Rajna Dragićević, una professoressa serba
di 45 anni, insegna lingua serba, lessicologia e storia della lessicografia alla facoltà di Filologia di Belgrado. Ha tenuto un discorso durante la festa dei laureandi della sua Facoltà. Andrebbe esteso a tutti i professori ed aspiranti tali:
“Cari studenti, stimati colleghi, cari laureandi,
nello stesso giorno della vostra festa di laurea sono stati rinviati
gli esami per la licenza ginnasiale perché i test sono stati
illegalmente pubblicati. E’ solo una delle manifestazioni del crollo del
nostro sistema educativo e del sistema sociale a tutti i livelli.
Arrivando alla vostra festa, osservandovi così ben vestiti,
sorridenti, giovani e pieni d’energia positiva, mi chiedevo se
riuscirete a mantenere il vostro ottimismo anche dopo la laurea e quando
vi confronterete con i bassi stipendi, con il mancato rispetto della
vostra professione di insegnanti, con studenti abbastanza
disinteressati, con i loro genitori sempre disposti a dare ragione ai
propri figli (anche se così li danneggiano), con le varie pressioni, con
il disprezzo.
Molte cose attorno a voi uccideranno la vostra motivazione. Tuttavia,
se chiedete la mia lista delle professioni più alte, io metto
nell’ordine: professore, medico, avvocato, giudice, ingegnere e, ripeto
ancora, professore. Se chiedete a tutti i genitori del mondo che
mestiere vorrebbero per i loro figli, vi risponderanno con le medesime
parole.
I vari analfabeti e semianalfabeti che oggi si considerano facilmente
manager, le conduttrici e i conduttori di trasmissioni che, sebbene
ignoranti, pretendono di essere giornalisti e i cantanti diturbo-folk che si immaginano artisti, per non parlare di vari art director, consulenti finanziari, product designer, back office amministratori.
Dietro i sonori nomi di queste professioni spesso si nascondono
truffatori che, non riuscendo a stare al passo con i tempi richiesti
dallo studio universitario, pensano che la stima si possa ottenere più
in fretta e cambiano professioni come se fossero calze sporche.
Non dimenticate che un professore, un medico o un giudice non può autoproclamarsi tale.
Siate orgogliosi della vostra professione che si pratica solo con uno
studio perseverante e diligente, con l’autocontrollo, lavorando notte e
giorno, rinunciando a molte cose. Non permettete a vari titolari di
ristoranti, imprese, aerei privati, case di lusso, persone arroganti,
vanitose e autoreferenziali che vi tengano lezioni sul successo.
Non permetteteglielo perché VOI SIETE PROFESSORI, e loro sono solo proprietari di metri quadrati!
Tentano di svalutare il vostro lavoro. Tenete presente che voi siete i
custodi della dignità della vostra professione. Il titolo di professore
viene acquistato con molto impegno e bisogna fare altrettanta fatica
continuando ad investire nel sapere su cui tale titolo si fonda. Rendete
conto del vostro comportamento anche fuori della scuola, riflettete sul
vostro modo di vestirvi, di mettervi in relazione con i colleghi, con
gli studenti e con i loro genitori.
Se vi umiliate ai vostri stessi occhi, sarete osservati con disprezzo
anche dagli altri. Siate orgogliosi e convinti del vostro ruolo, decisi
nell’intenzione di studiare per tutta la vita perché voi siete
PROFESSORI!
Vogliate bene ai vostri studenti. Fate emergere ciò che in loro è
nobile, anche se non ne sono coscienti, anche se lo hanno nascosto a se
stessi. Alzate il livello della loro autostima. Non regalate loro mai i
voti ma fate continuamente in modo che i loro risultati possano
migliorare. Riconoscete e stimate il loro impegno. Fate capire che
possono avere successo se studiano. Non spegnete la loro volontà.
L’autorità di un insegnante non si conquista con la
severità eccessiva, né con il potere arbitrario ma con la giustizia,
nella reciproca condivisione. Lodate i migliori perché in questo modo
anche gli altri troveranno degli stimoli. Date l’occasione a tutti di
essere i migliori, almeno qualche volta.
Non siate i compagni dei vostri studenti. Non avvicinatevi a loro
come se lo foste. Costruite voi le regole, i confini e i fili da tenere
in mano in aula. Loro sono studenti, VOI SIETE I PROFESSORI!
Non dimenticate che la vostra materia (la lingua e letteratura serba,
ndt.) è al primo posto nel registro di classe e che con i vostri
studenti passerete più tempo dei vostri colleghi. La vostra influenza
sarà più importante. Siate coscienti di questa responsabilità. Come
professori di lingua serba, voi siete i custodi della nostra lingua e
della nostra cultura.
Insegnate ai vostri studenti ad amare il proprio paese. Spesso si
sente che i professori consigliano ai loro migliori studenti di emigrare
quanto prima possibile. Il buon successo negli studi è considerato il
miglior lasciapassare per andarsene dalla Serbia. Proviamo a capovolgere
la prospettiva! Fate vedere agli studenti migliori che proprio loro
potranno aiutare la convalescenza del paese perché possa diventare un
buon luogo per vivere. Non permettete loro di andarsene, né di lasciare
il paese nelle mani di persone non degne.
Dite ai vostri studenti che l’impegno della loro vita è la lotta
contro il fango in cui stiamo affondando. Proponete loro il significato
della responsabilità civile perché si convincano che nessuno tranne loro
potrà ripulire questo paese. Se vi impegnate, vedrete che vi
ascolteranno – VOI SIETE I PROFESSORI!
Siate certi che i semi di tutte le riforme economiche, politiche,
culturali e morali di questo paese potranno germogliare non solo in
famiglia, ma anche nella vostra aula, proprio nelle lezioni di lingua e
letteratura serba! Perciò impegnatevi ad essere un modello per i vostri
studenti.
Andate alla guerra contro tutte le attricette, gli sponsor falsi, i magnati, gli uomini d’affari e vinceteli.
Voi dovete diventare il loro punto d’orientamento, il faro della loro
vita! Per quella guerra avete ogni giorno quarantacinque minuti. Non
sono pochi. Vincerete se tutti gli argomenti da insegnare saranno
presentati in modo interessante, fresco, emozionante. Otterrete il
successo solo se conoscete molte cose, se amate il vostro lavoro e se vi
dedicate al vostro impegno.
Gli studenti sono in grado di riconoscerlo in modo infallibile. Non
fate caso alla poca preparazione dei vostri colleghi, al fatto che molti
non fanno nulla e sono pagati lo stesso, non fate caso al marciume
attorno a voi e non arrendetevi. Che la vostra lezione sia un’oasi nel
deserto, il punto di luce nel buio, un granello di senso nell’assurdo.
Voi avete una missione: se riuscite a riconquistare l’autorità della
scuola e del sapere (che non si possono raggiungere con nessuna legge ma
con l’entusiasmo degli insegnanti) tutte le barriere che ostacolano la
vita migliore in Serbia cadranno a effetto domino. Dalla lezione di
lingua serba alle riforme economiche! Dalla lezione di lingua serba alla
lotta contro la corruzione! Dalla lingua serba all’universo!
Il vostro potere è immenso e il vostro compito è di portata
strategica. In ciò consiste la differenza fra voi e vari manager,
consulenti, coordinatori, amministratori, ricchi proprietari di aziende e
altri venditori di nebbia. Nelle loro mani ci sono progetti, aziende,
aerei e camion, nelle vostre è il futuro di questo paese. Non
dimenticate mai – VOI SIETE I PROFESSORI”.
Fonte: www.balcanicaucaso.org
1 commento:
Bella, molto bella. Se sostituiamo "Serbia" con "Italia" non siamo molto distanti dalla nostra realtà. E penso che vale anche per molti altri paesi a noi vicini, geograficamente e culturalmete, anche se con sfumature diverse. Per fortuna ci sono ancora professori così.
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