venerdì 26 marzo 2010

NASCE LA GIORNATA DEL TEATRO

Fonte: Corriere della Sera, 26 marzo 2010

Abbiamo aspettato cinquant'anni ed è stato necessarionun decreto del governo. Finalmente, ogni 27 marzo a cominciare da domani, sarà celebrata anche in Italia la "Giornata mondiale del Teatro" che esiste in Europa dal 1961, quando fu istituita a Vienna. Emilia Costantini

Il teatro vero, dicevamo — e se ne parla perché domani, per la prima volta si celebra anche in Italia la giornata mondiale del teatro, nata a Vienna 49 anni fa — offre spettacoli che si vorrebbe che non mancassero mai, che fossero possibilmente di buona qualità e, insieme, di prezzo accessibile, di modo da sconfiggere in un soffio grandi fratelli, isole, amici, fattorie e, appunto, i quotidiani, frusti teatrini imposti dall’alto, e che animassero grandi città come piccoli centri di provincia, dove, non a caso, sorgono quasi dappertutto, antichi piccoli teatri, in maggioranza oggi purtroppo abbandonati. Gli antichi sapevano, infatti, come altrettanto sappiamo noi, che il teatro fa capire meglio la vita, la rischiara, la illustra, automaticamente rendendola, per poco o anche per molto, meno pesante, meno tetra, perfino con spigoli meno aspri, a volte. In altre parole, il teatro, come la lettura o forse in un modo ancor più evidente della lettura— soprattutto in un Paese, come il nostro, dove essa è così poco esercitata— bonifica il territorio, educa cioè gli spettatori, li raffina, li forma e li informa, arrivando a concedere agli assidui maggiore e più profonda umanità. Da rigidi e chiusi si può, insomma, diventare, a forza di commedie e tragedie, flessibili e tolleranti, come un pezzo di ferro a lungo lavorato. Che non si lasci, dunque, rinsecchire il teatro, che non lo si lasci soltanto sopravvivere, che gli vengano concessi i necessarissimi contributi, invocati, del resto, da quasi tutti palcoscenici, non limitando l'attenzione alla celebrazione di una simbolica giornata mondiale, alla quale il presidente Napolitano ha peraltro dedicato un discorso appassionato. Isabella Bossi Fedrigotti

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