Ieri ero dal giornalaio per rinnovare il rito di ogni giorno, ma… «Oggi i giornali non escono». Non è Natale, non è capodanno, non è il 1° maggio. Non è normale… Poi mi sono ricordata di quanto letto il giorno prima: non saprei dire nulla sull’efficacia di altre forme di protesta contro una legge inaccettabile, ma su di me l’impatto è enorme. Non sfoglierò il mio quotidiano, non sentirò il fruscìo delle pagine, non vedrò la disposizione di colonne, foto, titoli, grassetti, né la familiare inchiostratura che riconosco a distanza. Non leggerò per prime le mie rubriche preferite, né l’aforisma efficace come un articolo. Le notizie, in qualche modo, arriveranno, ma non avrò le opinioni che mi spieghino i fatti, non le analisi che chiariscano i retroscena, né le interpretazioni che ne anticipino le conseguenze; non avrò chi mi aiuta a capire. E non è poco. Passerò la giornata ad elaborare il senso di perdita che mi pervade e ad ascoltare il rumore del silenzio. Grazie.
CONCETTA LA NAIA
MESTRE (VE)
“Lettere al direttore”, La Stampa, 10 luglio 2010, pag. 36
CONCETTA LA NAIA
MESTRE (VE)
“Lettere al direttore”, La Stampa, 10 luglio 2010, pag. 36
Nessun commento:
Posta un commento