mercoledì 29 agosto 2012

IL SAPER VIVERE DI DONNA LETIZIA

Se vi va fatevi un giro su questo sito: www.bonton.altervista.org, che ho realizzato qualche tempo fa.
Il sito contiene delle regole di buone maniere e delle perle di saggezza della grande Donna Letizia, che fu moglie del giornalista Indro Montanelli. Di seguito alcuni estratti, che testimoniano la raffinatezza e l'ironia di questa signora del buon gusto italiano.


(Stralci tratti da Il Saper Vivere, di Donna Letizia)

La vera signora non fuma per strada, né mentre balla, né quando è in un negozio (dal parrucchiere fumi quanto le pare). Non parla con la sigaretta penzoloni tra le mani. La vera signora veste con sobrietà. Sa che la parola chic è l'opposto della parola "provocante".

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Caffè e liquori
Il caffè non viene mai preso in sala da pranzo ma in salotto.
Subito dopo il caffè, si offrono i liquori: Cognac o Armagnac, di preferenza dopo una colazione. Cognac, Armagnac, Whisky, Pippermint, Cherry Brandy, Strega, Anisette ecc, dopo un pranzo. Verso la fine della serata, il cameriere porta in salotto il carrello delle bevande dissetanti: spremuta di pompelmo, di arancia, acqua minerale e dei bicchieri grandi (non a calice). In un piatto d'argento saranno offerti cioccolattini, biscottini leggeri di pasta frolla, dolcetti di frutta caramellata, ecc.

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Sedicenni incomprese, bistrattate, irrequiete, scontente, eccomi a voi. Vestite da donne, non assumerete atteggiamenti sofisticati, non vi sforzerete di prender gusto alle sigarette che, grazie al cielo, disgustano ancora. E non farete di tutto per abituarvi al whisky e ai liquori, cui ragionevolmente preferite spremute di frutta e coca-cola. Sono proprio queste "pose" che fanno sorridere gli adulti e li fanno dire di voi, con quella divertita indulgenza che vi dà tanto sui nervi: "E' ancora una cucciolona, né carne né pesce".

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La vera signora non fuma per strada, né mentre balla, né quando è in un negozio (dal parrucchiere fumi quanto le pare). Non parla con la sigaretta penzoloni tra le mani. La vera signora veste con sobrietà. Sa che la parola chic è l'opposto della parola "provocante".

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L'ospite non si presenta a mani vuote. Se in casa ci sono dei bambini, porta un regalo a ciascuno. Altrimenti, una bella scatola di dolci alla signora, un libro d'arte, una scatola per le carte da gioco... Fiori no, ché in campagna abbondano e sarebbero superflui. Il regalo non sarà offerto immediatamente all'arrivo, ma appena aperte le valigie.
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I fidanzamenti prolungati sono sconsigliabili: logorano i nervi a tutti, la sposa deperisce, lo sposo si fa irrequieto, le madri portano scritta sulla fronte una sospettosa e crescente inquietudine. Sei mesi dovrebbe essere il limite massimo di un fidanzamento, dopo un ragionevole periodo di conoscenza.

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La camera d'albergo non è un salotto. Si evitino dunque le riunioni di amici che possono benissimo essere ricevuti nella hall. Chi ha un apparecchio radio lo terrà "basso", specialmente nelle ore della siesta, e naturalmente, la sera.

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