Ora ne fanno anche una questione linguistica. Il filosofo Guido Ceronetti vorrebbe che, più elegantemente e filosoficamente, si chiamasse "ginecidio". Levata di scudi da più parti e da varie associazioni femminili, come l'Udi, che scrive: "Gentile Ceronetti, nelle sue disquisizioni lei dice cose comprensibili,
per esempio che la parola femmina evoca l'aspetto animale e invece....
Naturalmente anche il termine di derivazione greca non è sempre
piacevolmente evocativo: a me, per dirne una, "gineceo" non suggerisce
nulla di buono"...
Il termine fu coniato nel 1992 dalla studiosa Diana Russell, nel suo libro "Feminicide" e, com'è noto, indica l'uccisione di persone di sesso femminile. Spesso è perpetrato dal compagno, dal fidanzato, dal marito.
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