lunedì 15 febbraio 2010

GIANNA GANCIA: “RIAPRIAMO LE CASE CHIUSE”

La presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, con un passato nella grande produzione vitivinicola, è donna che fa a cazzotti con la lingua italiana, ma ha il senso del concreto che le deriva dalle sue origini contadine. E tutti sappiamo che la concretezza è grande qualità in politica.
Tra parentesi, è la compagna del Ministro leghista Roberto Calderoli.
Dopo che nel cuneese le forze dell’ordine hanno censito qualcosa come 150 case d’appuntamento, per un totale di 175 donne “impiegate” come lavoratrici del sesso, la Gancia ha dichiarato: “Riapriamo le case d’appuntamento. E’ inutile negare che il problema ci sia. Quando lavoravo nell’azienda vinicola di famiglia ero in contatto con manager di grandi imprese e tutti dopo due giorni volevano ragazze per passare il tempo. Tutti sanno, ma nessuno osa dirlo”.
Evviva la sincerità. E, come qualcuno ha scritto sulla “Stampa”, a noi cosa ce ne potrebbe fregare che il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso va a puttane come fanno tanti altri? Fa bene il suo lavoro? La Protezione italiana è o non è un modello di efficienza a livello mondiale?
E quindi vorremmo negare a costui il diritto a fare sesso, come tanti altri che magari rubano pure ed escono sempre puliti dalle situazioni che li vedono coinvolti?
E’ triste dirlo, ma il mercato della carne ha sempre tirato e sempre tirerà. La proposta della Gancia ha avuto il sostegno anche di altre donne politiche cuneesi, che sottolineano soprattutto i problemi legati all’igiene ed alla necessità di evitare trasmissioni contagiose alle mogli dalle quali i mariti fedifraghi ritornano dopo qualche ora di sesso a pagamento.

Nessun commento:

Lettori fissi