lunedì 1 febbraio 2010

RICORDO DI MARIO SEGRE

(Torino, 1904-Auschwitz, 1944). Epigrafista ed archeologo di fama mondiale, professore di latino e greco, nel 1944 fu deportato ad Auschwitz con la moglie Noemi Cingoli e il figlioletto Marco di appena due anni. Tutti e tre furono assassinati la sera del 24 maggio. Si era laureato a Genova in filologia classica (tesi su "Pausania come fonte") e poi aveva insegnato in vari e scuole superiori. Nel 1930 ottiene una borsa di studio della Scuola Archeologica Italiana di Atene e l'anno successivo vince un concorso presso l'Istituto Storico e Archeologico di Rodi. Quindi passa vari anni in cui viaggia compiendo ricerche archeologiche ed epigrafiche soprattutto nel Dodecaneso e in Turchia. Nel 1934 diviene docente di epigrafia presso l'Università di Milano e nel 1936 dipendente del Regio Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte a Roma. Nel 1938, in quanto ebreo, perde il lavoro a causa delle leggi razziali e per vivere si trasferisce a Roma, dove da' lezioni private e sotto pseudonimo cura lavori editoriali per conto dell'amica archeologa Luisa Banti.

(Nella foto: Mario Segre - Anna Segre, sorella di Mario, ad Auschwitz nel 1943)

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