sabato 27 dicembre 2008

LE PAROLE DI ALBERONI PRIMA DELLA RIFORMA GELMINI

“Cosa fare per stimolare, far esprimere l’energia e la creatività giovanile impedendo però che diventi forza distruttiva, dissipazione, ma si incanali verso una meta costruttiva?
Non abbiamo a disposizione che la scuola. Me le nostre sono ancora le vecchie scuole progettate per l’insegnamento in aula mezza giornata. Oggi avremmo bisogno di college diurni in cui i ragazzi entrano alle 8 del mattino ed escono alle 7 di sera. Una scuola dove oltre allo studio tradizionale fanno ginnastica, sport, teatro, cinema, musica, e dove imparano anche attività artigianali di cui la società ha un assoluto bisogno come, per esempio, l’elettricista, l’idraulico, il falegname, il cuoco, il giardiniere, per cui escono avendo già un mestiere. Una scuola che richiede insegnanti preparati, motivati, pagati bene, che credono nel loro compito educativo e a cui sono stati restituiti l’autorevolezza e il potere necessari.
Certo, si tratta di un impegno – anche economico – colossale, che non può essere realizzato in un istante. Me se non ci si mette su questa strada avremo delle famiglie sempre più in difficoltà, dei giovani sbandati e gravi problemi di sviluppo economico”

Francesco AlberoniMode, modelli e idoli dell’Internazionale giovanile

Corriere della Sera, 12 maggio 2008

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