martedì 12 marzo 2013

MICHELE PLACIDO INTERPRETA TRILUSSA SU RAI UNO

Bella fiction e bravi gli attori. Vita, poesia e amori del poeta di Roma, Trilussa, interpretato da Michele Placido. Sullo sfondo, l'Italietta degli anni Trenta e la volgarità del regime fascista. In tanta mediocrità, una Roma bella e felicemente degna di essere vissuta, uomini ancora capaci di sentimenti di amore per le donne (lontanissima la prospettiva del femminicido) e di comporre versi. Come quelli, composti dallo squattrinato Trilussa, per il figlio del sarto ebreo con cui ha un debito di mille lire, e dal ragazzo presentati come propri alla povera orfana che in casa di Trilussa cerca, tra disperati tentativi, di imparare l'arte della recitazione. 
Gustosa la scena in cui Trilussa ed altri poeti e poetastri si sfidano a suon di versi in una bettola del centro storico di Roma. «Trilussa era dalla parte del popolo, - dice Michele Placido - nelle sue poesie parla della decadenza della politica, ma la sua forza è stata l'essere un anticonformista: seppe fronteggiare con grande ironia, arguzia e capacità i due grandi potenti del suo tempo, il Papa e Mussolini». E Monica Guerritore, che interpreta Rosa, la donna che per 40 anni fu al fianco di Trilussa, dice: «Interpretando questo personaggio mi sono resa conto con emozione che stavo riportando in vita una donna vera, che era rimasta nell'ombra e a cui nessuno prima aveva dato una storia. Cameriera? Badante? Compagna? Nessuno ha mai saputo molto di lei. Il legame che la unisce a Trilussa è fortissimo».

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