giovedì 28 marzo 2013

RESISTENZA

Sto leggendo 'Il partigiano Johnny' di Beppe Fenoglio, la storia
della grande lotta partigiana nelle Langhe, l'epopea di una generazione. Ed è inevitabile l'accostamento con le miserevoli vicende politico-mediatiche della nostra cara Patria. Escort, veline, ruberie a vari livelli negli enti pubblici, auto blu non dichiarate, manipolazioni delle leggi, giudici accusati di perseguitare i politici, governo a tutt'oggi inesistente, classe dirigente che annaspa, volgarità a tutti i livelli nel linguaggio politico, corruzione senza freni, livelli di disoccupazione ai massimi storici, pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, generazione di eterni adolescenti a carico dei genitori costretti a mantenere i figli a vita.
Una patina di miserevole mediocrità si stende sui popoli nella storia attuale. L'eroismo va a farsi benedire. Le battaglie verbali si fanno via facebook, via streaming, via twitter, via blog, via "pollai televisivi" (per usare una felice espressione di Gramellini).
Lontani i tempi in cui al posto delle chiacchiere si preferiva l'azione ed in cui c'erano leader veri, non marionette che hanno svenduto il Paese per il proprio tornaconto personale.

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