Lo chiamano eye contact, il guardare dritto negli occhi dell'altro. Pratica sempre più sconosciuta ai più, almeno secondo il recente sondaggio di Quantified Impression, una società texana che ha analizzato la comunicazione studiando tremila persone mentre parlavano faccia a faccia o in gruppo, scoprendo che il guardarsi negli occhi è sceso al 30-60 percento della durata di un colloquio. Mentre l'ideale per creare un senso di connessione emoriva, sarebbe del 60-70 percento. Compa dei telefonini e degli smartophone, infilati dappertutto nelle conversazioni, a cena, a pranzo, dal medico, allo stadio, mentre si stea in bagno ecc. ecc? Forse. Ma, secondo gli esperti, è anche il frutto di un individualismo sfrenato a cui gli aggeggi informatici danno un buon supporto. Chiusura verso l'altro, dunque, indifferenza (il male del nostro secolo). Pare che oggi come oggi, a guardarsi negli occhi siano solo gli innamorati. Lo sguardo, infatti, è il primo atto per dimostrare interesse e far sentire importante l'altra pesrona. La parola e l'azione vengono dopo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento