Cesare Pavese, letterato di fama mondiale (suoi sono I dialoghi con Leucò, Il mestiere di vivere, Lavorare stanca, La luna e i falò), morì suicida in una stanza dell’albergo “Roma” a Torino, il 27 agosto 1960.
Tutta la sua vita fu caratterizzata da una solitudine titanica, di cui vanno ravvisate le tracce in un’infanzia ed in un’adolescenza dure e difficili. Il grande romanziere soffriva del mal di vivere.
Con amarezza ne “Il mestiere di vivere” egli afferma: “Ho imparato a scrivere ma non a vivere”.
Per ricordare l’anniversario della sua scomparsa il Centro Studi Pavesiani di Santo Stefano Belbo (CN) organizza una serie di manifestazioni, letture, conferenze, dedicate al grande romanziere. Testimonial d’eccezione del sessantesimo anniversario della morte sarà l’attore Alessandro Preziosi, attore molto amato dal pubblico femminile italiano, il quale ha confessato di essere rimasto colpito dalla chiarezza e limpidezza del grande e complesso scrittore.
Nel suo biglietto d’addio Pavese scriveva: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Non fate troppi pettegolezzi. Va bene?”.
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