lunedì 30 luglio 2007

La cultura del cibo

Mentre la nostra penisola dal Sud al Nord pullula di manifestazioni enogastronomiche, veniamo a scoprire che il vino sardo allunga la vita e che il superpomodoro sconfigge il cancro.
“L’uomo è ciò che mangia”, dice il filosofo… e come dargli torto.
Dalla Rai tv apprendiamo che gli studiosi hanno stabilito una relazione tra la longevità che si riscontra in alcuni posti della Sardegna ed i vini prodotti in queste zone. Una risposta definitiva non è ancora arrivata, ma pare proprio che in tali località, i consumatori abituali dei più eccellenti vini sardi abbiano superato tutti i cento anni. Pare infatti che in tali vini ci siano delle componenti molto salutari all’organismo in quantità molto maggiore rispetto agli altri vini, soprattutto d’importazione.
Il fantastico superpomodoro, poi, non è un cartone animato, ma il nome di un pomodoro recentemente ottenuto (dopo anni di studi e ricerche) da un incrocio tra il San Marzano 3 ed il Black tomato (pomodoro nero o tomato, quello che i conquistatori spagnoli “rubarono” agli Aztechi). L’incrocio, realizzato in un appezzamento sperimentale di Torre del Greco, è stato realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Napoli. Nessun ogm, ma solo la classica tecnica dell’inserimento del polline nel pistillo (cioè le cellule germinali maschili del Bt in quelle femminili del San Marzano 3).
La nuova varietà di pomodoro ottenuta unisce l’elevato contenuto nutritivo e di vitamina C del Bt alle proprietà ossidanti, antivirali e antitumorali del San Marzano. Inoltre combatte il colesterlolo e non fa ingrassare. Sarà venduto in pacchetti cellofanati e sarà anche utilizzato per farne pappine per i bambini ed una linea di succhi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto

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