
E così fu. Non un'Isotta Fraschini, macchina elegante ma troppo voluminosa, ma una uscita da quelle nuove officine torinesi di cui si diceva un gran bene: una Fiat brevetti bianca e rossa dall'aria spensierata. Per molti anni fu la fidata nonché migliore amica di Esterina, lei che prese la patente poco dopo Dolinda Biabchi Anderloni, sposa di Vincenzo Fraschini, la prima donna in Italia alla guida di una vettura a motore..
Elena Loewenthal
"Conta le stelle, se puoi"
Einaudi - Pag. 105
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