La cultura a Benevento colpisce ancora. E va a segno l'ennesima iniziativa presentata dalle Edizioni Realtà Sannita. Lo stand librario, allestito da Annamaria Gangale e Silvia Rampone per conto dell'editore Giovanni Fuccio, ha registrato ancora una volta un grande successo di pubblico. A fine giornata sono andati quasi esauriti i volumi esposti nello stand all'interno dell'elegante Palazzo Paolo V, sul corso Garibaldi, via principale della città. La letteratura si unisce così al gusto delle leccornie presentate nell'ambito della rassegna BenTorrone, che ha attirato espositori dolciari da tutta Italia. Ma a quando una fiera del libro o (escluso il premio Strega) una rassegna letteraria alternativa nella città delle streghe e dei Longobardi.
lunedì 30 novembre 2009
CHE ROBA
Un ragazzetto ed una ragazzetta, seduti sul muretto di cinta antistante il supermercato, nella penombra della sera. Lui a lei: "Ieri ho studiato niente poco di meno che due ore di fila. Credevo che mi andasse in pappa il cervello..."
Strano che non gli si fonda quando stanno a cazzeggiare dodici ore di fila su Facebook. Misteri della mente umana
martedì 24 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
RICERCO ARDENTEMENTE LA BELLEZZA...
L'appello di Papa Benedetto XV a ricercare la bellezza in ogni cosa ed a donarla al prossimo è uno dei messaggi più sublimi che questo pontefice abbia dato all'umanità.
E devo dire che un'affermazione del genere è quasi stupefacente, nella sua semplice evidenza.
Tutta la Creazione parla di bellezza. Lo sforzo dell'uomo dovrebbe consistere nel preservare ed incentivare il patrimonio di bellezza che Dio ci ha donato con la creazione. Bellezza come cura del patrimonio ambientale e come cura nelle relazioni interpersonali.
Anche il Vangelo parla di bellezza in ogni passo. Dalle nozze di Cana al discorso sulle Beatitudini, dalla bellezza della Madonna a quella del Suo Figlio, dal desiderio del Signore di fare belli e sani gli storpi che con fede lo pregavano di essere guariti, all'indicare la bellezza che nell'animo della peccatrice consisteva nell'avere tanto amato. Fino a quell' autentico capolavoro di bellezza che è la trasfigurazione del Signore, la sua Resurrezione dopo la croce.
La bellezza sta nel trattare tutte le cose e gli essere dell'Universo per la loro intrinseca dignità e non per un uso distorto ed utilitaristico che l'uomo malvagio vorrebbe fare di ogni cosa.
Il platonismo e neoplatonismo lo avevano già capito: il desiderio delle creature per la bellezza non è altro che la loro tensione verso il Divino.
E devo dire che un'affermazione del genere è quasi stupefacente, nella sua semplice evidenza.
Tutta la Creazione parla di bellezza. Lo sforzo dell'uomo dovrebbe consistere nel preservare ed incentivare il patrimonio di bellezza che Dio ci ha donato con la creazione. Bellezza come cura del patrimonio ambientale e come cura nelle relazioni interpersonali.
Anche il Vangelo parla di bellezza in ogni passo. Dalle nozze di Cana al discorso sulle Beatitudini, dalla bellezza della Madonna a quella del Suo Figlio, dal desiderio del Signore di fare belli e sani gli storpi che con fede lo pregavano di essere guariti, all'indicare la bellezza che nell'animo della peccatrice consisteva nell'avere tanto amato. Fino a quell' autentico capolavoro di bellezza che è la trasfigurazione del Signore, la sua Resurrezione dopo la croce.
La bellezza sta nel trattare tutte le cose e gli essere dell'Universo per la loro intrinseca dignità e non per un uso distorto ed utilitaristico che l'uomo malvagio vorrebbe fare di ogni cosa.
Il platonismo e neoplatonismo lo avevano già capito: il desiderio delle creature per la bellezza non è altro che la loro tensione verso il Divino.
IL CENTRO COMMERCIALE, LUOGO CULT DELLA NOSTRA ERA
Dopo le parole del professor Meluzzi mi sono documentata. Ebbene sì: nelle grandi città ed in quelle medio piccole la gente passa il tempo ai centri commerciali, deputati a nuovo luogo di riunione del XXI secolo.
Ogni epoca ha le sue mode e la nostra era consumistica ha fatto del centro commerciale il suo simbolo.
Ma ci pensate?
Nell'antica Grecia era l'agorà. A Roma le terme. Nel Medioevo i monasteri. Nel Rinascimento le corti e le accademie. Nell'Illuminismo i caffè (stupenda invenzione a cui la nostra epoca deve moltissimo).
Ed ora il centro commerciale. Dove si va per spendere e per passare il tempo senza fare nulla di eroico, nulla di culturale e nulla di ammantato di alta idealità. Solo affari. Business to business.
Propongo qualcosa per svecchiare i centri commerciali. Se proprio la gente deve riunirsi lì metteteci pure un museo, una galleria d'arte, un salotto letterario ed un angolo per leggere i giornali, un centro benessere e baby parking, nonché una sala per le conferenze ed una per le feste dei teen agers. Metteteci una sala video, una per ascoltare musica e magari un'altra per studiare.
Vuoi vedere che arriveremo anche a questo?
Ogni epoca ha le sue mode e la nostra era consumistica ha fatto del centro commerciale il suo simbolo.
Ma ci pensate?
Nell'antica Grecia era l'agorà. A Roma le terme. Nel Medioevo i monasteri. Nel Rinascimento le corti e le accademie. Nell'Illuminismo i caffè (stupenda invenzione a cui la nostra epoca deve moltissimo).
Ed ora il centro commerciale. Dove si va per spendere e per passare il tempo senza fare nulla di eroico, nulla di culturale e nulla di ammantato di alta idealità. Solo affari. Business to business.
Propongo qualcosa per svecchiare i centri commerciali. Se proprio la gente deve riunirsi lì metteteci pure un museo, una galleria d'arte, un salotto letterario ed un angolo per leggere i giornali, un centro benessere e baby parking, nonché una sala per le conferenze ed una per le feste dei teen agers. Metteteci una sala video, una per ascoltare musica e magari un'altra per studiare.
Vuoi vedere che arriveremo anche a questo?
LA SCUOLA2. ALTA LETTERATURA
Storie di maestrine on the road, cinquant'anni fa. Sono stata ad una cerimonia di premiazione, in cui è stata data lettura - deprimente - del racconto dell'eroica maestrina che, per partecipare alle riunioni dei docenti, sfidava il fango e le intemperie, e poi nel testo riporta le osservazioni del preside alla riunione, e tutta l'ambientazione naturalistica dello sfigato paesino dove la nostra eroina andava ad insegnare ai bimbi.
Ma per carità... La maestra di Segrate Milanese sarà stata pure un'ottima maestra, ma il mestiere di scrittore, abbiate pietà, lasciatelo fare a qualcuno che possa veramente emozionare l'anima. Che sappia scrivere bene. Che parli di cose che toccano tutti, non di roba che non interessa a nessuno.
In quella sala erano tutti annoiatissimi, e nessuno cagava la lettrice di questa robaccia.
Ma per carità... La maestra di Segrate Milanese sarà stata pure un'ottima maestra, ma il mestiere di scrittore, abbiate pietà, lasciatelo fare a qualcuno che possa veramente emozionare l'anima. Che sappia scrivere bene. Che parli di cose che toccano tutti, non di roba che non interessa a nessuno.
In quella sala erano tutti annoiatissimi, e nessuno cagava la lettrice di questa robaccia.
Un livello un po' più alto, la prossima volta, via.
LA SCUOLA 1 - SULLA SEDUZIONE...
Ex alunna, attualmente in quinto superiore, figlia di una barista che è una forza della natura, sta lavorando alla tesina d'esame.
Chiedo: "Su che cosa la fai?"
E lei, pronta, con quegli occhietti vispi e con la sua inconfondibile verve: "Sulla seduzione!".
Evvai!
Finalmente dopo la morte, il suicidio, la droga, la depressione, la guerra, il lutto, la solitudine, e cioè le solite tesine trite e ritrite che stiamo lì a sorbirci in commissione d'esame, qualcosa di allegro.
Finalmente!
Penso che le tesine dicano molto sul carattere di un giovane.
La mia ex alunna è sempre stata un mostro di simpatia e penso che saprà discutere l'argomento in maniera appropriata ed anche garbata, com'è lei.
Brava, gioia. Ti auguro un bel 100 e lode!
Chiedo: "Su che cosa la fai?"
E lei, pronta, con quegli occhietti vispi e con la sua inconfondibile verve: "Sulla seduzione!".
Evvai!
Finalmente dopo la morte, il suicidio, la droga, la depressione, la guerra, il lutto, la solitudine, e cioè le solite tesine trite e ritrite che stiamo lì a sorbirci in commissione d'esame, qualcosa di allegro.
Finalmente!
Penso che le tesine dicano molto sul carattere di un giovane.
La mia ex alunna è sempre stata un mostro di simpatia e penso che saprà discutere l'argomento in maniera appropriata ed anche garbata, com'è lei.
Brava, gioia. Ti auguro un bel 100 e lode!
DESTRI E SINISTRI
L'UOMO DELLA GELMINI
Fonte: http://milano.blogosfere.it/2009/11/santa-giulia-montecity-nellinchiesta-spunta-il-nome-di-giorgio-patelli-si-teme-anche-lo-smaltimento.html
Nell'ormai nota inchiesta sulla bonifica di Santa Giulia, segnala oggi IlRiformista, è emerso il nome dell'imprenditore Giorgio Patelli, futuro marito del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Gli inquirenti vogliono approfondire il suo ruolo quando era socio della Tecno.Geo, una società di consulenza nel settore ambiente che nel 2006 faceva parte del comitato tecnico regionale che doveva presentare le valutazioni di impatto ambientale richieste per la realizzazione di nuove cave (fonte immagine).
Spiega il quotidiano che "le sue entrate nel mondo imprenditoriale della bergamasca sono dovute all'ottimo rapporto che lo lega a Ottavio Cavalleri, titolare dell'omonima impresa edile, appaltatrice di numerose infrastrutture lombarde. Il nome di Patelli salta per la prima volta fuori in consiglio regionale il 14 gennaio del 2002. I consiglieri di centrosinistra chiedono un'interrogazione urgente all'assessore Nicoli Cristiani, per l'autorizzazione rilasciata dallo stesso per la cava in località 'Crodello' di Pontoglio in provincia di Brescia riguardante un'opera stradale in ValSeriana, subappaltata in parte alla ditta Cavalleri"
I consiglieri chiedevano se la giunta non ritenesse opportuno "verificare l'esistenza di eventuali analoghe situazioni riguardanti l'operato del dott. Patelli, nella duplice qualità di operatore del settore e componente di un Comitato che si esprime sulle autorizzazioni".
Iniziò un processo per tangenti: Cavalleri fu condannato per aver falsificato alcuni documenti dell'Anas per giustificare le estrazioni e Patelli fu sentito come testimone.
Insomma, l'inchiesta sulla bonifica dell'area Montecity-Santa Giulia, iniziata nel febbraio scorso, continua ad espandersi a macchia d'olio.
Spiega il quotidiano che "le sue entrate nel mondo imprenditoriale della bergamasca sono dovute all'ottimo rapporto che lo lega a Ottavio Cavalleri, titolare dell'omonima impresa edile, appaltatrice di numerose infrastrutture lombarde. Il nome di Patelli salta per la prima volta fuori in consiglio regionale il 14 gennaio del 2002. I consiglieri di centrosinistra chiedono un'interrogazione urgente all'assessore Nicoli Cristiani, per l'autorizzazione rilasciata dallo stesso per la cava in località 'Crodello' di Pontoglio in provincia di Brescia riguardante un'opera stradale in ValSeriana, subappaltata in parte alla ditta Cavalleri"
I consiglieri chiedevano se la giunta non ritenesse opportuno "verificare l'esistenza di eventuali analoghe situazioni riguardanti l'operato del dott. Patelli, nella duplice qualità di operatore del settore e componente di un Comitato che si esprime sulle autorizzazioni".
Iniziò un processo per tangenti: Cavalleri fu condannato per aver falsificato alcuni documenti dell'Anas per giustificare le estrazioni e Patelli fu sentito come testimone.
Insomma, l'inchiesta sulla bonifica dell'area Montecity-Santa Giulia, iniziata nel febbraio scorso, continua ad espandersi a macchia d'olio.
giovedì 19 novembre 2009
CENT'EURO DI SOLITUDINE
La Stampa, 19 novembre 2009
Scrive uno sventurato lettore, padre di due ragazzi laureati brillantemente e decisi a intraprendere la carriera accademica. Alla ricerca di sblocchi professionali, la prole si è imbattuta in un’offerta dell’Università di Milano: venti ore di lezione in un corso di storia contemporanea incentrato sull’età repubblicana. Compenso del contratto: 100,00 euro. Sulle prime il lettore ha creduto a un posizionamento errato della virgola. Non pretendeva per i figli lo stipendio a quattro zeri di un manager di Wall Street, ma almeno quello di un precario: 1000 euro. Invece erano proprio cento. Cinque l’ora. Lordi naturalmente. Meno, molti meno di quanti ne prenda una badante.Immagino cosa starete pensando: questo ha scoperto l’acqua calda. Il mondo ha bisogno di badanti, non di professori. Avendo ucciso il futuro, la società dell’emergenza non sa più programmare armonicamente il proprio sviluppo e prende le sue decisioni sulla spinta delle necessità immediate. Sfrutta i giovani per tutelare gli anziani che li mantengono, cristallizzandoli in un’eterna e insana adolescenza. Taglia i costi per far quadrare i conti, anche se quei tagli porteranno a un calo della qualità e quindi del guadagno. Ed è disposta a pagare bene solo quei servizi che rispondono a un’esigenza non procrastinabile: la cura in casa degli infermi, la riparazione della tubatura che si rompe. Sarà pure acqua calda. Però ci sia almeno concesso dire che brucia. Brucia da morire.
MASSIMO GRAMELLINI
mercoledì 18 novembre 2009
domenica 15 novembre 2009
PORNOSTUDENTESSE E PORNO PAY TV...
L'economista vicentino Eugenio Benetazzo parla dello scenario di attuale crisi, con riferimenti inquietanti...
Da seguire!
Da seguire!
DEPRIMENTE
Possibile che oggi in tv abbiano scomodato un filosofo del calibro di Stefano Zecchi per parlare del "Grande Fratello", ovvero della tv spazzatura?
E ne parlano anche?
Ancora?!?
Parlano di tutto quello scenario di derelitti, sciancati, analfabeti, travestiti ed invertiti, donnette, mignottelle, falliti e sfaticati che, non avendo altro da esibire, esibiscono il loro nulla, spogliando la loro anima del vestimento del pudore?
Ma chi la guarda sta' televisione? Con questa sottospecie di umanità?
"Dopo la gente si è sensibilizzata sul problema della diversità".
Ma a chi la venite a raccontare?
Sarà, ma la sera la gente preferisce uscire ed andare a seguire la conferenza ed il concerto, lo spettacolo giovanile o quello teatrale.
Sarà vero che la cultura costa, ma almeno produce vantaggi sul piano sociale. L'incultura, invece, costa molto di più, perché fa danni.
Ed il giochetto della televisione è sempre diabolico e sempre quello: parlare male di sé stessa e dei suoi scarti, ma parlarne sempre e comunque. Per indurti a guardare, per suscitare il voyeurista che è in te, per farti esporre perché se non ti esponi e ti degradi non sei più nessuno.
Dopo che è riuscita a mercificare pure l'anima cos'altro aspettarsi?
E ne parlano anche?
Ancora?!?
Parlano di tutto quello scenario di derelitti, sciancati, analfabeti, travestiti ed invertiti, donnette, mignottelle, falliti e sfaticati che, non avendo altro da esibire, esibiscono il loro nulla, spogliando la loro anima del vestimento del pudore?
Ma chi la guarda sta' televisione? Con questa sottospecie di umanità?
"Dopo la gente si è sensibilizzata sul problema della diversità".
Ma a chi la venite a raccontare?
Sarà, ma la sera la gente preferisce uscire ed andare a seguire la conferenza ed il concerto, lo spettacolo giovanile o quello teatrale.
Sarà vero che la cultura costa, ma almeno produce vantaggi sul piano sociale. L'incultura, invece, costa molto di più, perché fa danni.
Ed il giochetto della televisione è sempre diabolico e sempre quello: parlare male di sé stessa e dei suoi scarti, ma parlarne sempre e comunque. Per indurti a guardare, per suscitare il voyeurista che è in te, per farti esporre perché se non ti esponi e ti degradi non sei più nessuno.
Dopo che è riuscita a mercificare pure l'anima cos'altro aspettarsi?
LA GIOC - GIOVENTU' OPERAIA CRISTIANA
Ogni giovane lavoratore vale più di tutto l'oro del mondo perché figlio di Dio
Joseph Cardijn
Joseph Cardijn
Oggi è attiva in 60 Paesi ed in Italia, dove nasce negli anni Quaranta, è particolarmente attiva a Roma e Torino.
Essa è una Onlus, cioè agisce senza scopi di lucro. Inoltre si autofinanzia per promuovere attività, quali:
- la settimana comunitaria in cui si sperimenta uno stile di vita sobrio ed equilibrato, si fa raccolta differenziata e commercio equo-solidale;
- la festa del 1° Maggio, con ritrovo ufficiale a Torino;
- la festa di zona, vissuta come momento conclusivo dell'anno;
- il campo estivo di formazione, a livello nazionale, vera opportunità di ritrovo e confronto che i giovani hanno.
Le attività di autofinanziamento vanno dalla vendita di torte davanti alle chiese ai banchetti, dalla vendita delle bottiglie fino all'autotassazione che ogni socio fa del 3% del suo stipendio annuo.
Per donare il 5 x 1000 basta inserire il codice fiscale della GiOC sul modello della dichiarazione dei redditi:
97620810016
giovedì 12 novembre 2009
L'OMBRA DI VALENTINO
A uno come Valentino Rossi si può perdonare tutto, persino la scarsa propensione a pagare le tasse nel suo Paese d'origine. Tutto tranne l'ultimatum posto alla Yamaha: o me o Lorenzo. Lorenzo è un giovane spagnolo, suo compagno di squadra ed erede designato. Ma in un afflato di insicurezza che mai avremmo creduto possibile, Valentino l'anarchico incolla il sedere al sellino come il peggiore degli uomini di apparato e pretende, ohibò, che nessuno gli faccia ombra.
E' il morbo della mediocrità e lo vediamo all'opera ogni giorno, in ogni consesso umano. Ne sono vittima quei capi che tendono a circondarsi di collaboratori poco dotati, privilegiando la fedeltà al talento, lo spirito di clan alla collaborazione compeitiva. Tutti lo fanno e tutti lo pagano, amaramente. Eppure continuano a farlo. Ad Austerlitz, Napoleone fu salvato da un generale estroso che contravvenendo ai suoi ordini giunse sul campo di battaglia al momento sbagliato, cioè giusto, rovesciandone l'esito. Dopo la vittoria l'Imperatore lo rimpiazzò con uno yesman. E fu Waterloo. "Ma Ben, quello è un cretino!", disse Arpinati a Mussolini, che lo aveva appena destituito da segretario del fascio per metterci l'atletico Starace. "Lo so" rispose il Duce, "ma un cretino obbediente". E finì a piazzale Loreto. E' che a un certo punto anche chi si ritiene un fenomeno perde la voglia di misurarsi con chi è bravo come lui e, per paura di essere sorpassato, preferisce lasciarsi portare alla rovina dalla bava dei servi che saranno i primi a tradirlo.
MASSIMO GRAMELLINI, La Stampa, 11 novembre 2009
E' il morbo della mediocrità e lo vediamo all'opera ogni giorno, in ogni consesso umano. Ne sono vittima quei capi che tendono a circondarsi di collaboratori poco dotati, privilegiando la fedeltà al talento, lo spirito di clan alla collaborazione compeitiva. Tutti lo fanno e tutti lo pagano, amaramente. Eppure continuano a farlo. Ad Austerlitz, Napoleone fu salvato da un generale estroso che contravvenendo ai suoi ordini giunse sul campo di battaglia al momento sbagliato, cioè giusto, rovesciandone l'esito. Dopo la vittoria l'Imperatore lo rimpiazzò con uno yesman. E fu Waterloo. "Ma Ben, quello è un cretino!", disse Arpinati a Mussolini, che lo aveva appena destituito da segretario del fascio per metterci l'atletico Starace. "Lo so" rispose il Duce, "ma un cretino obbediente". E finì a piazzale Loreto. E' che a un certo punto anche chi si ritiene un fenomeno perde la voglia di misurarsi con chi è bravo come lui e, per paura di essere sorpassato, preferisce lasciarsi portare alla rovina dalla bava dei servi che saranno i primi a tradirlo.
MASSIMO GRAMELLINI, La Stampa, 11 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
GENERAZIONE SENZA IDEALI?
Ho seguito il professor ALESSANDRO MELUZZI, volto noto della Rai Tv, in una conferenza dedicata al tema della famiglia, e ad un certo punto il discorso è caduto sulle domeniche passate dalla gente nei centri commerciali. Perché non si sa dove andare e cosa fare.
E' vero.
La gente va in questi posti per riempire un senso di vuoto e di valori. Svuotando il portafogli.
La situazione è deprimente. E' il trionfo dell'industria consumistica.
E i giovani?
Buttati, come sono, in un vuoto valoriale ed affettivo senza precedenti, per via dello sfascio sempre più frequente delle famiglie, risultano, per la prima volta nella storia, essere meno colti e preparati dei loro padri, i cui padri, ed i padri dei padri, hanno sgobbato vite intere per dar loro un'istruzione più elevata che permettesse loro di riuscire meglio nella vita.
Ma c'è di più. Non solo i giovani hanno pochi spazi di espressione e troppi telefonini ed hi-pod. Ad essi manca il rapporto con il gruppo dei pari, per cui la psicologia, in questo vuoto di rapporti umani, si è dovuta inventare la Pearc Education. Ad essi manca anche la tensione intellettuale e morale per costruire qualcosa di importante.
Mi guardo intorno e non posso dargli torto. Cosa fanno di importante i giovani in questa società? Quali proposte concrete hanno da offrire? E' vero che vivacchiano alla giornata, anche sul fronte scolastico? E' solo quella descritta da Moccia nella sua pseudoletteratura la gioventù del XXI secolo?
E' proprio una generazione il cui cervello è stato sostituito dalla tecnologia?
Che il sesso virtuale ha sostituito quello della cascina dei nonni?
Che il '68 per loro è stata solo l'epoca del rock and roll e di Woodstock?
Che bisogna inventarsi stragi a scuola e balle su YouTube per sentirsi qualcuno?
E' solo mancanza di responsabilità la loro vita, protetta com'è dall'indifferenza degli adulti?
Che un direttore di scuola ha dovuto dimettersi per aver punito in maniera esemplare i bulli che avevano offeso un disabile, tanto perché aveva deciso di non essere indifferente?
Non hanno proprio niente da dire questi giovani?
Quando fanno cazzate dicono che non sanno nemmeno loro perché le hanno fatte? Forse per noia?
E' proprio vero che ognuno pensa solo agli affari suoi?
Sarà, ma effettivamente non vedo una generazione di fenomeni.
Non vedo partecipazione, interesse, ideali, passione. Solo un campare alla giornata.
Per chi mi dovrei sbattere? Forse ognuno di questi giovani pensa questo nella sua testa.
Aiuto. Che qualcuno mi smentisca.
E' vero.
La gente va in questi posti per riempire un senso di vuoto e di valori. Svuotando il portafogli.
La situazione è deprimente. E' il trionfo dell'industria consumistica.
E i giovani?
Buttati, come sono, in un vuoto valoriale ed affettivo senza precedenti, per via dello sfascio sempre più frequente delle famiglie, risultano, per la prima volta nella storia, essere meno colti e preparati dei loro padri, i cui padri, ed i padri dei padri, hanno sgobbato vite intere per dar loro un'istruzione più elevata che permettesse loro di riuscire meglio nella vita.
Ma c'è di più. Non solo i giovani hanno pochi spazi di espressione e troppi telefonini ed hi-pod. Ad essi manca il rapporto con il gruppo dei pari, per cui la psicologia, in questo vuoto di rapporti umani, si è dovuta inventare la Pearc Education. Ad essi manca anche la tensione intellettuale e morale per costruire qualcosa di importante.
Mi guardo intorno e non posso dargli torto. Cosa fanno di importante i giovani in questa società? Quali proposte concrete hanno da offrire? E' vero che vivacchiano alla giornata, anche sul fronte scolastico? E' solo quella descritta da Moccia nella sua pseudoletteratura la gioventù del XXI secolo?
E' proprio una generazione il cui cervello è stato sostituito dalla tecnologia?
Che il sesso virtuale ha sostituito quello della cascina dei nonni?
Che il '68 per loro è stata solo l'epoca del rock and roll e di Woodstock?
Che bisogna inventarsi stragi a scuola e balle su YouTube per sentirsi qualcuno?
E' solo mancanza di responsabilità la loro vita, protetta com'è dall'indifferenza degli adulti?
Che un direttore di scuola ha dovuto dimettersi per aver punito in maniera esemplare i bulli che avevano offeso un disabile, tanto perché aveva deciso di non essere indifferente?
Non hanno proprio niente da dire questi giovani?
Quando fanno cazzate dicono che non sanno nemmeno loro perché le hanno fatte? Forse per noia?
E' proprio vero che ognuno pensa solo agli affari suoi?
Sarà, ma effettivamente non vedo una generazione di fenomeni.
Non vedo partecipazione, interesse, ideali, passione. Solo un campare alla giornata.
Per chi mi dovrei sbattere? Forse ognuno di questi giovani pensa questo nella sua testa.
Aiuto. Che qualcuno mi smentisca.
venerdì 6 novembre 2009
SUL CROCIFISSO
“Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana che ha sparso per il mondo l’idea dell’eguaglianza tra gli uomini fino allora assente”.
Natalia Ginzburg, L'Unità (quotidiano fondato da Antonio Gramsci, allora organo del Partito comunista italiano) 22 marzo 1988
Sicuramente Nostro Signore aveva previsto pure questa, quando aveva detto: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli" . Un mio collega ateo fino al midollo dichiarava che a lui vedere il crocifisso nelle aule scolastiche non generava nessun fastidio. Io rispettavo il suo pensiero e lui rispettava il Crocifisso.
Ogni qual volta, nella Storia, l'uomo ha voluto fare a meno di Dio è successa una catastrofe. Ma l'uomo ripete sempre gli stessi errori. Diabolicamente.
A me, credente imperfetta, adesso vogliono far dimenticare che c'è stato chi mi ha tanto amato da dare la Sua vita per me. Vogliono togliere dallo sguardo dei giovani l'immagine del Cristo sofferente e morente per il bene dell'umanità, Luce d'infinito amore, per i ragazzi perennemente in cerca di un senso di vita. Quegli stessi giovani per i quali oggi non ci sono veri maestri.
Non riesco ad accettarlo.
Chissà quando il Padreterno si stuferà di noi...
BANDIERA EUROPEA, SIMBOLO MARIANO
Lo stendardo è ispirato al giudeo-cristianesimo
IL SIMBOLO DELLA BANDIERA EUROPEA E' STATO RIPRESO DALLA CORONA DELLA MADONNA
IL SIMBOLO DELLA BANDIERA EUROPEA E' STATO RIPRESO DALLA CORONA DELLA MADONNA
L'idea è del disegnatore cattolico Arsène Heitz
Anche se la discussione sull'inserimento di un richiamo esplicito al cristianesimo nel preambolo della Costituzione europea è ancora in corso e non passa settimana che papa Wojtyla spinga decisamente su questo tasto, è un dato di fatto che lo stesso testo costituzionale ribadisca solennemente che la bandiera dell'Unione europea resta quella attuale, con dodici stelle disposte a cerchio in campo azzurro. Un vessillo che porta impresso il marchio del cristianesimo. Sia i colori, che i simboli, che la loro disposizione in tondo sono stati ripresi direttamente dalla devozione mariana. Dall'azzurro del cielo alle dodici stelle che sono infatti quelle dell'Apocalisse biblica in cui compare la madonna con in capo una corona.Un frutto dell'idea del designer cattolico francese Arsène Heitz, vincitore del concorso europeo bandito a Strasburgo nel 1955, che nutriva una speciale venerazione per la madonna e che impressionò favorevolmente la commissione giudicatrice presieduta da un belga di religione ebraica. L'azzurro e il bianco (le stelle nel bozzetto originale erano bianche poi sono diventate gialle) erano i colori della bandiera del neonato Stato d'Israele e simbolicamente le dodici stelle della madonna uniscono il giudeo-cristianesimo. La donna di Nazareth, in effetti, è la ``Figlia di Sion'' per eccellenza, è il legame tra Antico e Nuovo Testamento, mentre dodici sono i figli di Giacobbe e le tribù di Israele e dodici gli apostoli di Gesù.A conferma dell'ispirazione biblica e al contempo devozionale dello stendardo europeo il disegnatore francese riuscì a far passare la sua tesi nei confronti di chi chiedeva lumi sul perché delle dodici stelle quando all'epoca i paesi dell'Unione erano solo sei. Pur non rivelando la fonte religiosa della sua ispirazione per non creare contrasti, sostenne che il dodici era, per la sapienza antica ``un simbolo di pienezza'' e non doveva essere mutato neanche se i membri avessero superato quel numero. Come difatti avvenne e come è ora stato stabilito definitivamente dalla nuova Costituzione, anche quando fra pochi anni la superpotenza imperialista europea 25 o 48 membri. La seduta solenne durante la quale la bandiera venne adottata si tenne guarda caso l'8 dicembre del 1955, il giorno in cui la Chiesa celebra la festa dell'"Immacolata Concezione''.
La bandiera dell'Europa raffigura dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu.
Anche se la bandiera viene comunemente associata all'Unione europea venne inizialmente adottata dal Consiglio d'Europa ed è pensata per rappresentare l'intera Europa geografica e non una particolare organizzazione come la stessa Unione europea o il Consiglio d'Europa.
La bandiera venne formalmente adottata dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, approvando la formale proposta dell'araldo capo irlandese, il 25 ottobre 1955 e dal Comitato dei Ministri a Parigi l'8 dicembre dello stesso anno.
Anche se la bandiera viene comunemente associata all'Unione europea venne inizialmente adottata dal Consiglio d'Europa ed è pensata per rappresentare l'intera Europa geografica e non una particolare organizzazione come la stessa Unione europea o il Consiglio d'Europa.
La bandiera venne formalmente adottata dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, approvando la formale proposta dell'araldo capo irlandese, il 25 ottobre 1955 e dal Comitato dei Ministri a Parigi l'8 dicembre dello stesso anno.
La bandiera venne anche adottata nel 1985 dai capi di Stato e di governo della Comunità europea quale emblema ufficiale della CE.
martedì 3 novembre 2009
UN PELO DI TRANS
"Un pelo di donna tira tutto il mondo", recita l'antico proverbio. Bei tempi quelli in cui a decidere le sorti del mondo erano le donne con le loro "armi" nascoste.
Ma alla luce dei recenti avvenimenti forse il vecchio detto andrebbe rivisto.
L'ambiguo oggi tira di più, ed il caso Marrazzo è cronaca che diventerà storia.
Ma alla luce dei recenti avvenimenti forse il vecchio detto andrebbe rivisto.
L'ambiguo oggi tira di più, ed il caso Marrazzo è cronaca che diventerà storia.
L'ex presidente della Regione Lazio si dice ormai in preda ad una sofferenza profonda, alla quale tuttavia forse non pensava quando, con la moglie e le sue tre figlie all'oscuro, andava a trovare in appartamento le sue costose e particolari "amiche"...
Anni fa in un divertentissimo film tra il comico ed il poliziesco l'attore Teo Teocoli interpretava la parte di un trans di nome Zobeide, legato sentimentalmente al capo della polizia cittadina. La storia era tratteggiata con tinte tenere, quelle proprie di un rapporto profondo e complice, che va oltre l'identità sessuale dei protagonisti, tanto da dirsi amore vero. Non ci sono notti di sesso e coca, né piedipiatti che fanno irruzione nel chiuso di appartamenti a luci rosse, e neppure video hard che girano di qua e di là.
Il film è anticipatore dei gusti del maschio del XXI secolo. Riporta in chiave ironica il vizietto tutto nascosto che fa del genere trans un cult in grado in un colpo solo di soddisfare la parte maschile e femminile che è negli uomini.
Presumibilmente in tutti, visto che, come dice la collega di Scienze, in base alle statistiche su 100 uomini 50 sono omo, 25 un po' e un po', e solo altri 25 maschi per così dire puri.
Luciana Littizzetto fa bene allora a dire: "Rivalutate noi donne. Noi non andiamo a trans e nemmeno a escort, anzi con i soldi che un uomo spende per una notte di sesso noi compriamo tutta una serie di cose utili per la casa".
Eppure, a onor del vero, che Marrazzo avesse una fissa per la dietrologia avrei dovuto capirlo anni fa, quando incontrai il personaggio al Teatro Comunale di Benevento.
Ero stata invitata in qualità di lettrice per il Premio Strega e recensivo un libro di racconti di una semiologa bolognese, fissata con i trucchi e gli inganni della comunicazione.
L'argomento, notai, suscitava la pruderie del presidente, chiamato lì a condurre la serata. Tant'è che quando nel mio commento mi soffermai su ciò che si nasconde dietro i discorsi più ingenui e le persone più insospettabili lui mi chiese subito: "Per esempio?!?".
Oggi la risposta sarebbe più approfondita.
Anni fa in un divertentissimo film tra il comico ed il poliziesco l'attore Teo Teocoli interpretava la parte di un trans di nome Zobeide, legato sentimentalmente al capo della polizia cittadina. La storia era tratteggiata con tinte tenere, quelle proprie di un rapporto profondo e complice, che va oltre l'identità sessuale dei protagonisti, tanto da dirsi amore vero. Non ci sono notti di sesso e coca, né piedipiatti che fanno irruzione nel chiuso di appartamenti a luci rosse, e neppure video hard che girano di qua e di là.
Il film è anticipatore dei gusti del maschio del XXI secolo. Riporta in chiave ironica il vizietto tutto nascosto che fa del genere trans un cult in grado in un colpo solo di soddisfare la parte maschile e femminile che è negli uomini.
Presumibilmente in tutti, visto che, come dice la collega di Scienze, in base alle statistiche su 100 uomini 50 sono omo, 25 un po' e un po', e solo altri 25 maschi per così dire puri.
Luciana Littizzetto fa bene allora a dire: "Rivalutate noi donne. Noi non andiamo a trans e nemmeno a escort, anzi con i soldi che un uomo spende per una notte di sesso noi compriamo tutta una serie di cose utili per la casa".
Eppure, a onor del vero, che Marrazzo avesse una fissa per la dietrologia avrei dovuto capirlo anni fa, quando incontrai il personaggio al Teatro Comunale di Benevento.
Ero stata invitata in qualità di lettrice per il Premio Strega e recensivo un libro di racconti di una semiologa bolognese, fissata con i trucchi e gli inganni della comunicazione.
L'argomento, notai, suscitava la pruderie del presidente, chiamato lì a condurre la serata. Tant'è che quando nel mio commento mi soffermai su ciò che si nasconde dietro i discorsi più ingenui e le persone più insospettabili lui mi chiese subito: "Per esempio?!?".
Oggi la risposta sarebbe più approfondita.
Postilla: Spuntano altri due video su Marrazzo?
Alessandra Mussolini è categorica: "Perdono, no! Per me il fatto di andare con un trans è la negazione dell'identità femminile!"
Alessandra Mussolini è categorica: "Perdono, no! Per me il fatto di andare con un trans è la negazione dell'identità femminile!"
LA SCOMPARSA DI ALDA MERINI
Proprio poche sere fa sono stata ad una conferenza su Alda Merini. L'ambiente, quello rilassato e colto di una biblioteca cittadina, dove si fa buona cultura e ci si ritrova con persone sconosciute come amici ad una cena. Il relatore, amico e psicologo di fiducia della grande poetessa dalla vita tormentata.
Ho letto qualche libro della Merini. Sublime e limpida la sua poesia, che sapeva e sa arrivare al cuore dei più, che non è ermetica, che si fa capire e si fa amare, intrisa com'è di dolore e di sconfinato amore per la vita.
Il dottore raccontava che la Merini gli dettava e gli leggeva le sue poesie per telefono. Che dopo un quindicennio di conoscenza e amicizia i due si davano ancora del lei. Che le sue poesie, sostenute da una robusta cultura, le venivano fuori dalla testa come fiori che sbocciano, sull'onda di una schietta ispirazione. La sua poesia ha sempre venduto molto, proprio per la capacità che aveva di arrivare a tutti.
Alda Merini si è spenta il giorno di Ognissanti.
Per lei, funerali di Stato mercoledì 4 novembre in Duomo a Milano.
Ho letto qualche libro della Merini. Sublime e limpida la sua poesia, che sapeva e sa arrivare al cuore dei più, che non è ermetica, che si fa capire e si fa amare, intrisa com'è di dolore e di sconfinato amore per la vita.
Il dottore raccontava che la Merini gli dettava e gli leggeva le sue poesie per telefono. Che dopo un quindicennio di conoscenza e amicizia i due si davano ancora del lei. Che le sue poesie, sostenute da una robusta cultura, le venivano fuori dalla testa come fiori che sbocciano, sull'onda di una schietta ispirazione. La sua poesia ha sempre venduto molto, proprio per la capacità che aveva di arrivare a tutti.
Alda Merini si è spenta il giorno di Ognissanti.
Per lei, funerali di Stato mercoledì 4 novembre in Duomo a Milano.
avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettataci
ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.
Noi tutti, branco di asceti
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
a non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.
Le dune del canto si sono chiuse,
Le dune del canto si sono chiuse,
la dannata magia dell'universo,
che tutto può sopra una molle sfera.
Non venire tu quindi al mio passato,
non aprirai dei delta vorticosi,
delle piaghe latenti, degli accessi
alle scale che mobili si dànno
sopra la balaustra del declino;
resta, potresti anche essere Orfeo
che mi viene a ritogliere dal nulla,
resta o mio ardito e sommo cavaliere,
io patisco la luce, nelle ombre
sono regina ma fuori nel mondo
potrei essere morta e tu lo sai
lo smarrimento che mi prende pieno
quando io vedo un albero sicuro.
(da: La Terra Santa, 1984)
(da: La Terra Santa, 1984)
COLLOQUI CON I GENITORI
La mamma apprensiva:
"Sa, professoressa, quando io lo sgrido Alberto mi dice sempre: "Io prendo i culi per tutti!". Ed io gli dico: "Tu prendi il tuo! Gli altri si prendono i loro".
La mamma "due pesi e due misure":
"Non so perché mia figlia sia così svogliata. Il maschio è bravissimo, già lavora, è laureato. E' un cranio. Così mi dicono".
LISTA UOVO
Ci sbattiamo per voi!
"Esci dal guscio. Vota la lista Uovo!"
Ed il messaggio gira su Facebook, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno!
Il messaggio, elaborato da studenti di Liceo, è così efficace da fare scuola di comunicazione politica.
Lo slogan ha così colpito che ieri sera me ne hanno parlato anche alcune ex alunne delle Magistrali. Qui, invece, come mi dicono, le elezioni per i rappresentanti si sono già concluse ed uno dei candidati, pare, è emerso dal fondo dell'aula magna tra effetti luminosi e musiche trionfali.
Che americanata!
"Esci dal guscio. Vota la lista Uovo!"
Ed il messaggio gira su Facebook, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno!
Il messaggio, elaborato da studenti di Liceo, è così efficace da fare scuola di comunicazione politica.
Lo slogan ha così colpito che ieri sera me ne hanno parlato anche alcune ex alunne delle Magistrali. Qui, invece, come mi dicono, le elezioni per i rappresentanti si sono già concluse ed uno dei candidati, pare, è emerso dal fondo dell'aula magna tra effetti luminosi e musiche trionfali.
Che americanata!
Comunque, Lista Uovo: mi raccomando di non fare una frittata!
Iscriviti a:
Post (Atom)