
Devo dire che questa lettura mi ha fatto bene. Anche io quando parlo di Aristotele ai miei giovani e vispi alunni mi preoccupo di ricordare loro che il Dio dei cristiani è diverso dal Dio greco, perché non è un’entità lontana ed estranea alle cose del mondo, ma è Provvidenza e Amore. Questo è ben evidente nella vita di questo santo, che ha vissuto profondamente l’abbandono nell’aiuto di Dio, e che si diceva “ottimamente assistito dalla protezione della Vergine e dalla Provvidenza Divina”.
San Giuseppe Cottolengo dice: «La Piccola Casa è aperta per soccorrere gli abbandonati. Chi ha raccomandazioni non può considerarsi abbandonato. Se accettiamo chi non ha nessun appoggio umano, la Provvidenza è obbligata ad intervenire in loro aiuto». In un momento di difficoltà afferma: «Non ho confidato abbastanza nella Provvidenza, e così mi trovo in strettezze: il Signore mi castiga».
Ed ancora: «Non registrate quello che la Provvidenza ci manda. Essa sa tenere i registri meglio di noi. non cercate nemmeno di conoscere il numero dei ricoverati. Non immischiatevi negli affari della Provvidenza. E non affannatevi, perché essa non ha bisogno di voi»; «Nelle sue opere la Divina Provvidenza adopera non già continui miracoli, ma per lo più mezzi umani».
E la sua Piccola Casa lo sperimentò quotidianamente, con elargizioni inattese che arrivavano quando si raschiava il barile e si profilava il rischio chiusura.
Una vita eroica, che andrebbe fatta leggere ai giovani credenti o non credenti, ma ansiosi di vivere eroicamente.
Nessun commento:
Posta un commento