mercoledì 17 ottobre 2012

CUBA APRE ALL'EMIGRAZIONE E YOANI SANCHEZ SPIEGA PERCHE' PARTIRA'

Lo Stato di Cuba dal 2006 è sotto il potere di Raul Castro, fratello di Fidel, ed ora è in arrivo la riforma più attesa del partito comunista: l'abolizione della richiesta di un permesso (a pagamento) per uscire da Cuba ed il permesso di emigrare per un massimo di 24 mesi. La misura, che prevede però, alcune limitazioni, è stata adottata solo ora in concomitanza con una crisi economica che minaccia di travolgere il regime. La speranza di Raul è quella di guadagnarci in turismo e crescita economica, dopo che sono venuti meno gli aiuti dell'Urss e le piantagioni di zucchero non sono più così redditizie. Yoani Sanchez, 37 anni, scrive dall'Avana il blog Generation Y. La rivista americana "Time" l'ha inserita fra le 100 persone più influenti al mondo. Su "La Stampa" (17 ottobre) la Sanchez scrive:
Le barriere insulari cominciano a cadere. A partire dal 13 gennaio 2013, il governo cubano ha annunciato la fine del cosiddetto permesso di uscita. Ho già preparato la valigia per fare quel viaggio che mi è stato negato tante volte! Quando entrerà in vigore la riforma migratoria, cercherò di approfittarne ma non per fuggire: uscirò dal mio Paese soltanto per tornare.  
Non si libereranno delle mie domande, dei miei tweet, delle mie opinioni. Non si libereranno facilmente di me. Mi è stato negato il permesso di viaggio in venti occasioni nel corso di cinque anni. A partire da gennaio, sarò libera di uscire dai confini nazionali, anche se i miei amici mi dicono di non farmi illusioni, perché sono stata inserita nella lista nera. In ogni caso tenterò, perché questa nuova legge migratoria significa che il fidelismo sta cadendo a pezzi. Per strada tutti parlano della riforma, attendono che divenga legge e preparano le valige.  
Certo, restano le trappole del regime, perché non serviranno tarjeta blanca e carta d’invito, ma il passaporto costerà il doppio (100 pesos convertibili invece di 50). La legge prevede diverse restrizioni, persone che per motivi di interesse pubblico non potranno lasciare il Paese, cittadini che per la sicurezza nazionale verranno confinati nelle loro abitazioni. Continueranno i limiti alla libertà di movimento per medici, sportivi professionisti, insegnanti, professori universitari, ma anche per intellettuali non conformi e persone non in sintonia con le idee socialiste. Ma io non mi arrendo. Ho il passaporto pieno di visti. Voglio proprio vedere che cosa accadrà dopo il 14 gennaio… 

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