venerdì 28 marzo 2014

RITROVATO IL QUADRO "LA DONNA SEDUTA" DI MATISSE

(La Stampa) - Una donna seduta, con le mani in grembo, colta da Henri Matisse in un momento di malinconia. Un quadro scomparso per oltre mezzo secolo, ufficialmente bruciato nei bombardamenti di Dresda del 1945.  
E invece è riemerso, assieme ad altri 1.500 capolavori, due anni fa in un appartamento di Monaco intestato a un innocuo vecchietto, in mezzo a montagne di immondizia, di scatolette di cibo vecchie di decenni, di mobili dozzinali. Adesso quel quadro perduto del grande pittore francese si candida a diventare il lieto fine di una sensazionale storia, anche piena di veleni, che si trascina dal 2012.
A febbraio di quell’anno, la polizia doganale fa una perquisizione nell’appartamento di un quartiere residenziale del capoluogo bavarese in cui vive in condizioni modestissime Cornelius Gurlitt. 

A febbraio di quell’anno, la polizia doganale fa una perquisizione nell’appartamento di un quartiere residenziale del capoluogo bavarese in cui vive in condizioni modestissime Cornelius Gurlitt. 
Gli agenti si sono insospettiti del 79enne dopo averlo trovato su un treno, di ritorno dalla Svizzera, con 9.000 euro in contanti nascosti nella giacca. Quando decidono di andarlo a trovare, scoprono una miriade di tesori nascosti dalla sporcizia, opere di Picasso, Munch, Beckmann, Klee. Capolavori del padre di Cornelius: Hildegard. Un mercante d’arte che aveva approfittato del bando nazista dell’«arte degenerata», confiscata a migliaia di ebrei, per mettere insieme un patrimonio stimato oggi attorno al miliardo di euro - ma non è ancora chiaro se gli inquirenti hanno trovato tutto. Gurlitt padre aveva poi dichiarato distrutti quei tesori, inghiottiti dagli incendi di Dresda.  

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