mettiamo d’accordo almeno sull’alfabeto, finiremo col non capirci più un’acca.
MASSIMO GRAMELLINI
La Stampa, 25 maggio 2010
Nessun commento:
Posta un commento