lunedì 9 novembre 2009

GENERAZIONE SENZA IDEALI?

Ho seguito il professor ALESSANDRO MELUZZI, volto noto della Rai Tv, in una conferenza dedicata al tema della famiglia, e ad un certo punto il discorso è caduto sulle domeniche passate dalla gente nei centri commerciali. Perché non si sa dove andare e cosa fare.
E' vero.
La gente va in questi posti per riempire un senso di vuoto e di valori. Svuotando il portafogli.
La situazione è deprimente. E' il trionfo dell'industria consumistica.
E i giovani?
Buttati, come sono, in un vuoto valoriale ed affettivo senza precedenti, per via dello sfascio sempre più frequente delle famiglie, risultano, per la prima volta nella storia, essere meno colti e preparati dei loro padri, i cui padri, ed i padri dei padri, hanno sgobbato vite intere per dar loro un'istruzione più elevata che permettesse loro di riuscire meglio nella vita.
Ma c'è di più. Non solo i giovani hanno pochi spazi di espressione e troppi telefonini ed hi-pod. Ad essi manca il rapporto con il gruppo dei pari, per cui la psicologia, in questo vuoto di rapporti umani, si è dovuta inventare la Pearc Education. Ad essi manca anche la tensione intellettuale e morale per costruire qualcosa di importante.
Mi guardo intorno e non posso dargli torto. Cosa fanno di importante i giovani in questa società? Quali proposte concrete hanno da offrire? E' vero che vivacchiano alla giornata, anche sul fronte scolastico? E' solo quella descritta da Moccia nella sua pseudoletteratura la gioventù del XXI secolo?
E' proprio una generazione il cui cervello è stato sostituito dalla tecnologia?
Che il sesso virtuale ha sostituito quello della cascina dei nonni?
Che il '68 per loro è stata solo l'epoca del rock and roll e di Woodstock?
Che bisogna inventarsi stragi a scuola e balle su YouTube per sentirsi qualcuno?
E' solo mancanza di responsabilità la loro vita, protetta com'è dall'indifferenza degli adulti?
Che un direttore di scuola ha dovuto dimettersi per aver punito in maniera esemplare i bulli che avevano offeso un disabile, tanto perché aveva deciso di non essere indifferente?
Non hanno proprio niente da dire questi giovani?
Quando fanno cazzate dicono che non sanno nemmeno loro perché le hanno fatte? Forse per noia?
E' proprio vero che ognuno pensa solo agli affari suoi?
Sarà, ma effettivamente non vedo una generazione di fenomeni.
Non vedo partecipazione, interesse, ideali, passione. Solo un campare alla giornata.
Per chi mi dovrei sbattere? Forse ognuno di questi giovani pensa questo nella sua testa.
Aiuto. Che qualcuno mi smentisca.

1 commento:

Lenny ha detto...

se c'è una cosa che mi fa incazzare sono tutti quei ragazzetti che quando salgono su autobus, metro e altri mezzi pubblici accendono il loro i-pod e sentono la musica, senza usare auricolari e senza rispettare tutti gli altri viaggiatori presenti, costretti a sentire anche loro quella musica....per non parlare di certi auricolari che è come se non esistessero in quanto la musica si sente ugualmente....che rabbia ! Glieli fracasserei quegli aggeggetti !!

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