domenica 21 ottobre 2012

L'AUSTERITY ITALIANA E LA PARABOLA DEI TALENTI

L'ultimo rapporto Unioncamere dice che il calo dell'occupazione azzererà il patrimonio delle famiglie in 20 anni. Mentre le analisi sul mercato del lavoro dicono chiaramente che in Italia la metà degli uomini è disoccupata, aggiungendo che i tassi di occupazione in Campania per donne e uomini sono tali da essere equivalenti a quelli del Pakistan. 
Mario Monti si dice fiducioso per la ripresa, e spera.
Dal canto suo, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, dal palco della manifestazione per il lavoro che si e' svolta in piazza San Giovanni a Roma, attacca il governo dei 'professori', senza mezzi termini: "La politica del rigore e dell'austerita' non solo e' fallita, ma e' colpevole delle difficolta' del Paese".
Le suore si incatenano per strada, a Napoli, perché senza sovvenzioni i loro conventi sono a rischio chiusura.
Mentre incerta è la fine della Minetti: darà o non darà le dimissioni insieme a tutta la Regione Lombardia, oppure aspetterà che passi anche oggi per maturare il vitalizio che spetta ai parlamentari? E, se poi si dovesse votare per far scomparire questi assurdi privilegi della politica, potrebbe qualche ex parlamentare, inquisito o meno, condannato o meno, avere voglia di fare ricorso per farsi restituire il maltolto?
Credevamo che l'Ancièn Régime fosse scomparso con la Rivoluzione Francese nel 1789, ma forse ci sbagliavamo.
Come sempre, la risposta ai grandi problemi esistenziali, ed in questo caso, economici, della vita è nel Vangelo. Si trova nella parabola dei talenti: chi aveva avuto cinque talenti dové restituirne dieci; chi due, quattro. Il che significa che chi più riceve, più deve dare. In base a quel principio di giustizia distribuiva così poco applicato nel nostro Paese, a causa dell'assenza del quale a pagare sono sempre i fessi ed a mangiare sempre gli esponenti della casta. Lupi famelici che perdono di vista il contatto con la realtà, derubando la vita altrui. Proprio poche sere fa, una trasmissione Rai mostrava vecchietti vergognosi nell'atto di rovistare negli avanzi della spazzatura dopo il mercato ortofrutticolo. Seguivano le scene, cui siamo ormai abituati, di politici indifendibili pronti a fare la voce grossa sparando a zero sui nemici di partito, rei di aver rubato di più di quelli del loro, di partito.
Già: vecchietti affamati che conoscono il senso della vergogna, e lupi famelici che, oltre l'avidità, non conoscono un minimo di dignità e di pudore.
In base alla parabola dei talenti, chi ha di più deve dare di più.
In base ai bocconiani al governo, a pagare e ad essere spremuti sono la massa dei cittadini onesti.    
Intanto la Camusso rilancia: "Saremo ancora in piazza il 14 novembre insieme al sindacato europeo, saremo in tutte le piazze d'Europa". 

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