domenica 16 dicembre 2012

TRENTINO ALTO ADIGE, TERRA DI CONFINE

Un'ora di percorrenza in autobus dall'aeroporto 'Valerio Catullo' e ti trovi tra gli altissimi monti del Trentino. Potenti madonne, per dirla con Emily Dickinson, che superano i tremila metri di altezza. E ti si apre davanti una terra fatta di chilometri e chilometri di boschi, monti, vigneti a perdita d'occhio, casolari in legno, chiesine di villaggio dai campanili aguzzi. Il fiume Adige attraversa la regione in tutta la sua lunghezza. Ecco perché l'Azienda di Promozione Turistica ha scelto come simbolo del Trentino una farfalla, per evocare la conformazione di questo territorio: una farfalla dove le ali rappresentano le montagne, separate dalla linea netta dell'Adige.
Da sempre terra di confine, il Trentino-Alto Adige è quell'estrema propaggine dell'Italia orientale che va a sbucare in territorio austriaco, di cui ha fatto parte tra il 1363 ed il 1919. E l'impronta si sente. Più a Bolzano che a Trento, per la verità. In una delle piazze cittadine di Trento si erge il busto di Dante Alighieri. A Bolzano, invece, abbiamo piazza Walther, sulla quale si erge il busto del maggior poeta medievale di lingua tedesca: Walther von der Vogelweide (1170-1230). Basta solo questo a rimarcare la differenza tra le due parti di questa regione. (Lucia Gangale)

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