Voi, mie care turiste francesi di una certa età,
che ieri, in barba al sistema di videosorveglianza ed alle norme non scritte
del buon senso, avete forzato la porta dei bagni della stazione di Torino Porta
Nuova, infilandovi in massa all’interno per fare i vostri bisogni…
A voi, che avete avuto la fortuna di raggiungere un’età
molto in avanti e di godere il dono
della salute che vi permette di viaggiare per il mondo…
A voi, che venite dalla Patria della Liberté,
Egalité, Fraternité: ricordo che quel bagno, come tutti quelli delle stazioni
europee, è a pagamento, e che io, come gli altri che eravano lì, abbiamo pagato
i nostri 80 centesimi (anzi, a me la macchinetta ha anche inghiottito
proditoriamente 10 centesimi in più), per fruire di uno spazio pulito e
decoroso, che quella sommetta aiuta a mantenere tale. Ci siamo dovuti accodare
a voi, che avete scavalcato tutti col sistema della vostra amica che ha tirato
fuori un solo obolo per voi, che eravate parecchie, e sghignazzavate come le
oche giulive quando vi ficcavate in quella porta a vetri, nonostante il fischio
prolungato che avvertiva dell’infrazione, tanto alla vostra età è tutto
consentito, anche, magari, fare la morale agli altri.
Ah già… ma voi venite dalla Francia libertina.
Eppure, voi venite da quella famosa Francia che ha fatto scuola in tema di
diritti democratici. A voi, nonnine ottuagenarie ormai serene, figlie di quella
Rivoluzione alla quale, evidentemente, siete anagraficamente più vicine di
chiunque altro si trovasse in quel bagno pubblico, ricordo che se fosse stato
chiunque altro, non importa la nazionalità, a comportarsi come avete fatto voi
nel cesso pubblico di una stazione metropolitana, sarebbe stato subito
accerchiato e multato dalla polizia francese o dal personale presente, mentre
voi, sì, sempre voi, avete anche potuto fruire delle informazioni elargitevi da
un gentilissimo addetto alle pulizie presente in quei bagni. Ricordo che voi,
sì, voi, venite da quella Francia che nei secoli passati ha devastato e
spremuto le sue colonie del Nord Africa e che ora, senza troppi problemi, alla
frontiera di Ventimiglia ci spedisce tutti i profughi in Italia, e arrivederci
e grazie, anzi, senza nemmeno grazie. Voi, care nonnine, sempre voi, avete
goduto dei nostri servizi, del nostro buon cibo e dello stile italiano nell’accoglienza
che il mondo ci invidia, mentre a me, come tanti, è capitato di viaggiare sui
treni francesi, i più cari e sporchi d’Europa.
Pensateci, la prossima volta che venite in Italia,
e fate a gratis le vostre deiezioni nei nostri bagni pubblici.
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