giovedì 6 ottobre 2011

CIAO STEVE


(Adnkronos) - San Francisco, 6 ott. - Steve Jobs era la star della tecnologia, e le reazioni alla notizia della sua morte ricordano quelle delle altri grandi icone pop. Alla sede della Apple, dove la bandiera della compagnia e' a mezz'asta, i fan a lutto portano fiori. Altri si sono ritrovati in un parco, dove hanno organizzato una veglia con i propri iPhone, alzando il volume sul suono di una campana da preghiera tibetana, in ricordo di Jobs, fervente buddista zen. A Palo Alto, in California, davanti alla sua casa, la polizia ha dovuto chiudere la strada. Sul marciapiede qualcuno ha scritto: "Steve, hai reso le nostre vite migliori". Anche le grandi personalita' della tecnologia e dell'informatica hanno voluto condividere il proprio ricordo di Steve Jobs. Paul Allen, cofondatore della Microsoft, ha ricordato le sue capacita' di lottare contro le avversita'. Il presidente della Google, Eric Schmidt, ha affermato che "Steve ha creato un connubio di stile e tecnologia che difficilmente si ripresentera' in futuro". Il cofondatore della Apple, Steve Wozniak, ha detto: "e' come quando sono morti Jhon Lennon, o John Kennedy ... sono impressionato, stupito". "Mi sono innamorato del mondo di Steve Jobs dal mio primo computer Apple" ha affermato lo scrittore Salman Rushdie, "e' stato uno dei grandi architetti del reale".

(Corriere della Sera) - «GENIO ASSOLUTO» – «È stato un genio assoluto – commenta in via Morgagni, a due passi dalla Sapienza, Francesca Piroli, 22 anni, studentessa di informatica, che ha appena acquistato una cover arancione per Ipad 2 – E un esempio da seguire, ha rivoluzionato il modo di comunicare». Il viavai (come al solito) è continuo davanti agli negozi della Capitale che vendono Macintosh. Tutti sanno della scomparsa del fondatore della Apple di Cupertino: un universo multiforme, e trasversale, quello dei “mac users” che giovedì ha rivolto l’ultimo saluto a Steve Jobs. «Stamattina quanto il mio coinquilino me l’ha detto pensavo fosse uno scherzo – dice Lorenzo Piccolo, 32 anni, ricercatore, davanti allo store Futura Grafica di via Merulana – Quando se ne va una persona così, il mondo diventa più povero».

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