mercoledì 8 dicembre 2010

LA FINE DELLO SHOW

Come molti della mia generazione ho figli dell'età di quelli in cima al Colosseo, alla Mole e alla torre di Pisa. Guardo con apprensione gli ingrandimenti delle foto, cerco i loro volti e quelli dei loro amici, ragazzi che ogni giorno sento ripetere la lezione per l'indomani e vedo la loro straordinaria forza e fragilità. Saranno capaci di non farsi male, in senso non solo fisico, lassù sui tetti? Sapranno calibrare il senso formidabile del loro gesto fermandosi un attimo prima che diventi pericoloso per loro? Mangiano, dormono, sono coperti abbastanza? E per domani, cos'hanno in mente? È passato un attimo da quando eravamo noi lì. A Pisa non salimmo sulla torre ma occupammo i Lungarni per giorni. Non c'era Gelmini, allora, c'era il rivolo torbido che veniva dagli anni di piombo. È stato l'altro giorno. Ma loro, i figli di questi ultimi terrificanti trent'anni, sapranno trovare i gesti per una battaglia che non sia solo virtuale - la loro naturale palestra di confronto - senza cadere nelle imboscate della strada? Sì, credo di sì. Ha ragione Alfredo Reichlin: è una sorpresa e un regalo la loro capacità di ribellione che si traduce in gesti del corpo, delle mani, della voce. Ci sono, eccoli. Una generazione si è perduta, la successiva avanza. Siamo nelle loro mani, ora, come è giusto e naturale che sia. Aiutiamoli, facciamoci aiutare da loro. Dice Susanna Camusso a questo giornale alla vigilia della sua prima manifestazione da segretario che gli studenti e gli operai stanno decretando la fine di questa stagione di governo. Saranno loro, insieme, a farlo. In un modo nuovo e insieme antico. Coi simboli, che sono quelli di adesso, con la presenza fisica che è quella di sempre. La realtà vince sulla sua rappresentazione, sulla mistificazione che per così tanto tempo ne ha fatto solo uno show da prima serata. Potrebbe essere, davvero, il principio del ribaltamento di senso: le cose, la vita vera per prima. Emilio Fede che dice "menateli" sembra improvvisamente la preistoria del sultanato, non fa nemmeno rabbia, fa solo ridere. Gelmini che balbetta ritirerò la riforma certifica che non sa di cosa parla: una riforma non esiste, e comunque non funziona così, ministro, si informi. Non può ritirare niente, proprio non è consentito in termini di legge. Al limite può ritirare se stessa.

CONCITA DE GREGORIO (Direttore de "L'Unità)
http://concita.blog.unita.it/la-fine-dello-show-1.256848

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