sabato 20 giugno 2015

VOI, TURISTE FRANCESI, CHE IERI ALLA STAZIONE DI TORINO PORTA NUOVA...



Voi, mie care turiste francesi di una certa età, che ieri, in barba al sistema di videosorveglianza ed alle norme non scritte del buon senso, avete forzato la porta dei bagni della stazione di Torino Porta Nuova, infilandovi in massa all’interno per fare i vostri bisogni…
A voi, che avete avuto la fortuna di raggiungere un’età  molto in avanti e di godere il dono della salute che vi permette di viaggiare per il mondo…
A voi, che venite dalla Patria della Liberté, Egalité, Fraternité: ricordo che quel bagno, come tutti quelli delle stazioni europee, è a pagamento, e che io, come gli altri che eravano lì, abbiamo pagato i nostri 80 centesimi (anzi, a me la macchinetta ha anche inghiottito proditoriamente 10 centesimi in più), per fruire di uno spazio pulito e decoroso, che quella sommetta aiuta a mantenere tale. Ci siamo dovuti accodare a voi, che avete scavalcato tutti col sistema della vostra amica che ha tirato fuori un solo obolo per voi, che eravate parecchie, e sghignazzavate come le oche giulive quando vi ficcavate in quella porta a vetri, nonostante il fischio prolungato che avvertiva dell’infrazione, tanto alla vostra età è tutto consentito, anche, magari, fare la morale agli altri.
Ah già… ma voi venite dalla Francia libertina. Eppure, voi venite da quella famosa Francia che ha fatto scuola in tema di diritti democratici. A voi, nonnine ottuagenarie ormai serene, figlie di quella Rivoluzione alla quale, evidentemente, siete anagraficamente più vicine di chiunque altro si trovasse in quel bagno pubblico, ricordo che se fosse stato chiunque altro, non importa la nazionalità, a comportarsi come avete fatto voi nel cesso pubblico di una stazione metropolitana, sarebbe stato subito accerchiato e multato dalla polizia francese o dal personale presente, mentre voi, sì, sempre voi, avete anche potuto fruire delle informazioni elargitevi da un gentilissimo addetto alle pulizie presente in quei bagni. Ricordo che voi, sì, voi, venite da quella Francia che nei secoli passati ha devastato e spremuto le sue colonie del Nord Africa e che ora, senza troppi problemi, alla frontiera di Ventimiglia ci spedisce tutti i profughi in Italia, e arrivederci e grazie, anzi, senza nemmeno grazie. Voi, care nonnine, sempre voi, avete goduto dei nostri servizi, del nostro buon cibo e dello stile italiano nell’accoglienza che il mondo ci invidia, mentre a me, come tanti, è capitato di viaggiare sui treni francesi, i più cari e sporchi d’Europa.
Pensateci, la prossima volta che venite in Italia, e fate a gratis le vostre deiezioni nei nostri bagni pubblici.

Nessun commento:

Lettori fissi