(L'Unità) - Laura Boldrini e Pietro Grasso. L’Italia che vuole il cambiamento, che
ama la Costituzione, che combatte mafie e illegalità, che considera
insopportabili le sofferenze dei più poveri, ha due presidenti delle
Camere di cui andare orgogliosa. Se il voto ha prodotto uno scenario di
incertezza, se la giornata d’esordio del nuovo Parlamento è stata
confusa e inconcludente, ieri è stato un bel giorno di riscatto. Un
giorno di speranza, che i discorsi dei neo-eletti hanno amplificato e
abbellito.
Il Parlamento è profondamente rinnovato. Come mai era accaduto in
passato. Sono le Camere più giovani d’Europa e finalmente la presenza
femminile è vicina a un terzo del totale. Laura Boldrini e Pietro Grasso
ne sono l’espressione migliore. (Claudio Sardo)
(Il Quaderno) - Chi è Laura Boldrini.
Nata a Macerata il 28 aprile 1961. Laureata in Giurisprudenza presso la
Sapienza Università di Roma nel 1985, ha lavorato in Rai, sia per la
televisione sia per la radio. Nel 1989 ha cominciato la sua carriera
all'ONU lavorando per quattro anni alla FAO, dove si occupava della
produzione video e radio. Dal 1993 al 1998 ha lavorato presso il
Programma Alimentare Mondiale (WFP) come portavoce per l'Italia. Dal
1998 al 2012 è stata Portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati
(UNHCR) per il quale ha coordinato anche le attività di informazione in
Sud-Europa. In questi anni si è in particolare occupata dei flussi di
migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Ha svolto numerose missioni in
luoghi di crisi, tra cui Ex-Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq,
Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. Ha ricevuto numerosi
riconoscimenti, tra i quali la Medaglia Ufficiale della Commissione
Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999),
il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana
(2004), il Premio Consorte del Presidente delle Repubblica (2006) e il
Premio giornalistico alla carriera Addetto Stampa dell'Anno del
Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti (2009). Il settimanale Famiglia
Cristiana, nel suo numero 1 del 2010, l'ha indicata quale italiana
dell'anno 2009. È stata insignita nel 2011 del "Premio Renato Benedetto
Fabrizi", premio nazionale ANPI. Nell'aprile del 2010 pubblica per
Rizzoli "Tutti Indietro", il suo racconto di passioni e di condanne per
una causa inespugnata e a cui l'autrice ha dedicato tutta la sua vita
professionale. Scrive in diverse riviste e tiene il blog "Popoli in
Fuga" su Repubblica.it.
(L'Unità) - Il primo discorso alla Camera di Laura Boldrini
«Vorrei innanzitutto indirizzare il mio saluto rispettoso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Faccio i miei auguri soprattutto ai più giovani: a chi siede per la prima volta in quest'aula. Sono sicura che insieme riusciremo nell'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane. Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia e nel mondo. E' un'esperienza che mi accompagnerà sempre e che metto al servizio di questa Camera. Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Abbiamo l'obbligo di fare unabattaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri: dobbiamo garantirli uno a uno. Quest'Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne uccise da violenza travestita da amore. Dovremo stare accanto ai detenuti che vicono in condizioni disumane e degradanti. Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di perdere la Cig, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato. Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
In Parlamento sono stati scritti dei diritti costruiti fuori da qui e che hanno liberato l'Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e dei morti per la mafia, che oggi vengono ricordati a Firenze.
Molto dobbiamo anche al sacrifio di Aldo Moro e della sua scorta. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che sta per riprendere la centralità del suo ruolo.
Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Il nostro lavoro sarà trasparente, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani.
Faccio i miei auguri soprattutto ai più giovani: a chi siede per la prima volta in quest'aula. Sono sicura che insieme riusciremo nell'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane. Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia e nel mondo. E' un'esperienza che mi accompagnerà sempre e che metto al servizio di questa Camera. Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Abbiamo l'obbligo di fare unabattaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri: dobbiamo garantirli uno a uno. Quest'Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne uccise da violenza travestita da amore. Dovremo stare accanto ai detenuti che vicono in condizioni disumane e degradanti. Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di perdere la Cig, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato. Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
In Parlamento sono stati scritti dei diritti costruiti fuori da qui e che hanno liberato l'Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e dei morti per la mafia, che oggi vengono ricordati a Firenze.
Molto dobbiamo anche al sacrifio di Aldo Moro e della sua scorta. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che sta per riprendere la centralità del suo ruolo.
Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Il nostro lavoro sarà trasparente, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani.
Sarò, la presidente di tutti, a partirte da chi non mi ha votato, ruolo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese.
L'Italia è Paese fondatore dell'Unione europea, dobbiamo lavorare nel solco del cammino tracciato da Altiero Spinelli. Lavoriamo perché l'Europa torni ad essere un grande sogno, un luogo della libertà, della fraternità e della pace. Anche i protagonisti della vita religiosa ci spingono a fare di più, per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente "dalla fine del mondo".
Un saluto anche alle istituzioni internazionali e - permettetemi - anche un pensiero per i molti, troppi volti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce.
L'Italia è Paese fondatore dell'Unione europea, dobbiamo lavorare nel solco del cammino tracciato da Altiero Spinelli. Lavoriamo perché l'Europa torni ad essere un grande sogno, un luogo della libertà, della fraternità e della pace. Anche i protagonisti della vita religiosa ci spingono a fare di più, per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente "dalla fine del mondo".
Un saluto anche alle istituzioni internazionali e - permettetemi - anche un pensiero per i molti, troppi volti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce.
La politica deve tornare ad essere una speranza, una passione».
Il governo Berlusconi finirà nella corruzione e nella vergogna. Indro Montanelli
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