
Argomento conduttore è stato naturalmente la crisi planetaria, che nessuno avrebbe mai previsto o profetizzato nemmeno cinque dieci anni fa, ed il rapporto padri-figli.

I padri ieri potevano permettersi l'automobile, il frigorifero, la tivù, la casa. Oggi si vive in un precariato perenne, dove il futuro è qualcosa che spaventa.
Per contro, figli hanno un sapere tecnologico superiore a quello dei padri, a cui però, non insegnano, per mancanza di tempo, di mezzi, di istruzione.
Il rapporto identitario "vita - tenore di vita" è una mera illusione inculcata dall'attuale classe dirigente, che non ha capito che bisogna investire in cultura e risorse umane. Che lo studio e l'istruzione rendono le nuove generazioni "all'altezza della propria vita, ne fanno persone dignitose che non si vendono al mercato delle veline o a questo o quel padrone, che diventano persone libere di pensare". Che il riscatto di un Paese inizia dall'alimentare la sua umanità e nel fare ricche le persone a livello di sostanza, di pensieri, di valore intrinseco.
"Perché oggi c'è un vuoto che spaventa. ma per quanto tempo puo' durare?"
1 commento:
Perche non:)
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