Ho letto già alcune critiche in proposito, circa l'astrusità delle tracce, ma per quanto mi riguarda trovo il tema del viaggio interessante ed intrigante. Anche perché, a leggere bene il testo di Claudio Magris, autore vivente e volto noto della tv, scomodato quest'anno dai capoccioni del Miur per la maturità, è contenuta l'idea del superamento di un confine, in senso geografico e mentale (l'autore è triestino). In tempi di recessione, dove anche l'esperienza del viaggio per i più sembra o è proibitiva, proporre una tematica sul viaggio e sul superamento del limite mi sembra di buon auspicio per i maturandi. Inoltre, a pensarci bene, sono sempre più rari i grandi narratori di viaggio. Sono autori, quelli come Magris, che possono aiutare i giovani a scorpire o riscoprire la sottile arte del racconto, sempre tanto terapeutico nelle nostre vite, ed a far superare quell'"analfabetismo affettivo" di cui spesso si accusa proprio il mondo giovanile.
Nelle scuole proporrei un corso collaterale di letture intensive sugli autori più interessanti, e viventi, del Novecento e del XXI secolo.
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