Che i panni sporchi si lavino in famiglia questo lo sapevamo ma che ci sia qualcuno che per forza vuole un lavacro pubblico, specie in politica, questa è una novità a cui ci ha abituati da qualche tempo un giornalista d'assalto come Marco Travaglio. Una lingua tagliente, un cervello acuto, una psicosi unica per Berlusconi e company, manco se il neo incaricato presidente del consiglio ed i suoi adepti fossero tanti criminali di guerra. L'impostazione di Travaglio non si è mai capita, almeno lui è stato bravo a non far intendere al suo interlocutorio le sue reali intenzioni, ma un fatto è scontato: da Luttazzi ad oggi Marco Travaglio ha accresciuto una popolarità da personaggio tv che mai si sarebbe sognato di poter ottenere con il giornalismo spicciolo. Facendo solo il giornalista non avrebbe mai raggiunto quella popolarità di cui gode adesso dopo essersi scagliato, unidirezionlmente, contro l'establishment Berlusconi. Ma chi ha armato e continua ad armare la lingua di Travaglio? Lo so che è stupido chiederselo, però siccome la politica ci ha insegnato a vivere d'aria fritta, almeno cerchiamo di insaporirla in modo tale che non sempre ci vada di traverso. Personalmente ricordo l'arrivo a Napoli di Marco Travaglio, invitato insieme a De Magistris ad una conferenza lo scorso dicembre. Si parlava di rifiuti, di emergenza in Campania e, ovviamente, del suo ultimo libro sulla politica. Mi trovavo in quella circostanza solo in veste di fotoreporter eppure le sue parole, il suo modo di porsi alla platea come un 'sapientino' della clementoni mi irritarono e non poco. Quattro battute mascherate dal perbenismo di cordata circa l'emergenza rifiuti e poi giù con valanghe di accuse ed improperi nei confronti del 'diablo' di Arcore e del suo enturage. Un copione oramai sgualcito ma che in certi ambienti fa sempre comodo riproporre. Ma forse Travaglio ha ragione: in questo mondo di ladri ed illusionisti, l'unico modo per far carriera nel nostro mestiere è prendere di punta qualcuno e darci dentro con il massimo dela perizia professionale. Prima o poi fotografi e cineopaeratori si apposteranno anche dietro le porte delle nostre case e ci condurranno diritti verso i salotti televisivi più in d'Italia. Che dite? ci provo anch'io?
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