
Due stili di cui discutevamo anche a serata conclusa, dopo un buon bicchiere di eccellente Moscato. Lo stile partenopeo era ritenuto una marcia in piùdalle chiuse e riservate donne piemontesi.
Ieri sera tra il pubblico in platea c'ero anch'io. Una sala gremita di donne, anche se Beppe Grillo teneva un comizio in un'altra piazza cittadina.
Ritengo che presentare i libri alle nove di sera sia sempre l'ideale. La televisione non offre niente, ci si può ritrovare a chiacchierare di cose leggere o importanti, si può recuperare il gusto dello stare insieme. Il messaggio contenuto nel libro passa anche meglio.
Ieri sera ad un certo momento sembrava che le donne facessero gruppo di autocoscienza. Forse ce ne sarebbe bisogno di nuovo, in questi nostri tempi in cui l'intreccio tra corruzione politica e mercimonio di corpi femminili e non è alle stelle, e senza alcun pudore, data l'impunità di cui i nostri politici godono ampiamente.
"Il corpo delle donne una volta era assoggettato e controllato da padri, mariti e fratelli attraverso l'arma del timore", ha detto la Caputo, "oggi lo si fa con un sistema più subdolo, dal momento che per veline e letterine il loro corpo è il mondo, il modo per ottenere quello che desiderano. Alla base c'è una ricerca di potere che non ha limiti". Ed a fine serata ecco che emerge una bella storia di una maestra ottantenne che "non si è accorta di invecchiare", nonostante il tanto da fare e le molteperipezie e dolori della vita. Il segreto di Giovanna (questo il nome della dinamica maestra in pensione)?
"Essere sempre me stessa. Avere pensieri elevati. Coltivare le mie amicizie e tanti interessi". Altro che veline e letterine. Altro che escort d'alto bordo. Se le donne recuperassero la loro autocoscienza cambierebbero il mondo. Altro che grilli parlanti!
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