domenica 12 agosto 2012

IN TEMPI DI CRISI FEROCE SOSTITUIRE AGLI IDOLI UN CREDO

« Non basta disprezzare la guerra, la tecnica, la febbre del denaro, il nazionalismo. Bisogna sostituire agli idoli del nostro tempo un credo. È quel che ho sempre fatto: nel Lupo della steppa sono Mozart, gli immortali e il teatro magico; nel Demian e in Siddharta gli stessi valori, solo con nomi diversi. »                                     (Hermann Hesse, dal libro di poesie Krisis)

Non è un caso che abbia scelto questa frase da porre in cima al presente post. Aprite il giornale di oggi e troverete il bollettino di guerra ai tempi della crisi.
Novemila ristoranti chiusi nel 2011.
Furti in aumento a Torino nei supermercati, per fame. Nella lista c'è di tutto: dalle ventenni ai novantenni, per furti di generi di prima necessità, anche di pochi euro.
Infine, l'emergenza lavoro: boom dei laureati senza lavoro. Rialzo del 41,4% senza lavoro. Più sei specializzato e titolato e meno trovi lavoro. Perché l'Italia è quel famoso Paese, unico al mondo, dove i politici non pagano le consumazioni al ristorante, come qualsiasi altro cristiano, e dove le escort o presunte tali sono addette stampa, ministre e prime donne della politica.
E allora di cosa meravigliarsi se, come credo sia capitato a tutti, incontri il laureato e la laureata plurispecializzata a servire tramezzini al bar o a fare le pulizie, oppure a cercare di entrare in un dottorato pietosamente retribuito, come se il lavoro intellettuale fosse per natura inferiore alla manovalanza bassa?
"All'Estero c'è più rispetto del lavoro", mi diceva proprio una di queste laureate con master, intenta a servirmi un aperitivo. Non solo: mentre in Italia chi ha studiato deve accontentarsi di un lavoro sottoqualificato e si importano lavoratori dequalificati, nei paesi esteri si tende ad attrarre cervelli ed a tenerseli stretti. Mentre qui si parla di perenni tagli ai professori e alle scuole, nelle scuole estere si punta a rendere competitiva l'istruzione e le attrezzature ad essa connesse. Ma chi comanda - dicesi i politici che non hanno nemmeno la decenza di pagare il piatto loro servito al ristorante - non è mai stufo della propria piccolezza e del proprio vuoto morale ed esistenziale?
Riflettiamo sulle parole di Hesse, molto, molto attuali in questi tempi tristi...

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